Contrade dell’Etna, l’evento che promuove i vini del vulcano con il coinvolgimento delle cantine del territorio, si è svolto da sabato 2 aprile a lunedì 4 aprile al Picciolo golf club di Castiglione di Sicilia, comune dove oggi si trovano 46 delle 133 contrade che rientrano nel disciplinare della Doc Etna: un’edizione ricca di novità ma segnata dall’assenza di Andrea Franchetti, ideatore dell’evento scomparso nel dicembre dell’anno appena trascorso e a cui la famiglia, insieme alla crew organizzatrice dell’evento, ha voluto intitolare una borsa di studio che premierà progetti di ricerca in ambito universitario e destinati in particolare al mondo produttivo del vino dell’Etna.
Novanta le cantine partecipanti, quattro masterclass ed evento sold out anche per il numero di presenze che hanno caratterizzato la tredicesima edizione che si è svolta in tre giornate: sabato la cerimonia di inaugurazione, a seguire una conferenza sui vini e il territorio etneo guidata da Attilio Scienza che ha preceduto le degustazioni guidate con dei focus specifici sulle annate 2017, 2019 e 2020 guidate da Federico Latteri.
Un evento iniziato nel ricordo di Franchetti: “È difficile tracciare un ricordo completo di Andrea ma era una persona che aveva la visione del mondo, della vita particolare e adorava la bellezza – ricorda Vincenzo Lo Mauro, storico collaboratore dell’azienda Passopisciaro – 20 anni fa ha trovato un luogo speciale qui sull’Etna e lo ha reso ancora più bello, producendo e avendo l’idea di coltivare la vite su queste terrazze e sviluppando anche il concetto di contrade”.
Un ricordo condiviso, nella giornata di domenica dedicata al pubblico, anche dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che ne ha voluto sottolineare l’intuito e la lungimiranza che hanno consentito all’Etna di sfornare oggi 4,5 milioni di bottiglie con 383 aziende sparse su 1.118 ettari di vigneti. Centinaia gli appassionati e ingressi sold out già nei giorni antecedenti l’evento che hanno visto la condivisione tra produttori e consumatori in un evento che ritorna dopo due anni di pandemia continua.
I vini del vulcano, oggi apprezzati in tutto il mondo, si distinguono per la loro freschezza, struttura ed eleganza nel calice capace di ricondurre a questo straordinario territorio dove la biodiversità, le diverse esposizioni, i microclimi e i suoli vanno a costituire un terroir unico differenziato in ogni versante e contrada dell’Etna. Lunedì 4 è stato l’ultimo giorno dedicato a operatori commerciali, enoteche, ho.re.ca., importatori, grossisti e agli ospiti delle cantine presenti che hanno avuto modo di apprezzare le tantissime novità che sono state presentate en premier e che sbarcheranno al Vinitaly dal 10 al 13 Aprile.