Trapani

Coordinamento donne Cgil Trapani, Milana: “Serve concretezza”

TRAPANI – Mentre il mondo ha fatto progressi nella parità di genere e nell’emancipazione delle donne, tante continuano, ancora oggi, a subire discriminazioni e violenze in ogni parte del mondo.

Adesso, per le politiche sul tema, la Cgil di Trapani potrà contare sul Coordinamento donne, organo di confronto per ridurre le disparità nel mondo del lavoro.

Abbiamo raggiunto telefonicamente la neo coordinatrice Daniela Milana, già da tre anni responsabile della Camera del Lavoro di Castellammare: “Le disuguaglianze si sono accentuate con la pandemia, che ha evidenziato ancor di più la fragilità del nostro sistema. Di conseguenza, è avanzata la crisi occupazionale femminile, le donne sono spesso precarie, sottopagate e costrette alle dimissioni volontarie, non avendo nemmeno la possibilità di attingere agli ammortizzatori sociali previsti in caso di perdita del lavoro. In tale direzione, il Coordinamento sarà uno strumento per elaborare misure volte ad affermare i pari diritti. Vogliamo dare un segno tangibile e, per fare questo, abbiamo creato lo sportello ‘donna lavoro e diritti’, proprio per dare informazioni esatte, consulenza specializzata ed anche assistenza a donne vittime di violenza”.

In queste poche settimane di apertura dello Sportello, avete ricevuto segnalazioni?
“Siamo stati contattati da donne che richiedono consulenza lavorativa e informazioni sull’assegno unico, nuovo strumento messo in campo dal Governo e che dà un grande aiuto economico alle donne sole”.

Cosa significa per lei essere donna e combattere per i diritti salariali? Se nel 2022 ci ritroviamo a dover affermare tali diritti, significa che siamo ancora lontani?
“Gli obiettivi raggiunti, nel corso della storia, sono tantissimi e innegabili, ma la strada da fare è ancora tanta. Speravo di non doverne parlare più, già venti anni fa mi occupai della difficoltà di essere donna e fare impresa, poi accantonai un po’ il pensiero, considerando il raggiungimento di un ottimo livello di parità: siamo andati avanti, ma ancora c’è fin troppa strada da percorrere”.

Quali sono gli stereotipi ed i limiti che insistono ancora sul mondo del lavoro femminile? Considerando anche la sua esperienza professionale.
“Gestire lavoro e famiglia rappresenta un ostacolo per i datori di lavoro che hanno dei limiti culturali nei confronti di una donna madre, ma fortunatamente ce ne sono tanti altri sensibili. è sempre più importante, quindi, parlare di strumenti che possano aiutare nella gestione familiare. Noi, come coordinamento, siamo pronti ad infondere un cambiamento culturale”.

Ed è proprio la cultura ad essere carente in chi è sordo, manifestando la propria ignoranza e non curanza nei confronti delle esigenze di vita altrui. Un suo obiettivo?
“Dare supporto costante tramite lo Sportello. Preferisco puntare su obiettivi raggiungibili, spesso si rischia di parlare tantissimo e di fare poco. Saper dare una informazione o consulenza concreta, espandendo il bacino di utenze, per me è la cosa più importante”.

Qual è l’organizzazione pratica dello Sportello? Chi se ne occupa?
“Gli Operatori della Cgil per avviare e portare avanti le pratiche, un assistente sociale, una psicologa ed una squadra di avvocati per dare assistenza immediata alle donne vittime di violenza ed, in questo ambito, vorremmo dare notizia del reddito di libertà: un assegno mensile di 400 euro per tutto l’anno rivolto alle donne che hanno subito violenza in condizione di povertà, proprio per favorire dei percorsi di indipendenza, autonomia ed emancipazione. Ci sarà la possibilità di presentare domanda per il 2022, si aspetta il rifinanziamento”.

Quali consigli si sente di dare alle giovani donne?
“Di non avere paura, di non scoraggiarsi, sebbene le difficoltà possano sembrare tante. Consiglio di utilizzare la parola, grande strumento naturale a nostra disposizione, e l’informazione, non rimanendo ancorati nella propria sfera ma avendo coraggio”.