Coronavirus, battaglia in corso, ripartenza dopo la vittoria - QdS

Coronavirus, battaglia in corso, ripartenza dopo la vittoria

redazione web

Coronavirus, battaglia in corso, ripartenza dopo la vittoria

sabato 04 Aprile 2020

Lo hanno detto il ministro della Salute e il commissario per l'emergenza Arcuri, che ha dato conto della distribuzione dei presidi e dell'aumento di posti in terapia intensiva. Speranza, "distanziamento sociale unica arma, cala l'indice di contagio"

“La nostra battaglia contro il Coronavirus prosegue senza sosta dobbiamo però evitare di cominciare a pensare che stiamo vincendo, che abbiamo costretto avversario in un angolo e stiamo per avere il sopravvento: gli indicatori ci dicono solo che stiamo cominciando a contenerne la portata. Ma la sua dimensione seppure non uniforme è ancora rilevante. Bisogna astenersi dal pensare che sia già arrivato il momento di tornare a normalizzare comportamenti”.

Lo ha detto il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri nel corso di un incontro con i giornalisti in cui ha dato conto della distribuzione dei presidi e dell’aumento di posti in terapia intensiva.

“Contiamo nelle prossime 48 ore – ha detto Arcuri – di consegnare a destinazione le mascherine ffp2 all’Ordine dei medici garantendo un canale di approvvigionamento delle Regioni. Il fine settimana non ci aiuta perché all’Ordine dei medici la domenica non sono per forza disponibili a riceverle. Oggi sono in distribuzione 620 mila mascherine per i sanitari, la distribuzione inizia oggi e si concluderà tra questa sera e lunedì mattina”.

Arcuri ha specificato che “in Italia non si possono produrre le ffp2 e ffp3, ma solo quelle ‘chirurgiche’ e ‘non sanitarie'”

Al via distribuzione tamponi e test, + 79% di posti in terapia intensiva

“Sui tamponi e i test sierologici – ha aggiunto – abbiamo iniziato una attività di approvvigionamento affinché le regioni possano assistere assiduamente e notevolmente. E i posti letto in terapia intensiva, che erano 5.579, ora sono 9.284 e cioè il 79% in più”.

“Quelli nei reparti di malattia infettiva e pneumologia – ha aggiunto – che erano 6.198 ora sono 34.320, oltre quattro volte in più, è stato fatto uno sforzo gigantesco. Fino a ieri distribuiti 72,3 milioni di apparecchiature e dispositivi, lunedì scorso il 30 marzo erano 48,8 milioni: in 5 giorni è stato distribuito il 48% di questi strumenti in più. I dpi inviati alle regioni sono 51,8 milioni, lunedì scorso erano 40,6 milioni”.

Speranza, prima la vittoria sanitaria poi la ripartenza

Sulla stessa linea di Arcuri anche il ministro Roberto Speranza, secondo il quale “la prima mattonella per ricostruire l’edificio dell’Italia è vincere la battaglia sanitaria in corso altrimenti non ci potrà essere una ripartenza di natura economica sul terreno dello sviluppo”.

“Tutte le energie dello Stato e delle Regioni, di ogni singolo cittadino, devono essere rivolte a vincere questa battaglia sanitaria” e il distanziamento sociale è l’unica arma per ridurre il contagio e dobbiamo insistere su questa strada, l’unica al momento che dà certezze”.

Il distanziamento sociale per ora l’unica arma

Speranza ha evidenziato l’impegno della ricerca per un vaccino e possibilità di terapie, però, dice Speranza “al momento non ci sono certezze di esiti e non credo che i tempi saranno immediati”.

“Quindi il distanziamento sociale – conclude – è l’unica arma su cui dobbiamo investire”.

Con le misure adottate, registrato un calo dell’indice di contagio

“Con le misure adottate – ha aggiunto il ministro della Salute – l’indice di contagio ha iniziato la discesa. L’indice ‘R con zero’ nel mese di febbraio e nei primi di marzo ha sfiorato i tre, quindi ogni persona contagiata ne contagiava altre tre, producendo una moltiplicazione molto significativa. Con l’applicazione delle misure che abbiamo disposto in maniera rigorosa a partire dal dieci di marzo ha iniziato la sua discesa. Ma la battaglia è ancora nel suo pieno”.

L’indice di contagio, ha rilevato ancora il ministro Speranza, dopo l’applicazione rigorosa delle misure “è quindi notevolmente più basso e questo ha avuto un effetto che è già riscontrabile in termini di accessi alle terapie intensive e di accesso di pazienti con sintomi gravi presso i nostri ospedali. C’è stato evidentemente un elemento di alleggerimento, ma questo è solo un primissimo segnale che ci dice che il distanziamento sociale è l’unica arma”.

“La ricerca – ha aggiunto – sta facendo tutto il possibile. Dobbiamo investire significativamente sulla ricerca, sia per quel che riguarda il vaccino, che sarà l’unica vera soluzione definitiva alla questione del coronavirus, sia per le terapie. Ma al momento la verità è che non è disponibile un vaccino, non è disponibile una terapia certa. La battaglia è nel suo pieno e ogni passaggio va affrontato con il massimo del rigore”.

Nell’emergenza le polemiche non hanno senso

Intervistato dal direttore di Rainews 24 Antonio Di Bella, Speranza ha spiegato che “Siamo dentro un’emergenza piena e le discussioni di natura costituzionale sul bilanciamento tra poteri potremo farle dopo: oggi è il momento di lavorare insieme”.

“Ieri sera – ha affermato – c’è stata una riunione importante con il Governo, con il presidente del Consiglio, con tutte le Regioni presenti al tavolo. Dobbiamo lavorare in piena sinergia dando messaggi molto chiari e molto netti ai cittadini senza alcuna polemica perché ora le polemiche non hanno senso. Avremo tutto il tempo dopo per discutere sugli atti fatti, sulle scelte compiute e anche sugli equilibri costituzionali, lo faremo con tutta la serenità di una fase diversa”.

Chi non rispetta le norme compromette vite

“Siamo consapevoli di aver chiesto sacrifici molto difficili – ha aggiunto Speranza – ma chi non rispetta le norme mette a rischio la sua vita ma anche quella degli altri, in modo particolare quella dei più fragili. Quindi il mio appello è a continuare a essere rigorosi”.

“Questa partita – ha detto il Ministro – non si vince con i decreti, ma solo esclusivamente con il contributo di ogni singolo cittadino. La battaglia è ancora in corso ed è durissima, atteggiamenti sbagliati e non in linea con le misure rigorose rischia di compromettere quanto di buono abbiamo fatto finora”.

“Questi sacrifici – ha proseguito Speranza – hanno dato qualche primo segnale ma dobbiamo continuare su questa strada perché è l’unica che dà certezze. Atteggiamenti sbagliati o immaginare che questa battaglia si sia già vinta, come forse in maniera impropria qualcuno pensa, rischia di compromettere tutti i sacrifici fatti finora”.

“Non è un caso che in questo momento la metà dei cittadini del Mondo vive il nostro disagio, dagli Stati Uniti all’Europa, e che Hong Kong, dopo pochissimi giorni, ha dovuto richiudere”, ha concluso Speranza.

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