Coronavirus, Lagalla censura l'Ufficio scolastico regionale - QdS

Coronavirus, Lagalla censura l’Ufficio scolastico regionale

redazione web

Coronavirus, Lagalla censura l’Ufficio scolastico regionale

lunedì 26 Ottobre 2020

L'Assessore risponde alle critiche di Suraniti all'ordinanza di Musumeci chiedendogli di rispettare "Le prerogative della politica". Il dirigente aveva mosso una serie di critiche su trasporti, didattica a distanza e troppo breve preavviso

“Venendo a conoscenza del comunicato diffuso dall’Ufficio scolastico regionale, non può che richiamarsi l’estensore al rispetto delle prerogative del decisore politico regionale e censurare comportamenti contrastanti con il principio di leale collaborazione istituzionale”.

Linguaggio burocratico a parte, appare piuttosto stizzita la risposta dell’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla, dopo la presa di posizione del direttore dell’Usr, Stefano Suraniti, il quale ha criticato la chiusura delle scuole superiori previsto dall’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci.

“Premessa, dunque – si legge in una nota diffusa dall’assessore Lagalla – l’irritualità delle dichiarazioni di cui trattasi, deve rilevarsi come l’ordinanza del Presidente Musumeci, assunta per esigenze di tutela della salute pubblica, preveda la temporanea chiusura delle scuole superiori e il ricorso sostitutivo alla didattica a distanza quale conseguenza delle vincolanti indicazioni formulate dal Comitato Tecnico Scientifico regionale, a seguito del critico innalzamento della capacità diffusiva e dei contagi da covid-19”.

Le affermazioni dell’Ufficio scolastico regionale

“Dalla lettura dell’ordinanza – aveva detto Suraniti – emerge come la sospensione delle attività in presenza per oltre duecentoquarantamila studenti delle superiori sia legata esclusivamente a ragioni connesse ai trasporti pubblici. Infatti, allo stato attuale risultano in Sicilia solo seicento studenti positivi su oltre settecentomila”.

Suraniti aveva inoltre sottolineato come “la decisione di sospendere le attività didattiche in presenza” penalizzasse “anche gli studenti con disabilità, più deboli e a rischio dispersione scolastica” oltre a impedire “lo svolgimento delle attività laboratoriali previste soprattutto dai tecnici e professionali”.

Insomma, sostanzialmente le critiche mosse al Dpcm dai presidi italiani, compresa l’affermazione che tutto ciò penalizza “l’autonomia e la flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche, che già alternavano per il II grado attività in presenza e a distanza” e la constatazione che “il breve preavviso non consentirà alle scuole di intervenire tempestivamente e di organizzarsi al fine di rendere fruibile immediatamente per tutti gli studenti la didattica a distanza”.

Ripristinare l’attività didattica

“Fermo restando – ha risposto l’assessore Lagalla – l’intendimento del governo regionale di ripristinare, appena possibile, la regolare attività didattica in presenza anche presso gli istituti superiori si ha difficoltà a comprendere la dichiarata incapacità dell’Usr di far fronte, da subito, alla didattica a distanza, visto che il valoroso corpo docente della Sicilia ha già affrontato con successo, nel recente passato, tale modalità di insegnamento, peraltro parzialmente praticata anche in questo inizio di anno scolastico negli stessi istituti superiori”.

“Né può ignorarsi che l’opzione dad è esplicitamente contemplata in Dpcm e pronunciamenti ufficiali del Governo Conte”.

“Per tutto quanto precede – conclude la nota di Lagalla – mi dichiaro certo che il direttore dell’Usr saprà, da ora in poi, meglio valutare la differenza tra responsabilità e decisioni di governo, assunte nel superiore e più generale interesse della salute pubblica, e azione amministrativa che si auspica coerente e leale, soprattutto in un momento di particolare e generale difficoltà”.

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