Coronavirus, fuori da casa, fioccano le denunce in Sicilia - QdS

Coronavirus, fuori da casa, fioccano le denunce in Sicilia

redazione web

Coronavirus, fuori da casa, fioccano le denunce in Sicilia

mercoledì 18 Marzo 2020

In tutt'Italia, secondo il Viminale, in una settimana sono state quarantatremila. La Procura di Catania, attueremo una rapida azione penale. Spinelli e balli in strada o nei canili e convegni con prostitute. Il Governo sospende gli sfratti. Musumeci, "State in casa"

A seguito del Decreto sull’emergenza coronavirus, sono sospesi tutti gli sfratti fino al 30 giugno. Lo prevede una norma del Cura Italia pubblicato in Gazzetta ufficiale che sospende “l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo”.

“Non stiamo girando un film, non siamo sul set a interpretare una parte. Siamo al centro della più insidiosa epidemia che l’umanità abbia conosciuto negli ultimi cent’anni. Dobbiamo necessariamente convincerci che il nemico, in questo momento, è molto più forte di noi. E per poterlo combattere non abbiamo armi sufficienti. E allora statevi a casa. Lo dico in siciliano: ‘stativi a casa, non vi muviti'”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, mentre il Ministero dell’Interno ha reso noto che è di un milione di persone controllate e quarantatremila denunciate il bilancio della prima settimana di controlli realizzati dalle forze del’ordine in seguito ai provvedimenti per il contenimento della diffusione del Coronavirus.

La stragrande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell’autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide.

La Procura di Catania, attueremo una rapida azione penale

La Procura di Catania eserciterà “rapidamente l’azione penale, nei casi meno gravi, mediante richiesta di decreto penale di condanna al pagamento dell’ammenda prevista dalla legge, mentre nei casi più gravi e di concorso con delitti, come quello di falsa autocertificazione o di delitto colposo contro la salute pubblica, si procederà con la tempestiva richiesta di più gravi provvedimenti”.

E’ la linea indicata dal procuratore Carmelo Zuccaro al suo ufficio per l’aspetto penale riguardante il Coronavirus.

“Pervengono a questa Procura in questi ultimi giorni – scrive in una nota Zuccaro – numerose informative redatte dalla Forze di Polizia nei confronti di persone denunciate per avere violato le vigenti disposizioni che vietano l’allontanamento da casa per ragioni diverse da quelle autorizzate. Nella consapevolezza che la stretta osservanza di tali divieti è di fondamentale importanza per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, basti pensare che il diffondersi di contagi per tali comportamenti imprudenti può ridurre la disponibilità di posti nelle strutture sanitarie già duramente messe alla prova, mettendo così a rischio la salute di tante persone incolpevoli – ho impartito disposizioni affinché i magistrati impegnati nel contrasto a tali reati, espletati gli ulteriori accertamenti quando necessario, esercitino rapidamente l’azione penale”.

“Confido nel fatto – aggiunge il procuratore Zuccaro – che lo spirito di solidarietà e responsabilità che in questi momenti di emergenza deve ancor di più ispirare i nostri comportamenti sociali, unitamente alla deterrenza rappresentata dall’encomiabile attività posta in essere con grande impegno dal personale delle Forze di Polizia addetto ai controlli, impegno che non sarà vanificato dall’attività giudiziaria di questo Ufficio, possa consentire la più rapida uscita da questa emergenza”.

Catania, chi fuma spinelli e balla in strada

Proprio a Catania i Carabinieri, durante controlli nello storico rione San Cristoforo, hanno denunciato 36 persone per inosservanza delle disposizioni governative in materia di contenimento del Coronavirus.

Tra loro chi era in strada con amici per il consumo di uno “spinello” e chi ballava con i vicini di casa e aveva postato il video sui social network.

Militari dell’Arma hanno anche identificato e denunciato l’autore del video.

A Palermo cantano e ballano nel canile, denunciati

Non hanno rispettato le norme previste sull’emergenza coronavirus e hanno poi postato su Facebook alcuni video di feste e balli dentro il canile municipale di Palermo.

Un esposto ha fatto scattare le indagini del nucleo cinofilo della polizia municipale che rischia di costare la denuncia per gli operai della Reset che si trovavano dentro il canile senza i presidi e non hanno mantenuto le distanze previste dall’ordinanza.

L’esposto con tanto di video è stato inviato anche al sindaco di Palermo, al vicesindaco, alla prefettura, alla polizia municipale e ai carabinieri del Nas.

“Andrà tutto bene, al canile municipale tutto ok, forza Palermo e Forza Italia, w Palermo e Santa Rosalia”, gridano i dipendenti ripresi dai colleghi.

“Un comportamento che non può essere giustificato. Le disposizioni sono chiare. Non ci si rende conto della situazione drammatica che si sta vivendo”, dicono gli investigatori, “sono in corso indagini per accertare le responsabilità. I video sono chiari e non lasciano spazio a dubbi”.

Canicattì, si apparta con una prostituta, denunciati

Un uomo e una prostituta appartati in auto a Canicattì, nell’Agrigentino, sono stati denunciati dalla polizia per inosservanza del Dpcm sull’emergenza Coronavirus.

A far scattare le indagini è stato l’uomo che ha chiesto l’intervento della polizia denunciando di essere stato derubato del portafogli.

Gli investigatori hanno così accertato che la vittima aveva avuto un rapporto sessuale con la donna in cambio di venti euro.

Al momento del pagamento la ragazza gli avrebbe però strappato il portafogli che l’uomo aveva in mano.

La donna, con precedenti specifici e sottoposta agli arresti domiciliari, è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con strappo, evasione ed inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

Quest’ultimo reato è stato contestato pure all’uomo vittima del furto.

Nel Trapanese giochi a premi on line per rimanere a casa

Giochi a premi on line per convincere le persone a non uscire da casa in questo periodo di emergenza sanitaria.

L’iniziativa è di Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino, nel Trapanese.

Il concorso prevede video-messaggi, disegni e altri lavori.

Prima sono stati coinvolti i bambini, con disegni e brevi frasi di speranza (come premio: pizze) e i nonni, che hanno mostrato come trascorrono le loro giornata in famiglia nel rispetto del decreto sulla sicurezza stradale. Poi, tutti gli altri con l’hashtag #figlicheamanogenitori. In questo caso, l’invito a chi vive lontano dalla sua terra è stato quello di mandare un video-messaggio ai propri cari.

A vincere è stato Sergio Vinci, insegnante, rimasto a Venezia nonostante la scuola dove lavora sia chiusa, come tutte le altre in Italia. Il premio è stato un voucher di cento euro offerto da un’agenzia di viaggi.

Adesso, il primo cittadino ha ideato un nuovo gioco.

“Mandate – scrive sul suo profilo facebook – un tutorial, cioè una guida o una lezione, su qualcosa di utile da fare a casa in questi giorni. Può essere un video messaggio, oppure delle foto o anche delle istruzioni scritte. L’argomento lo scegliete voi, però qualcosa da insegnare agli altri. Una ricetta, le istruzioni per un fai da te, una lezione di chitarra, dei passi di danza, dei punti a maglia”.

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