Milano, 17 ott. (askanews) – Si è conclusa la vendemmia 2025 del Lugana Doc, che conferma l’ottimo stato di salute del vigneto gardesano e l’impegno crescente delle aziende verso una viticoltura sostenibile. Rispetto alle ultime annate, la maturazione delle uve è risultata anticipata di circa dieci giorni fino alla fine di agosto, per poi rallentare a causa delle piogge intense di fine estate. Il mese di giugno, caratterizzato da temperature elevate, ha accelerato le fasi vegetative, mentre un luglio più fresco e un agosto stabile e soleggiato hanno favorito un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità. Il pH si è mantenuto nella media degli ultimi anni e l’acidità, leggermente superiore, lascia prevedere vini di freschezza e longevità.
Il quantitativo di uva in pianta è risultato moderatamente inferiore alla media per una minore fertilità primaverile, condizione che ha permesso una maturazione uniforme e una qualità omogenea su tutto il territorio. Le piogge di settembre (circa 160 millimetri complessivi) hanno richiesto un’attenta gestione agronomica: i produttori hanno selezionato le parcelle da vendemmiare e le uve destinate alle diverse tipologie di Lugana, garantendo sanità e qualità del raccolto. Le ultime uve, destinate alle versioni Superiore e Riserva, sono state raccolte solo pochi giorni fa.
Sempre secondo il Consorzio, l’annata si annuncia “di alta qualità, con profumi intensi, un equilibrio acidico ottimale e una buona struttura”, favorita anche dalle temperature più fresche di settembre. Accanto ai risultati qualitativi, cresce il livello di sostenibilità del territorio. Nel 2025 l’87% dei vigneti del Lugana risulta certificato secondo standard Sqnpi, Equalitas o Biologico, pari a 2.313 ettari sui 2.669 complessivi. Un dato in aumento rispetto al 2024, che conferma l’impegno collettivo verso una viticoltura responsabile e trasparente.
“Il Lugana si conferma un territorio all’avanguardia, capace di unire la qualità enologica all’equilibrio dell’ecosistema” commenta Fabio Zenato, presidente del Consorzio Tutela Lugana Doc, spiegando che “le aziende hanno gestito con competenza una stagione non semplice, mantenendo standard qualitativi elevati. L’aumento delle certificazioni di sostenibilità dimostra una maturità condivisa: oggi quasi nove vigneti su dieci operano secondo criteri riconosciuti e certificati nel rispetto dell’ambiente”.
Riconosciuta nel 1967 e tutelata dal Consorzio dal 1990, la Denominazione Lugana Doc conta oggi 2.600 ettari e 214 produttori, con oltre il 60% della produzione destinata all’export in 65 Paesi.

