ROMA – Vicinanza ai giovani medici e studenti di medicina che sono scesi in piazza e in particolare “piena solidarietà agli oltre 10mila medici intrappolati nell’imbuto formativo: laureati, abitati, e poi costretti ad attendere, anche per anni, un posto nelle scuole di specializzazione o al Corso per la Medicina Generale. Prigionieri in un limbo di inoccupazione, sottoccupazione, disoccupazione”. A esprimerla è la Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, tramite il presidente Filippo Anelli. Un cartello di 11 sigle in rappresentanza degli studenti in medicina, degli specializzandi e dei giovani medici, ha manifestato in piazza Montecitorio “per denunciare la scarsa attenzione del DL Rilancio alle istanze dei giovani camici bianchi”.
I giovani medici hanno puntato il dito “contro l’assenza di provvedimenti che risolvano definitivamente le annose problematiche sull’accesso alle Scuole di Medicina e Chirurgia prevedendo un maggior numero di posti e che cancellino l’imbuto formativo che limita l’accesso ad una Scuola di Specializzazione, titolo obbligatorio per poter partecipare ad un concorso pubblico”.
“È inaccettabile – sottolineano – l’indifferenza di fronte alla qualità formativa dei medici specialisti, dimostrata con l’aumento di soli 4.200 contratti formativi, un numero a nostro avviso insufficiente perché oltre a non configurarsi come soluzione all’imbuto formativo e alla carenza di medici specialisti lascia invariato il rapporto borse/candidati rispetto a quanto previsto per il 2019”.
“Con il Decreto Rilancio – ricorda il presidente Fnomceo, Anelli – sono stati stanziati fondi per 4200 borse di studio in più. Occorre ancora uno sforzo, per portare a 2000 le borse per la Medicina Generale e allineare il numero di laureati di quest’anno a quello degli accessi ai percorsi post lauream”.
“Per il futuro – conclude – è improcrastinabile un progetto di riforma per cui ogni futuro laureato abbia, sin dall’ingresso a Medicina, una borsa ad aspettarlo. Abbiamo apprezzato la proposta avanzata dai parlamentari del Pd, che va in questa direzione. Siamo certi che seguiranno i fatti, con la presentazione di emendamenti nell’iter di conversione in Legge del Decreto Rilancio”.