Coronavirus, il premier Conte alle Regioni, "collaboriamo" - QdS

Coronavirus, il premier Conte alle Regioni, “collaboriamo”

redazione web

Coronavirus, il premier Conte alle Regioni, “collaboriamo”

sabato 04 Aprile 2020

"Ma siate corretti" ha ammonito ieri sera il Presidente del Consiglio durante la videoconferenza sulla "fase 2", rivolto ai governatori di destra. Ordinanze locali valide fino al 13 di aprile. Una cabina di regia comune per mettere a punto tutte le nuove misure

“Il Governo sta facendo tanto per le Regioni”.

Giuseppe Conte non ci sta a incassare accuse e recriminazioni e ha offerto ai governatori di collaborare per elaborare insieme le misure da adottare a partire dal 14 aprile e più in generale per gestire la “fase 2” di “convivenza” con il Coronavirus.

Riunione a tarda sera tra Premier, governatori e ministri

Lo ha fatto nella riunione svoltasi ieri a tarda sera, in videoconferenza, con il sottosegretario Riccardo Fraccaro e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza.

Dopo gli scontri degli ultimi giorni fomentati dalla Regione Lombardia, dopo le inutili critiche e le fughe in avanti dei governatori di destra, Conte ha chiesto soprattutto “correttezza”: non “alimentare scontri, che non ci sono e non devono esserci”.

I presidenti leghisti hanno deciso di non polemizzare più

I presidenti leghisti, su tutti Attilio Fontana, dopo la riunione hanno deciso, fortunatamente, di non polemizzare più ma durante la riunione hanno affermato di non essere stati coinvolti “abbastanza” nell’elaborazione dei dpcm adottati finora dal Governo nazionale.

Il Premier, invece, ha sottolineato che si è sempre lavorato insieme.

“Sono consapevole – ha affermato Conte, tendendo un ramoscello d’ulivo – delle pressioni cui siete sottoposti. Ciascuno di noi sta dando il massimo con un obiettivo comune che è quello di salvare più vite possibili e mettere in sicurezza il nostro Paese”.

Ordinanze regionali, basta fughe in avanti

Nel corso della riunione – dopo che il ministro per la Salute Roberto Speranza ha illustrato ai governatori le nuove linee guida su tamponi e test sierologici – il ministro per le Regioni Francesco Boccia ha spiegato che fino al 13 i presidenti possono prorogare le ordinanze regionali già adottate ma che per la fase che inizierà dopo Pasqua c’è la volontà di lavorare insieme per mettere in campo azioni uniformi su tutto il territorio nazionale, sia per le aziende che per i cittadini.

Basta fughe in avanti, insomma.

Alla fine il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha sottolineato con favore le aperture a una cabina di regia comune per le regole della “fase 2” e su un’interlocuzione sulle misure economiche.

Duro confronto tra il leghista Fontana e il forzista Cirio

Ieri sera hanno preso la parola i singoli presidenti, per ribadire problematiche e richieste.

Alcune fonti raccontano di un momento di confronto duro del lombardo leghista Attilio Fontana con il piemontese forzista Alberto Cirio.

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio oltre che segretario del Pd, ha ribadito la proposta del suo partito di istituire una cabina di regia Governo-Regioni allargata agli scienziati per preparare le regole per la ripartenza.

Musumeci chiede maggiori controlli delle forze dell’Ordine

Anche il governatore siciliano Nello Musumeci è intervenuto, chiedendo maggiori controlli delle forze dell’ordine e la definizione di un’intesa sul piano finanziario.

Gli stessi governatori invocano provvedimenti uniformi

Oggi le Regioni torneranno a incontrare il Governo sulle misure economiche, poi verso fine della prossima settimana si farà il punto sull’andamento dell’epidemia per capire come procedere.

Sono stati gli stessi governatori, spiegano più fonti, a invocare provvedimenti uniformi e chiari, senza dunque protagonismi di alcune regioni.

Si vedrà però se si riuscirà ad adottare scelte condivise da tutti e mettere a tacere le polemiche.

Conte, massima cautela sulla ripartenza

Conte, sulla ripartenza, è deciso a muoversi con la massima cautela: la prossima settimana, spiegano fonti di governo, sarà decisiva per capire l’andamento dei dati sull’epidemia e valutare di conseguenza.

Sul tavolo del Ministero dello Sviluppo economico c’era già questa settimana l’ipotesi di una piccola revisione dei codici Ateco, con l’allargamento dell’apertura ad alcune – pochissime – attività produttive.

Ma il Premier ha scelto di rinviare tutto al 14. Solo a quel punto proprio dalle aziende potrebbe iniziare un primo, limitato, allentamento dei blocchi.

Prosegue la pressione di Conte sull’Ue

Ieri si è parlato, ovviamente, anche di Europa.

Il ministro Enzo Amendola, è stato spiegato ai governatori, sta lavorando per superare i vincoli sugli aiuti europei alle singole aree.

Intanto Conte ha proseguito il suo pressing sull’Europa per ottenere più risorse per gestire l’emergenza in tandem con il ministro Roberto Gualtieri che in serata è tornato a invocare gli Eurobond, come unica soluzione adeguata.

Quanto al Mes, il problema non sono solo le condizioni, ma anche l’entità dei fondi: non è in grado di garantire all’Italia quel “bazooka” che serve a contrastare il crollo del Pil dovuto all’emergenza Coronavirus.

Ecco perché Conte è deciso a battersi fino all’ultimo a Bruxelles per ottenere il massimo possibile.

Conte, eurobond o il fondo proposto dalla Francia

Come ribadito alla lettera indirizzata alla presidente della commissione Ue Ursula Von Der Leyen, le anticipazioni dei lavori tecnici in preparazione dell’Eurogruppo sono per il premier italiano “non all’altezza” della “potenza di fuoco” che l’Unione potrebbe mettere in campo.

Perciò il presidente del Consiglio ha insistito su strumenti come gli Eurobond o come il fondo proposto dalla Francia.

Se non passeranno, è pronto ad assumersi la responsabilità politica di agire in deficit – e far lievitare il debito – per stanziare tutto quanto necessario.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017