Consumi e redditi non dichiarati, in Sicilia la stima è di dieci miliardi - QdS

Consumi e redditi non dichiarati, in Sicilia la stima è di dieci miliardi

Paola Giordano

Consumi e redditi non dichiarati, in Sicilia la stima è di dieci miliardi

giovedì 27 Gennaio 2022

Una piaga chiamata evasione fiscale: il gap tra quanto dovuto e quanto versato. La fotografia del Mef: 100 miliardi a livello nazionale nel pre-pandemia

Evasione, questa conosciuta.
Fin troppo, è il caso di aggiungere. Che il fenomeno del sottrarsi – in tutto o in parte – all’obbligo di pagare un’imposta attanagli la Penisola da decenni non è un segreto, anzi: l’evasione è la piaga di un’Italia attraversata, da Nord a Sud, da una massa enorme di sommerso, di consumi e di redditi non dichiarati.

Secondo i dati contenuti nella nota di aggiornamento della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva 2021 stilata dal Ministero dell’Economia, però, un segnale positivo si è registrato: il gap tra quanto dovuto allo Stato e quanto effettivamente versato dai contribuenti è sceso per la prima volta sotto la soglia dei 100 miliardi.

La fotografia scattata dal Mef è relativa ad un periodo pre-pandemia: la Relazione analizza infatti i numeri degli anni 2014-2019 e il dato del gap appena riportato – che si è fermato, per essere precisi, a 99,23 miliardi – è l’ultimo disponibile e fa riferimento al 2019.

Quanto, di questa cifra, è riconducibile alla nostra Isola? Difficile dare una risposta precisa: non esistono infatti dati regionali ufficiali. Possiamo quindi limitarci ad una stima, tenendo conto del fatto che la Sicilia è circa un decimo dell’intera Penisola sia per superficie (25.711 km quadrati sui circa 300 italiani) che per popolazione (5 milioni di abitanti su complessivi 60 milioni). Partendo da questo dato e dai 99,23 miliardi di euro, in Sicilia si può dunque stimare un’evasione presunta di circa 10 miliardi.
Le voci che registrano il gap più cospicuo nel 2019 sono quelle relative all’Irpef lavoro autonomo e impresa e all’Iva, che valgono rispettivamente 32,2 e 27,8 milioni. Seguendo lo stesso ragionamento fatto per ricavare la stima sul gap totale, è possibile quotare l’Irpef lavoro autonomo e impresa siciliana a 3,2 milioni e l’Iva a 2,8 milioni. Mica bruscolini.

Queste stesse due voci riportano inoltre le percentuali di maggiore propensione al gap (69 per cento e 20,4 per cento), insieme all’imposta sul reddito delle società (Ires) a quota 23,6 per cento, all’Imu (25,1 per cento) e alla Tasi (25,2).

Dalla Relazione del Mef emergono poi cifre poco confortanti sul fronte dell’economia sommersa: il Ministero ha stimato che essa, nel 2019, ammonta a 183 milioni, la metà dei quali è imputabile alle sotto-dichiarazioni. La sua incidenza sul Pil, seppur in calo, è preoccupante: se nel 2018 il sommerso si aggirava intorno al 10,7 per cento del Prodotto interno lordo, l’anno successivo ha fagocitato una fetta di mezzo punto più piccola (10,2 per cento).

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