Coronavirus, Palermo, Jesus Jaime ora respira da solo - QdS

Coronavirus, Palermo, Jesus Jaime ora respira da solo

redazione web

Coronavirus, Palermo, Jesus Jaime ora respira da solo

mercoledì 20 Maggio 2020

L'informatico originario della Guinea Equatoriale era stato riportato in Italia da un aereo militare dopo l'appello della moglie che ora dice, "è un miracolo, anche se la prognosi è ancora riservata, ma mio marito è vigile e comprende"

“Mio marito finalmente respira da solo, è stato stato estubato”.

Lo ha reso noto ieri sera Chiara Beninati, moglie di Jesus Jaime Mba Obono, informatico di 49 anni residente a Palermo.

L’uomo, cittadino italiano nato della Guinea Equatoriale, in gennaio era andato a trovare nel suo paese d’origine la madre e i quattro fratelli ma era stato colpito dal coronavirus e, a fine aprile, era stato ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale Loeri Combà di Malabo.

In quella struttura sanitaria però non c’erano medicine per curarlo, anche se era stato intubato.

Per riportare Jesus Jaime in Italia la famiglia aveva lanciato una sottoscrizione e sulla piattaforma GoFundme raccogliendo quasi centomila euro, e Chiara Beninati si era detta disposta a devolvere alla Protezione civile i fondi se il governo avesse inviato un aereo di Stato.

Dopo l’appello della moglie, Jaime Mba Obono era stato prelevato dall’ospedale della capitale della Guinea e, grazie all’intervento della Farnesina e del Ministero della Difesa, trasportato in Italia con un aereo militare e ricoverato nell’Ospedale Cervello di Palermo.

“E’ un miracolo – ha detto Chiara -, anche se la prognosi è sempre riservata e dobbiamo aspettare. Ma siamo davvero tutti molto felici: Jaime è cosciente e collabora”.

La conferma di un miglioramento delle condizioni di salute del paziente è arrivata anche dal direttore della terapia intensiva dell’ospedale.

“Il paziente – ha detto il professor Baldo Renda – è stato estubato e respira spontaneamente senza ausilio di macchine. E’ vigile e comprende, sicuramente ha fatto dei passi avanti”.

“Siamo però – ha concluso – ancora nelle prime ore e bisogna essere prudenti: resta in terapia intensiva”.

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