Coronavirus, Conte annuncia nuove chiusure di siti produttivi - QdS

Coronavirus, Conte annuncia nuove chiusure di siti produttivi

redazione web

Coronavirus, Conte annuncia nuove chiusure di siti produttivi

sabato 21 Marzo 2020

Dopo una giornata trascorsa a cercare il massimo equilibrio nel provvedimento. "Misure severe, ma non abbiamo alternative". L'allarme conti pubblici dietro l'angolo. Il ruolo strategico dell'Europa. Buone notizie sul fronte mascherine

E’ stata una giornata impegnativa quella che ha condotto al messaggio del premier Giuseppe Conte agli italiani, giunto dopo le 23,30, in cui il Presidente del Consiglio ha reso nota la decisione di compiere un ulteriore passo sulla strada del rallentamento del Paese.

“È necessario compiere un altro passo – ha detto – dobbiamo chiudere in tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali”.

Una decisione nel segno della prudenza

Una decisione nel segno di quella prudenza che il premier ha sempre voluto mostrare nell’assumere decisioni di questo tipo

Ma è un passo a cui Giuseppe Conte – dopo aver visto prima i sindacati e le imprese, poi i capi delegazioni – ha dato il suo placet, con l’obiettivo primario di rendere il più omogenei possibili gli interventi restrittivi in tutta la penisola.

Conte, “Misure severe, ma non abbiamo alternative”

Quelle messe in atto sono – ha detto – “misure severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative”.

“In questo momento – ha aggiunto Conte, parlando agli italiani – dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi”.

Consentito soltanto lo smart working

“Al di fuori delle attività ritenute essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi”.

Sono misure “che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti: è la crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopoguerra e la morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova”.

“Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia”.

Il nodo della tenuta dei conti pubblici

C’è un tema, soprattutto, ad aver frenato Conte e i membri “economici” del governo: la tenuta dei conti pubblici.

Ma alla fine la decisione è stata presa: la chiusura totale, sul modello lombardo, non ci sarà. Ma tutte le aziende che non siano parte delle filiere legate ai beni di prima necessità saranno fermate.

Il pressing dei sindacati e di una parte del governo

Troppo forte il pressing dei sindacati e di una parte del governo, a partire dal ministro della Salute Roberto Speranza.

E, nelle ultime ore, si era fatto sentire anche il M5S, scontento dall’ordinanza emanata ieri sulla stretta dello sport all’aperto.

Come detto, a angustiare il premier c’è l’allarme conti pubblici.

“Abbiamo bisogno di liquidità, l’impatto dell’emergenza su lavoratori e imprese è preoccupante”, ha spiegato una fonte di governo prevedendo, per l’inizio di aprile un nuovo decreto da diversi miliardi che coinvolga i soggetti mento tutelati dal provvedimento “Cura Italia”.

Il ruolo strategico dell’Europa

Molto dipenderà dall’Europa.

E lunedì prossimo un nuovo eurogruppo è chiamato a discutere degli strumenti da mettere in campo contro l’emergenza.

L’idea dei Covid-bond, che vede l’Italia in prima linea, non piace a tutti i Paesi membri.

Ma per il governo è necessario, attraverso i bond o il fondo Salva-stati, che arrivi liquidità senza condizioni.

Intanto governo e maggioranza puntano già a percorrere gli spazi aperti dallo stop al patto di stabilità.

“La sospensione di questo cappio al collo ci permette di pensare di nuovo a sostenere sanità, imprese, famiglie”, sottolinea la viceministro all’Economia Laura Castelli anticipando che, nel “decreto aprile” sarà previsto, “sulla base del calo dei fatturati, un ristoro per le imprese”.

Lo stop al patto di stabilità,potrebbe spingere il M5S a forzare la mano sulle risorse.

Crimi, “Serve un intervento post bellico”

“Serve un intervento economico post-bellico, a tutto campo”, spiega il capo politico Vito Crimi.

Il tema, però, è il rapporto che ci sarà tra le risorse comunitarie e quelle che sarà chiamata a mettere l’Italia: superando, in maniera netta il deficit ma soprattutto aumentando il suo debito già da anni sotto osservazione di Bruxelles. Per questo, per dirla come una fonte governativa che lavora ai dossier economici, “il vicolo tra nuove misure restrittive e tenuta dei conti è molto stretto”.

E alla fine Conte ha cercato di percorrerlo, tentando di andare incontro alle richieste ma salvaguardando i beni essenziali e lo scheletro produttivo del Paese.

Misure che sono chieste, con insistenza, anche dal centrodestra.

Buone notizie sul fronte mascherine

Intanto, la prossima settimana arriveranno dodici milioni di mascherine dalla Cina.

Saranno le prime dei lotti da 100 e 50 milioni stipulati dal Governo con la Byd e un’altra azienda privata cinese attraverso la mediazione della Farnesina.

Mentre aiuti (specialisti e macchinari) sono in arrivo anche dalla Russia, dopo una telefonata tra Conte e il presidente Vladimir Putin.

Ottomila medici rispondono sì alla task force

Sul fronte sanitario sono arrivate quasi ottomila risposte all’appello per creare una task force di medici volontari da mandare nelle aree più colpite.

“In un momento così difficile – ha commentato il premier Giuseppe Conte – questa è l’ennesima risposta generosa di cui tutti noi italiani possiamo andare fieri. Grazie a tutti, eroi in camice bianco”. Novità anche sul versante dei giochi.

Fermi Lotto e Superenalotto

L’Agenzia per le Dogane e i Monopoli ha sospeso il Lotto e il Superenalotto.

La decisione, riportata in una circolare, riguarda tutte le lotterie e le slot machines.

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