Coronavirus, i bimbi con asma non sono più a rischio degli altri - QdS

Coronavirus, i bimbi con asma non sono più a rischio degli altri

redazione

Coronavirus, i bimbi con asma non sono più a rischio degli altri

giovedì 21 Maggio 2020

ROMA – I bambini soggetti ad asma, broncospasmo o allergie “non sono a maggior rischio per il nuovo coronavirus SarsCov2”. A sottolinearlo è il responsabile del dipartimento Malattie respiratorie e broncopneumologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Renato Cutrera, il quale sottolinea al contempo la necessità di estendere la vaccinazione antinfluenzale per la prossima stagione invernale ad una ampia platea e non solo ai bambini che hanno un’indicazione a farla.

“Va ribadito – spiega Cutrera – che sono pochi i bambini che si ammalano di Covid-19 e la maggior parte, anche in caso di infezione da SarCov2, non presenta sintomi. Ovviamente, maggiore è il numero delle persone che si infettano, maggiore sarà anche il numero di bambini infettati che individueremo. Inoltre, più si allarga la base degli infetti, più emergono anche i casi di malattia grave nei soggetti predisposti. Negli adulti la forma grave si presenta primariamente come un problema di infezione polmonare mentre nei bambini, come ha rilevato l’Organizzazione mondiale della sanità, si presenta come una sindrome infiammatoria multiorgano”.

Nei più piccoli, precisa, “l’infiammazione può essere a carico dell’apparato cardiocircolatorio, gastrointestinale e respiratorio. L’infiammazione è una risposta abnorme del sistema immunitario scatenata dal virus”. Cutrera sottolinea inoltre come i campanelli per cui allarmarsi sono le febbre da oltre tre giorni, problemi respiratori e gastrointestinali. Ai bambini che soffrono di asma e allergie, sottolinea, “è importante non interrompere la terapia preventiva, proseguendola fino a fine maggio. Da preferire è la terapia spray con distanziatore, cercando di evitare l’aerosol poiché un bambino positivo potrebbe far passare il virus nell’aria”.

Fortemente consigliabile, conclude, è poi “la vaccinazione antinfluenzale alla più ampia platea di bambini possibile, per evitare che i casi di influenza stagionale nella prossima stagione possano confondersi e sommarsi ad eventuali nuovi casi di Covid”.

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