Coronavirus, l'Italia smentisce la Cina sulla ripresa di alcuni voli - QdS

Coronavirus, l’Italia smentisce la Cina sulla ripresa di alcuni voli

redazione web

Coronavirus, l’Italia smentisce la Cina sulla ripresa di alcuni voli

venerdì 07 Febbraio 2020

Confermato che l'italiano tornato da Wuan ha il coronavirus. Ma sta bene. Italiani rientrati, riparte la quarantena.Conte, "Massima precauzione". Al lavoro la Task force del ministero della Salute. Pechino intanto ha avviato un' indagine dopo la morte del medico che diede l’allarme.

C’è un terzo caso coronavirus in Italia, il primo su un italiano, uno dei nostri connazionali rimpatriati da Wuhan e messo in quarantena nella città militare della Cecchignola.

Lo ha confermato l’Istituto Superiore di Sanità dopo l’esito positivo del test. Il paziente è ricoverato all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, come i due cinesi da giorni sottoposti a cure, e ha al momento modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale.

Gli altri italiani in quarantena hanno riferito che il contagiato “dormiva in una stanza singola” e non ha avuto “molti contatti con loro”. Ma ora si teme che il periodo di quarantena possa allungarsi per tutti.

L’allerta è scattata dopo le analisi condotte sui tamponi effettuati agli italiani sotto osservazione ed il soggetto interessato, un uomo adulto di 30-40 anni che era in stanza da solo, è stato trasferito e posto in isolamento all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani per ulteriori accertamenti.

Pechino: “Italia pronta a riprendere alcuni voli”. “Falso”

Si è riunita, alla presenza del ministro Speranza, la task force sul coronavirus: nella riunione di oggi, riferisce il ministero della Salute, “è stato confermato che i voli tra Italia e Cina resteranno chiusi così come previsto dall’ordinanza firmata dal ministro il 31 gennaio 2020” e che “si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane”.
Sono state poi smentite categoricamente dalla Farnesina le dichiarazioni contenute in un comunicato pubblicato sul sito del ministero degli Esteri cinese, riportato dall’agenzia di stampa Xinhua, secondo cui l’Italia sarebbe stata “d’accordo a riprendere in via temporanea”.
“Nel ribadire il profondo legame di amicizia tra Italia e Cina – ha fatto sapere la Farnesina -, già manifestato attraverso molteplici attività avviate proprio dal governo italiano a sostegno del paese asiatico in un momento delicato e complesso, si precisa che la notizia riportata dall’agenzia cinese Xhinua circa una riapertura dei voli è priva di fondamento”.
Il numero dei morti a causa del coronavirus, intanto, è salito a 636 mentre i contagiati sono oltre 31.161.

Italiani rientrati, riparte la quarantena

Riparte la quarantena per i 55 italiani rientrati da Wuhan che si trovano alla Cecchignola.

Stando a quanto si è appreso, la decisione è stata presa in seguito alla conferma che uno degli italiani, il ricercatore reggiano, è risultato positivo al virus 2019-nCoV.

La nuova sorveglianza sanitaria riparte per due settimane.

I test, anche se negativi, saranno ripetuti

Negativi i test con tampone faringeo per la rilevazione del coronavirus effettuati sugli altri 55 italiani in osservazione alla Cecchignola, test che verranno ripetuti.

Solo uno degli italiani è risultato ieri positivo.

Secondo quanto si apprende, i test verranno ripetuti con cadenza regolare per tutto il periodo in cui i connazionali saranno in isolamento e sotto osservazione alla Cecchignola.

Lo Spallanzani, dopo la quarantena i bimbi a scuola

“Esatto”. Ha risposto così il direttore scientifico dello Spallanzani, Alfonso Ippolito, a chi gli chiedeva se al termine delle due settimane di quarantena i bambini che si trovano ora alla Cecchignola potranno regolarmente ritornare a scuola.

“La procedura riguarda tutte le persone che sono entrate in contatto”, ha spiegato Ippolito.

La Cina avvia indagine dopo morte del medico che diede l’allarme

Ma fra le vittime, elencate dalla commissione per la sanità cinese che quotidianamente riporta il bollettino del virus, ce ne è una che ha causato un’ondata di commozione e indignazione in tutta la Cina e non solo: è Li Wenliang, il medico di 34 anni che diede l’allarme per primo e fu zittito dal governo e accusato di diffondere notizie false. Il governo cinese, intanto, ha annunciato l’avvio di un’indagine “sulle questioni riguardanti il medico Li Wenliang”.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Xinhua, “la Commissione di vigilanza nazionale ha deciso di inviare una squadra di ispettori a Wuhan, capitale della provincia di Hubei ed epicentro del nuovo focolaio di coronavirus, per indagare a fondo sulle questioni riguardanti il dottor Li Wenliang”.
Si complicano intanto le cose sulla nave da crociera, bloccata al largo del Giappone con 3.700 persone a bordo a causa di alcuni casi di coronavirus che sono saliti a oltre 60. Sulla nave, che resterà in quarantena per 14 giorni totali, ci sono anche 35 italiani, fra passeggeri e personale, ma nessuno di loro è fra i contagiati.

Conte, “adottato il principio di massima precauzione”

L’Italia ha adottato “il principio di massima precauzione”, ha detto Conte, che ha anche voluto ringraziare tutti i volontari della Protezione Civile: “In poche ore sono riusciti ad organizzare un servizio di verifica e monitoraggio che ha coinvolto 62 mila cittadini passeggeri su 521 voli internazionali”.

Intanto, la task force istituita dal ministero della Salute – e che si riunisce giornalmente per fare il punto sull’emergenza legata al coronavirus – è pronta a varare ulteriori misure di prevenzione sui cittadini di ritorno dalle aree a rischio.

“Stiamo parlando – ha spiegato Conte – di un rischio sanitario che richiede un costante aggiornamento. Dobbiamo mantenerci flessibili e se del caso aggiornare le nostre misure proprio perché mantengano la soglia di massima precauzione”.

La situazione, cioè, è in evoluzione e nelle prossime ore sarà fondamentale l’andamento della curva epidemica in Cina, dove il bilancio a oggi è di 636 morti e trentunomila contagi.

Continuo monitoraggio della situazione in Cina

A fronte di un aggravamento ulteriore del numero dei contagi, dunque, si potrebbero valutare misure più restrittive anche di quarantena mentre, a fronte di un calo dei contagi, si potrebbe ad esempio valutare una attenuazione del blocco dei voli. Nulla al momento è però deciso.

Intanto, sono stabili e ancora critiche le condizioni della coppia di turisti cinesi, positivi al coronavirus e ricoverati da otto giorni allo Spallanzani

Ha invece dato esito negativo anche il test effettuato sulla receptionist dell’albergo di Verona dove avevano alloggiato i due cittadini cinesi.

Stabile la coppia cinese ricoverata nello Spallanzani

Al momento, oltre alla coppia cinese, altri sette pazienti sono ricoverati allo Spallanzani: quattro sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato, treo pazienti che, risultati negativi al test, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici.

Ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a Roma una scuola multietnica frequentata anche da molti bambini cinesi, ma non si arrestano gli episodi di razzismo.

Episodi di razzismo a Bologna dopo il panico sparso dai governatori leghisti

L’ultimo è stato denunciato dal sindaco di Bologna, città in cui si sta assistendo a una recrudescenza neofascista, ai danni di un bimbo italo-cinese.

“Ho saputo di un gravissimo, intollerabile, episodio accaduto a un bambino di 11 anni italiano di origine cinese, di cui ho informato il Questore. Un’aggressione teppistica a sfondo razzista. Qui non c’entra il coronavirus, c’entra la civiltà”, ha denunciato in un post, sulla sua pagina facebook, il sindaco Virginio Merola.

Franceschini al lavoro sui problemi del turismo

Intanto, a proposito del razzismo e delle sue conseguenze, i governatori della Lega Nord che nei giorni scorsi hanno inviato una lettera al Ministero della Salute chiedendo di impedire il ritorno a scuola dei bambini italiani provenienti dalla Cina, si leccano le ferite del panico che loro stessi hanno sparso.

Sul fronte turistico, lo stop dei voli e la sospensione dei visti proprio nell’anno del turismo e della cultura Italia-Cina, la situazione è disastrosa, con perdite previste incredibili proprio nel Veneto del governatore Zaia e nella Lombardia di Fontana.

Inoltre gli hotel sono costretti a raffiche di rimborsi per cancellazioni dovute a cause di forza maggiore.

Stavolta del 50% dei danni è concentrato a Roma, Venezia e Firenze.

Una pezza alle intemperanze della Lega Nord

A mettere una pezza alle intemperanze leghiste è stato ancora una volta il governo: a rassicurare gli operatori del turismo – convocati dal sottosegretario Lorenza Bonaccorsi al Mibact per fare il punto sui danni del coronavirus – è arrivato il ministro Dario Franceschini assieme ai rappresentati di molte istituzioni tra cui esperti dell’unità di crisi della Farnesina, dell’unità Visti e della Protezione Civile.

“Un utile e positivo confronto – ha spiegato – in cui sono emerse criticità soprattutto per la contrazione dei flussi turistici internazionali registrata in queste settimane non solo dalla Cina ma anche da altri Paesi”.

“Il governo – ha ribadito Franceschini – è intervenuto con efficacia e tempestività a salvaguardia della sicurezza nazionale ora vogliamo affrontare le problematiche che sta vivendo un settore strategico per l’economia nazionale quale è il turismo”.

“La paura del virus rischia di costare al turismo 1,6 miliardi”

“La paura del virus – ha spiegato Vittorio Messina presidente di Assoturismo Confesercenti che ha fatto un’indagine con il Centro Studi Turistici di Firenze – rischia di costare al turismo italiano almeno 1,6 miliardi di euro e oltre 13 milioni di presenze. Dovute al -30% delle presenze turistiche cinesi e cioè 1,6 milioni in meno e del -6% degli altri cioè -11,6 milioni. E sono stime conservative: se la psicosi dovesse continuare il conto potrebbe essere ancora più salato”.

“Franceschini – dice Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti – ci ha confermato che porterà le nostre istanze al consiglio dei ministri e che resterà aperto aperto il tavolo di crisi per il turismo in modo che in caso di problemi si sia pronti a reagire. Nell’incontro di oggi si è anche ricordato come dopo la Sars servirono 8-10 mesi per ritornare alla normalità e quindi ci sarà un effetto a lungo termine”.

La presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, aggiunge che “sarebbe auspicabile una nota da parte del Miur in cui si chiarisca che in Italia, e anche in altre destinazioni europee i viaggi di istruzione possono esser eseguiti in sicurezza, e quindi chi ha prenotato pacchetti turistici può tranquillamente confermarli, se non sono in Cina naturalmente”.

Assoporti, nessun caso su navi arrivate Italia

“Nessun caso di coronavirus tra i marittimi arrivati in Italia con le navi”.

Lo afferma Assoporti, l’associazione dei porti Italiani.

“Confermiamo quanto abbiamo sostenuto nei giorni scorsi: occorre evitare allarmismi frutto di disinformazione o di notizie frammentarie e incomplete, che potrebbero essere molto dannose per la portualità nazionale. Le autorità lavorano tutte a stretto contatto e l’attenzione è alta, con un monitoraggio continuo”

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