Coronavirus, Catania, si sale a 262 contagiati. Impennata a Messina - QdS

Coronavirus, Catania, si sale a 262 contagiati. Impennata a Messina

redazione web

Coronavirus, Catania, si sale a 262 contagiati. Impennata a Messina

lunedì 23 Marzo 2020

La provincia etnea sempre la più critica in Sicilia. Crescita esponenziale di contagi in Sicilia, 681 positivi in tutta la regione, 91 più di ieri. Morto novantenne nel Covid Hospital di Partinico (Palermo). Nella città peloritana il sindaco De Luca protesta e oggi interviene l'Esercito. Paura a Villafrati

Anche oggi la provincia di Catania è risultata la più critica in Sicilia, con 262 contagiati, 37 più di ieri, mentre è stata registrata una ulteriore impennata a Messina, salita a 115 positivi, mentre Palermo ne ha 98, Siracusa 48, Agrigento e Trapani 42, Enna 38, Caltanissetta 28 e Ragusa otto.

In Sicilia 681 positivi, 91 più di ieri

In Sicilia siamo saliti dunque a 681 positivi, 91 in più in un giorno.
Lo ha reso noto la Presidenza della Regione.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 6.375.

Ricoverati 310 pazienti, 117 solo a Catania

Sono ricoverati 310 pazienti (39 a Palermo, 117 a Catania, 72 a Messina, 0 ad Agrigento, 15 a Caltanissetta, 22 a Enna, 7 a Ragusa, 24 a Siracusa e 14 a Trapani) di cui 60 in terapia intensiva, mentre 371 sono in isolamento domiciliare, 27 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 5 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 13 deceduti (1 a Caltanissetta, Agrigento e Siracusa, 6 a Catania e 4 Enna).

Morto novantenne nel Covid hospital di Partinico
Oltre all’architetto Calogero Rizzuto nell’ospedale di Siracusa, del quale abbiamo riferito in un altro articolo, un uomo di novant’anni è morto questa mattina nell’ospedale Civico, nuovo Covid-Hospital di Partinico, nel Palermitano. Il paziente, risultato positivo al test, era stato ricoverato ieri ed era affetto da altre gravi patologie.

Messina, da oggi controlli dell’Esercito

Da oggi due pattuglie dell’esercito coinvolte nell’operazione Strade sicure, sono impiegate a Messina, a supporto alle Forze dell’ordine, nei principali punti nevralgici di snodo cittadini, per i controlli degli spostamenti dei cittadini per cercare di contenere la diffusione del coronavirus.

Razza, a Messina comportamenti non adeguati

“A Messina c’è stato un aumento di persone contagiate per Covid 19 per due casi importanti quello legato ad una casa di riposo e quello dell’Irccs Neurolesi, purtroppo perché qualcuno non ha adottato i comportamenti previsti nell’ordinanza della Regione”.

Lo ha detto ieri su Facebook l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza aggiungendo: “Quel che è importante in questa fase è la ricostruzione epidemiologica, purtroppo il presidente Musumeci era stato profeta, poiché individuiamo anche in questi casi contatti con persone che provenivano dalle aree di contagio nei 14 giorni precedenti”.

“Ecco perché – ha sottolineato – chiedevamo maggiore cautela nel tornare in Sicilia e chiediamo ancora oggi ai cittadini di rispettare le indicazioni che sono state disposte con l’ordinanza dal presidente della Regione sull’isolamento volontario e la quarantena obbligatoria”.

Messina, i focolai nell’Ircss Neurolesi e nella casa di riposo

Nella città peloritana sono almeno due i focolai con un numero consistente di pazienti positivi al Coronavirus: l’Ircss “Bonino Pulejo” per Neurolesi, dove sono stati individuati una trentina di casi tra degenti e personale sanitario, e la casa di riposo “Come d’incanto”, con venti anziani positivi al Covid 19 dopo la donna di novant’anni ricoverata adesso nel Policlinico dove sono stati trasportati anche gli altri pazienti.

Si attende tuttavia l’esito del tampone su altri ospiti della casa di riposo, in tutto 71 anziani, e su 16 operatori che erano in isolamento da giovedì all’interno della struttura.

C’è inoltre molta attenzione, poi, su un altro caso che riguarda la clinica Cristo Re, dove un paziente è risultato positivo ed è stato trasferito al Policlinico.

Ieri mattina l’assessore Razza ha presieduto una riunione con tutti i manager delle aziende sanitarie del messinese.

La settimana bianca a Madonna di Campiglio

L’Asp ha intanto inviato al Comune i dati definitivi sulla comitiva che ha preso parte alla ormai famosa settimana bianca a Madonna di Campiglio che ha suscitato tante polemiche in città: tra i 116 messinesi fin qui censiti e tornati in città il sette marzo scorso, in 35 non si sono mai registrati come invece era previsto dall’ordinanza del presidente della Regione Musumeci.

Messina scontro sindaco-prefettura sulle aperture
E continua a Messina lo scontro tra il sindaco Cateno De Luca e la prefetto Maria Carmela Librizzi sulla chiusura dei negozi alimentari la domenica come da ordinanza del presidente della regione siciliana.

De Luca in una propria ordinanza aveva deciso di lasciare aperti i punti vendita di generi alimentari, e al prefetto dice: “Non accetto imposizioni, se vuole mi revochi dal mio ruolo”.

Il sindaco ha mandato una nota oltre che a Librizzi al ministro dell’Interno e al presidente del Consiglio in cui dice, tra l’altro: “Mi prendo la responsabilità nell’esprimere la mia assoluta contrarietà su ciò che sta avvenendo in queste ore. Non mi sarei mai aspettato che mi venisse ingiunto di revocare la mia ordinanza, che è conforme al dettato normativo statale, in favore di una ordinanza regionale che non solo è in contrasto con le disposizioni nazionali, ma che ha creato immediatamente caos e generato fenomeni di assembramento, inducendo il prevedibile timore nei cittadini di restare senza scorte alimentari”.

“Prefetto, questo gioco non mi piace – ha detto il sindaco peloritano – e se come già mi stanno dicendo, ci sono le forze dell’ordine presso i supermercati che stanno denunciando gli esercenti per la violazione dell’ordinanza presidenziale , sappia che difenderò in tutte le sedi la mia pozione e quella di queste persone che hanno seguito il sindaco e il presidente del Consiglio”.

Vertice a tarda sera con Musumeci su emergenza

Probabilmente anche per smorzare le polemiche, ieri a tarda sera il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha convocato un vertice sull’emergenza coronavirus, al quale hanno preso parte il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Cateno De Luca, i vertici delle Forze dell’ordine e delle Aziende sanitarie peloritane.

Nella sede della Prefettura, il governatore ha illustrato tutte le misure già adottate nelle strutture ospedaliere del capoluogo e della provincia per fronteggiare l’emergenza in atto e le iniziative per contrastare un eventuale picco dell’epidemia. In particolare è stato organizzato un Piano, che ricalca il profilo epidemiologico delle aree del Nord maggiormente esposte, che prevede una dotazione adeguata di posti letto Covid-19 con oltre 110 posti di terapia intensiva distribuiti su vari presidi ospedalieri.

L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha quindi descritto quanto è stato predisposto per i pazienti contagiati dell’Istituto Neurolesi Bonino Pulejo, del personale e degli ospiti e gli operatori della casa di riposo in cui si sono registrati dei casi di Coronavirus. Prima del vertice, il governatore e Razza hanno effettuato un sopralluogo proprio negli ospedali della città dove la riconversione è già stata avviata.

“Ci siamo mossi con largo anticipo proprio per anticipare il virus – ha detto il governatore Musumeci -. Al Policlinico ho trovato un fronte già attrezzato per reggere un urto che nessuno vorrebbe mai attendersi. Anche al Papardo si sta lavorando con grande efficienza e presto, oltre al reparto che ospita già alcuni concittadini contagiati, sarà attrezzato un intero plesso con ulteriori posti letto dedicati alla pandemia”.

Paura a Villafrati (Palermo), sedici positivi in casa riposo

Sono stati eseguiti 103 tamponi per verificare il coronavirus solo nelle ultime ore tra i dipendenti e gli anziani assistiti nella struttura di Villa delle Palme a Villlafrati (Palermo).

Sui primi 19 tamponi tra gli anziani che avevano qualche sintomo, 16 sono risultati positivi. Quattro sono ricoverati al centro di Partinico.

Si cerca di comprendere l’entità dell’infezione che non riguarderebbe solo la residenza assistita dove ci sono 60 anziani, ma anche i comuni vicini. Nella Rsa lavorano circa 75 dipendenti, residenti anche nei comuni del circondario.

“Stiamo facendo il massimo per contenere il contagio – ha commentato il sindaco di Villafrati Francesco Agnello – Nella struttura lavorano molti nostri concittadini, ma anche persone dei comuni vicini. Ho fornito agli altri sindaci l’elenco delle persone che hanno lavorato nella struttura dal momento del probabile primo contagio. In modo che possano avviare anche loro le indagini per mappare contatti e spostamenti dei soggetti che lavorano nella nostra Rsa e che potenzialmente potrebbero essere positivi”.

Secondo la voce che circola in paese il virus sarebbe stato portato da una persona che sarebbe andata a trovare il nonno tornata dal nord Italia e avrebbe cominciato ad avvertire i sintomi quattro-cinque giorni dopo la visita all’Rsa, e si sarebbe sottoposta al tampone risultando positiva.

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