Coronavirus, finanziaria regionale, Armao parla all'Ars - QdS

Coronavirus, finanziaria regionale, Armao parla all’Ars

redazione web

Coronavirus, finanziaria regionale, Armao parla all’Ars

mercoledì 08 Aprile 2020

Il Governo Musumeci guarda all'Eurogruppo. La manovra, che va approvata in aula entro il trenta aprile, è legata al negoziato dello Stato con l'Europa. E in ballo ci sono tre miliardi di euro. Micciché, ci servono tempi certi

Per chiudere bilancio e legge di stabilità che vanno approvati entro il trenta aprile, il governo Musumeci guarda con apprensione all’esito del confronto dell’Eurogruppo: una decisione a favore dell’Italia darebbe maggiori margini alla Regione nel negoziato aperto con lo Stato, altrimenti sarebbero ridotti.

In ballo ci sono tre miliardi e duecento milioni di euro e il governo Musumeci punta ad ottenerne il massimo per finanziare con la legge di stabilità le misure economiche anti-Covid-19.

Questo, in sintesi quanto riferito dall’assessore regionale all’economia, Gaetano Armao, all’Assemblea siciliana.

Armao all’Ars parla dei “quattro profili”

Armao ha riferito al Parlamento “i quattro profili” sui quali il governo sta negoziando con lo Stato per avere le risorse finanziarie necessarie a coprire la manovra, discussa ieri sera in Giunta.

Dalla quota di contributo, di un miliardo, che la Sicilia deve per il risanamento alla finanza pubblica, il governo Musumeci punta di recuperare almeno 700 milioni ma la richiesta è che sia consentito l’uso dell’intero budget; dall’estensione alla Regione della moratoria, per quest’anno, sui mutui Mef – che potrebbe arrivare col decreto di aprile del governo Conte – il recupero sarebbe di 170 milioni, in aggiunta ai cinquanta milioni già autorizzati per i mutui con Cdp; 142,5 milioni è la cifra che potrebbe rimanere in Sicilia dal differimento al 2021 del cosiddetto split payment (Iva forfettaria da versare allo Stato).

Va considerato poi il rinvio della compensazione della quota di disavanzo, pari a 421 milioni.

Inoltre, la Regione conta di potere disporre, inserendoli nei Poc per finanziare misure nella legge di stabilità, del 20% della quota di compartecipazione della Regione ai fondi comunitari.

“Le nostre richieste in una lettera al premier Conte”

“Abbiamo fatte le nostre richieste e il presidente Musumeci ha informato con una lettere il premier Conte della necessità di chiudere il negoziato”, ha detto Armao.

“L’Ue rimuova i vincoli del fiscal compact”

“Se Roma riesce a ottenere i recovery bond o l’utilizzo pieno della solidarietà senza il Mes ci saranno margini di negoziato di un certo tipo, se sarà negativo ci troveremo margini molto più stretti – ha sostenuto l’assessore all’Economia – Noi riteniamo che la decisione dell’Ue di rimuovere i vincoli del fiscal compact se vale per lo Stato deve valere pure per le Regioni. Abbiamo avuto confronto con il ministro Boccia proficuo e anche con il ministro Provenzano. Tra ieri e oggi era stato programmato un tavolo dal ministro Boccia con le regioni a statuto speciale, ma il rinvio della decisione da parte dell’Eurogruppo ha fatto slittare tutto”.

E ha aggiunto: “Il negoziato con lo Stato è cominciato l’1 agosto del 2018, siamo rimasti l’unica Regione a non avere un accordo di finanza complessivo pur avendo messo tutte le carte in tavola; abbiamo chiesto il più possibile, sarà difficile ottenere tutto, ma abbiamo voluto offrire soluzioni anche non onerose al governo”.

Miccichè al Governo regionale, tempi certi per la manovra

“Oggi non siamo nelle condizioni di ricevere bilancio e legge di stabilità se non abbiamo certezze. Capisco il problema dell’Eurogruppo, ma se dovesse ritardare e quindi di conseguenza anche l’accordo con lo Stato è ovvio che pure la valutazione del bilancio della Regione sarà fatto in ritardo. Vi prego di avvertire il governo nazionale per un eventuale differimento delle date, vi prego di non mettere in difficoltà l’Ars”.

Lo ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, si è rivolto ai banchi del governo, dove sedevano gli assessori Gaetano Armao e Ruggero Razza, dopo avere ascoltato l’intervento del vice presidente della Regione.

“Il presidente della Regione ieri con una lettera ha ritirato bilancio e legge di stabilità – ha aggiunto – Ma avremmo bisogno di ricevere le carte certe, vorrei capire quali possono essere i tempi perché il trenta aprile scade l’esercizio provvisorio”.

Il piccolo giallo dell’ok alla manovra

Le agenzie avevano battuto ieri a tarda sera la notizia che la Giunta regionale siciliana, guidata dal governatore Nello Musumeci, aveva ha approvato ieri sia il Bilancio e sia la Legge di stabilità per fronteggiare la crisi provocata dall’emergenza coronavirus.

Ma stamattina l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao ha precisato che “la giunta non ha approvato alcun testo” ma ha lavorato allo schema della manovra.

“Dopo un ulteriore confronto a partire da oggi – aggiunge l’assessore all’Economia – il governo si riunirà nuovamente per approvare il testo da trasmettere all’Ars”.

Armao ha specificato che ieri “il governo ha lungamente lavorato, per quasi dieci ore, sulle proposte elaborate dagli assessori, dai capigruppo di tutte le forze politiche del Parlamento, al fine di tradurre gli impegni per il rilancio economico dell’isola in norme che possano essere condivise in modo ampio”.

“Resta centrale sul piano finanziario – ha sottolineato Armao – l’impiego del contributo al risanamento della finanza pubblica, attendiamo, quindi, gli esiti dell’Eurogruppo per concordare i margini di flessibilità con lo Stato”.

Nel corso della discussione di ieri si è parlato di interventi a sostegno delle famiglie disagiate, per le imprese, gli artigiani, la scuola, per il finanziamento della cassa integrazione, per il trasporto pubblico locale.

La lunghissima riunione della Giunta era iniziata nella mattinata di ieri, con un ordine del giorno corposo che aveva in primo piano appunto la manovra economico-finanziaria

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