PALERMO – L’approvazione all’unanimità del disegno di legge che istituisce la Consulta regionale giovanile ha registrato in prima battuta la soddisfazione dei suoi principali promotori, i deputati grillini Elena Pagana e Matteo Mangiacavallo.
“Si tratta di un notevole balzo in avanti per la partecipazione alle scelte politiche e di governo di questa regione alle nuove generazioni”, avevano commentato a caldo.
All’indomani dell’approvazione del testo di legge, si registrano ancora rezioni bipartisan positive, a cominciare dal plauso espresso dal presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché: “Sono lieto che l’Ars abbia approvato all’unanimità il disegno di legge che istituisce la Consulta regionale giovanile, che può diventare uno strumento fondamentale per l’elaborazione di progetti che consentano di porre fine all’emigrazioni delle nostre migliori intelligenze”. “Un obiettivo – ha aggiunto – che ho sostenuto fin dall’inizio, anche perché colpito dalla voglia dei giovani, che hanno promosso il disegno di legge, di impegnarsi per migliorare la nostra società”.
La possibilità data ai giovani siciliani di avere una loro consulta dove potersi confrontare ed elaborare piani per il loro futuro è stata salutata con favore anche da Forza Italia: “Stimolati da Forza Italia Giovani – ha scritto in una nota il capogruppo di Fi all’Ars, Tommaso Calderone – abbiamo presentato un subemendamento accolto favorevolmente, che fissa il tetto d’età con il quale è stata mantenuta l’età di ingresso – sedici anni – e vincolata quella di uscita – ventotto anni – non prevista nel testo originario del disegno di legge”.