Coronavirus, il Governo Conte accelera i pagamenti - QdS

Coronavirus, il Governo Conte accelera i pagamenti

redazione web

Coronavirus, il Governo Conte accelera i pagamenti

martedì 14 Aprile 2020

Il bonus da 600 euro entro venerdì, domani i voucher baby sitter. La ministro Catalfo, "Indennità a 800 euro e reddito di emergenza nel prossimo decreto". Intanto trecentomila aziende chiedono la Cassa integrazione ordinaria

Pagare tutti entro la metà del mese. Il Governo Conte accelera e punta a chiudere al massimo entro la fine della settimana gli oltre quattro milioni e mezzo di pratiche arrivate all’Inps, per riuscire a fare arrivare le varie forme di aiuto a quasi nove milioni di lavoratori, dipendenti e autonomi, in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus.

Superato lo scoglio dell’erogazione di ammortizzatori e bonus, ci si concentrerà poi sul decreto di aprile, che metterà sul piatto risorse ben più “consistenti” dei primi 25 miliardi stanziati a marzo e potrà contare su 10-11 miliardi di fondi strutturali europei svincolati e quindi utilizzabili in chiave anti-virus.

Per rispondere alle polemiche, e anche alle difficoltà crescenti di chi si è visto chiudere la fabbrica, il negozio o l’attività, gli uffici dell’Inps, ma anche le banche, hanno lavorato per tutto il weekend in modo da garantire il versamento sui conti correnti di quattro milioni di autonomi dell’indennità da 600 euro prevista per il mese di marzo.

L’istituto di previdenza, ha fatto sapere il governo, ha già smaltito un milione di pratiche e si appresta a fare arrivare questi accrediti tra domani e venerdì. Nel frattempo continuerà a gestire gli altri tre milioni di domande in modo da fare arrivare i sussidi a tutti “entro la fine della settimana”.

In più, sempre per domani, andranno in pagamento sul Libretto famiglia le quarantamila richieste del bonus babysitter, avanzate dalle famiglie per riuscire ad andare al lavoro e a gestire nel contempo i figli a casa da scuola.

In duecentomila hanno invece chiesto il congedo speciale (15 giorni al 50% della retribuzione) che, “per la grande maggioranza”, è stato anticipato dalle aziende ai dipendenti.

Catalfo, indennità a 800 euro e reddito d’emergenza

Intanto la ministro per il lavoro, la catanese Nunzia Catalfo, ha dichiarato: “Stiamo lavorando al prossimo decreto che in termini di risorse sarà più consistente rispetto a quello di marzo, in modo tale da poter aumentare l’importo dell’indennità per autonomi e professionisti fino a 800 euro e introdurre un Reddito di emergenza per le fasce più deboli della popolazione, perché in questa crisi, l’ho detto e lo ribadisco, nessun lavoratore e nessun cittadino deve rimanere indietro”.

“Avevamo preso – ha poi sottolineato – un impegno con i lavoratori dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus: quello di pagare loro gli indennizzi previsti dal decreto Cura Italia entro la metà di aprile. Ebbene, grazie al lavoro che anche nel weekend appena trascorso ha portato avanti senza sosta, l’Inps ha disposto per oltre un milione di partite Iva, lavoratori autonomi, stagionali il pagamento del bonus 600 euro con valuta dal 15 al 17 aprile. Per tutti gli altri, i sussidi arriveranno comunque prima della fine della settimana”.

I tempi della Cassa integrazione

Si stringono intanto i tempi per la Cassa integrazione: quella ordinaria (fino al nove settimane) è stata richiesta finora da “trecentomila imprese” che hanno dovuto ridurre, o interrompere, la produzione mentre i dati per la cassa in deroga al momento sono stati inviati fino al giorno prima di Pasqua da undici Regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Molise, Puglia e Basilicata) e l’Inps ha già avvito i primi pagamenti.

La Lombardia, invece, in forza di quel Federalismo fiscale voluto dalla Lega che avvantaggia le regioni del nord a scapito di quelle del sud, ha potuto giocare d’anticipo e per le ventimila aziende che hanno fatto richiesta (per un totale di cinquantasettemila lavoratori, con altre cinquantamila domande “in lavorazione”) la Cassa Integrazione in deroga, sarà garantita dalla Regione stessa.

Mentre la macchina degli ammortizzatori va a regime l’esecutivo nazionale è comunque già al lavoro sul decreto di aprile, previsto alla fine del mese.

Si tratterà di una manovra tra i quaranta e i cinquanta miliardi di euro, di cui appunto una decina arriveranno da fondi Ue tornati disponibili che saranno reimpiegati per l’emergenza.

Scostamento considerevole dal deficit

Per il resto si chiederà al Parlamento “uno scostamento molto consistente” dagli obiettivi di deficit, come ha detto il viceministro dell’Economia Antonio Misiani.

Il quale ha spiegato che, una volta approvati i nuovi strumenti anti-crisi europei, l’Italia è intenzionata ad utilizzare sia le garanzie della Bei sia il prestito Sure per finanziare gli ammortizzatori sociali.

Ma non il Mes, oggetto ancora di grandi tensioni nella maggioranza, tra le fake news delle opposizioni e i richiami alla ragione da parte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli e dello stesso Matteo Renzi.

A cosa serviranno le nuove risorse europee

Le nuove risorse serviranno a rifinanziare la Cassa integrazione (che potrebbe essere allungata almeno di altre 4-6 settimane) e per aumentare a 800 euro in aprile quell’indennità per gli autonomi della quale ha parlato la ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ribadendo che con il nuovo decreto arriverà anche il “reddito di emergenza” (invocato da Beppe Grillo che ha ‘arruolato’ anche Papa Francesco tra le fila dei sostenitori) per coprire chi attualmente è escluso da altri sussidi.

Nel provvedimento dovrebbe rientrare anche un nuovo pacchetto di aiuti ai Comuni, per coprire, tra l’altro, i buchi dei mancati incassi della tassa di soggiorno visto il tracollo del turismo.

Emissione ad hoc di Btp, con vantaggi fiscali

Per reperire sufficienti risorse anche Leu sposa l’idea, lanciata già sempre da Misiani, di una emissione ad hoc di Btp, con vantaggi fiscali per attrarre il risparmio dei cittadini.

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