Coronavirus, non si può escludere la contagiosità dopo la guarigione - QdS

Coronavirus, non si può escludere la contagiosità dopo la guarigione

redazione

Coronavirus, non si può escludere la contagiosità dopo la guarigione

giovedì 02 Aprile 2020

Ricerca dell’ospedale di Pechino e dell’Università di Yale: il virus resiste per otto giorni
Ma lo studio si basa ancora su un numero limitato di pazienti

ROMA – Nonostante i test negativi che ne sanciscono la guarigione, molti malati di Covid-19, sottoposti in Cina a un periodo ulteriore di quarantena dopo la malattia, sono tornati a mostrare segni della presenza del virus anche fino a 8 giorni dopo la scomparsa dei sintomi. Lo indica una ricerca dell’ospedale di Pechino e l’università di Yale, pubblicata sul Journal of respiratory cell and molecular biology.

Sono stati riportati infatti alcuni casi dove un paziente potrebbe aver contagiato persone a lui vicino anche dopo “un’apparente guarigione” dall’infezione. Il che fa pensare che vi sia una “finestra di diffusione” dopo la guarigione clinica del paziente.

“Il nostro studio si basa su un numero limitato di pazienti, dato che è limitato il numero di casi fuori dall’epicentro dell’epidemia che sono stati trattati con successo finora e dimessi dall’ospedale”, scrive il gruppo guidato da Enqiang Qin.

Nello studio i ricercatori hanno rilevato che su 16 pazienti trattati tra il 28 gennaio e 9 febbraio, all’ospedale generale di Pechino, la metà ha continuato ad essere positiva al virus fino a 8 giorni dopo la risoluzione dei sintomi.

La loro età media era 35 anni, principalmente di sesso maschile e con sintomi non gravi (solo uno aveva avuto bisogno della ventilazione meccanica). Dieci dei malati studiati erano stati a Wuhan dopo l’epidemia, tre erano stati esposti al virus con una persona che si sapeva essere positiva, due sono entrati in contatto con abitanti di Wuhan mentre uno non ha avuto alcun tipo di esposizione.

Altri studi hanno rilevato che il virus può permanere fino a 12 giorni dopo o anche 20 giorni dopo. Non è invece chiaro se questa resistenza del virus ci sia anche nella popolazione più vulnerabile, come gli anziani o chi è immunodepresso o si sottopone a terapie immunosoppressive.

“Il nostro lavoro dà delle informazioni preliminari sulla capacità del virus di persistere anche 8 giorni dopo la guarigione – conclude – il che pone una sfida importante per il controllo dell’epidemia”.

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