Coronavirus, giunti a Pozzallo da Malta 167 siciliani - QdS

Coronavirus, giunti a Pozzallo da Malta 167 siciliani

redazione web

Coronavirus, giunti a Pozzallo da Malta 167 siciliani

giovedì 19 Marzo 2020

Erano rimasti bloccati sull'isola dopo aver perso il lavoro. Cinque siciliani tra i quindici ragazzi italiani bloccati a Dublino perché contagiati dal coronavirus. Avevano seguito un corso per steward Ryanair a Bergamo

Erano in 167 sul cataramano della Virtu Ferries arrivato ieri a tarda sera da Malta nel porto di Pozzallo. In maggioranza passeggeri siciliani che rientravano da Malta dove chiuse le attività per l’emergenza del Coronavirus molti sono stati costretti a fare rientro nell’Isola.

Le operazioni di sbarco sono state più lunghe del solito perché a ogni passeggero è stata controllata la temperatura corporea.

“Stavano tutti bene”, dice il medico di porto Vincenzo Morello. Prima sono sbarcati i passeggeri e poi gli autisti che trasportavano le derrate alimentari.

Ora tutti andranno in quarantena obbligatoria nelle loro abitazioni e su di loro vi saranno ferrei controlli. Sul catamarano hanno viaggiato una decina di cittadini di Pozzallo.

Era stato il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ad autorizzare il rientro in Sicilia delle 167 persone che si trovavano a Malta in deroga al decreto di chiusura dei confini siciliani adottato dal ministero dei Trasporti. Il ritorno dei siciliani da Malta era stato chiesto a gran voce perchè molti isolani si sono trovati senza lavoro.

Intanto il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna ha proposto che la quarantena per chi rientra in Sicilia venga fatta in strutture adeguate.

“Nonostante i rigidi controlli – dice Ammatuna – non è semplice verificare il periodo di due settimane di quarantena non solo di chi è arrivato ieri sera ma anche dei loro familiari conviventi e inoltre, non è nemmeno facile accertare se le abitazioni sono dotate degli spazi adatti ad ospitare con i criteri necessari l’intero nucleo familiare”.

Ragazzi italiani positivi bloccati

Intanto quindici ragazzi italiani – tra cui cinque siciliani – che avevano seguito un corso per assistenti di volo Ryanair a Bergamo, si trovano bloccati a Dublino dopo sono risultati positivi al coronavirus.

Ora si trovano in isolamento in una struttura messa a disposizione dalle autorità irlandesi, in quarantena fino al 26 marzo.

I giovani erano partiti il due marzo da Bergamo, diretti a Bari, e da lì si erano imbarcati il sabato successivo per Dublino.

Uno dei siciliani ha lanciato un appello affinchè la Farnesina si occupi della loro vicenda.

“Siamo bloccati – spiega – senza che nessuno di noi, a parte quattro ragazze che sono state portate in ospedale perchè stavamo male e poi sono state dimesse, sia mai stato visitato da un medico. Alcuni assistenti sociali, in verità assai gentili, ci stanno portando generi alimentari. Ma non sappiano nulla nè delle nostre condizioni sanitarie nè di come dobbiamo comportarci”.

Il portavoce del gruppo ha aggiunto di avere avuto il permesso dalle autorità irlandesi di uscire dalla struttura, pur essendo risultato positivo appena cinque giorni fa, e ha sottolineato che il 26 marzo dovranno obbligatoriamente lasciare la struttura dove attualmente sono ospitati.

“Ci siamo messi in contatto con l’ambasciata italiana a Dublino – ha detto – per sapere se possiamo essere rimpatriati o perlomeno se ci possono aiutare a trovare una sistemazione. Ryanair ci è stata vicina, assicurandoci che non appena riprenderanno i voli e sarà superata l’emergenza, potremo cominciare a lavorare. Ed è quello che ci auguriamo tutti noi”.

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