Coronavirus, ristoranti e pub, proteste a Palermo e Catania - QdS

Coronavirus, ristoranti e pub, proteste a Palermo e Catania

redazione web

Coronavirus, ristoranti e pub, proteste a Palermo e Catania

lunedì 26 Ottobre 2020

Sabato Forza Nuova e i No Mask hanno cercato d'infiltrarsi nella protesta dei gestori, che si sono dissociati. Come a Catania dove ieri sono state fatte scoppiare due bombe carta. Aggredita troupe della Rai. Musumeci chiede misure di sostegno

I ristorati palermitani contestano i nuovi provvedimenti anti-coronavirus e si considerano una delle categorie che più di ogni altra ha subito i costi del lockdown prima e delle nuove restrizioni varate dai governi regionale e nazionale.

Già sabato sera una prima manifestazione era stata organizzata e tra l’altro – così come avvenuto a Napoli e a Roma – l’organizzazione neofascista Forza Nuova e i rappresentanti, anche loro d’estrema destra, del movimento detto No Mask, i negazionisti, insomma, hanno tentato di infiltrarsi nel corteo degli esercenti organizzato contro il coprifuoco deciso dal Governatore Musumeci.

Lo stesso è avvenuto ieri sera a Catania, dove sono state fatte scoppiare due bombe carta vicino la Prefettura.

L’esplosione di una bomba carta a Catania

La presa di distanza dai facinorosi

In entrambi i casi gli esercenti hanno subito preso le distanze dai facinorosi. Sabato a Palermo si sono ritirati in un angolo della piazza Indipendenza mentre i neofascisti fronteggiavano le Forze dell’Ordine in assetto antisommossa insultando loro e giornalisti e operatori “servi del potere” e reiterando quanto affermato a Napoli a proposito della “dittatura sanitaria” e parlando di “rivoluzione”. Poi l’aggressione verbale a una troupe della Rai.

Troupe aggredita a Palermo, condanna della Rai

“Appena i ristoratori sono andati via – ha raccontato sul proprio profilo Fb la giornalista Raffaella Cosentino – ed è rimasto un gruppo non bene identificato, siamo stati presi di mira da tre uomini esagitati che ci hanno costretto ad andarcene a forza di insulti, urlati con fare minaccioso e totalmente senza mascherina: ‘terroristi, criminali, sono mesi che ci terrorizzate con il Covid’ e altri insulti. Lo stesso messaggio sul ‘terrorismo dei media’ urlato poco prima al megafono (e senza mascherina) da Massimo Ursino di Forza Nuova”.

“L’azienda condanna con forza l’aggressione subita dalla giornalista Raffaella Cosentino, insieme all’operatore, impegnati a Palermo nella realizzazione di un servizio sulla manifestazione dei commercianti contro le misure regionali per contenere i contagi della pandemia, ed esprime loro solidarietà e vicinanza. L’azienda considera l’aggressione subita un atto gravissimo, inaccettabile e intollerabile”.

L’estrema destra “chiama” Musumeci

Tra i presenti alla manifestazione di sabato, come detto, Massimo Ursino, esponente palermitano di Forza Nuova, che sabato aveva firmato un appello al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci insieme al segretario nazionale, Roberto Fiore, al vice segretario Giuseppe Provenzale e al catanese Giuseppe Bonanno Conti.

“Egregio Presidente – avevano scritto i neofascisti in un messaggio diffuso anche sui social – pur non condividendo in passato la sua linea politica, abbiamo riscontrato in lei una certa coerenza e il tentativo di governare nell’interesse dei siciliani. In queste ore, e non solo in Campania, si sta sviluppando un forte movimento di genuina protesta contro pesanti restrizioni che, non risolvendo positivamente l’emergenza sanitaria, mettono in ginocchio troppe attività produttive. Le chiediamo, quindi, di non seguire in Sicilia il modello De Luca, mortale per il tessuto sociale ed economico e addirittura controproducente, come attestano molti scienziati e governi nel mondo, per la salute pubblica”.

Il Governatore chiede a Conte aiuti per il comparto

Musumeci, invece, ha tirato dritto, firmando il coprifuoco, anche se ieri, al Governo nazionale che “si è assunto la responsabilità di fare pesare le chiusure sul settore della ristorazione, della cultura e dello sport”, ha chiesto “senza alcuna polemica e con spirito costruttivo… di varare con la necessaria celerità le misure per la liquidità immediata e per garantire aiuti”.

“Va neutralizzata – ha detto – la tensione sociale. Ancora una volta faccio appello al buonsenso di tutti e alla necessità di stare uniti. Altrimenti sarà tutto più difficile”.

Gli esercenti contro la chiusura alle 18

Dopo il varo delle misure ulteriormente restrittive del Dpcm, i gestori dei locali palermitani hanno nuovamente protestato.

“La chiusura alle 18 – ha detto Doriana Ribaudo del ristorante osteria Ballarò – penalizza fortemente la ristorazione proprio quella più facilmente controllabile. Già avevamo ridotto del 50% la capienza del nostro ristorante e assicurato alti standard di sicurezza anche con tamponi ogni due settimane a tutti i nostri dipendenti. Con lo smart working il pranzo rappresenta il cinque per cento del nostro incasso. Venendo meno le ore della cena il colpo è mortale. Inoltre vorrei capire perché se ospito cinquanta persone a pranzo non c’è rischio di contagio, invece se li ospito a cena sì”.

Proteste a Catania, poi due bombe carta

E anche a Catania ieri a tarda sera un centinaio di commercianti ha dato vita a una pacifica manifestazione, funestata poi dallo scoppio di due bombe carta lanciate da sconosciuti vestiti di nero in via Etnea all’imbocco di via Prefettura.
Per fortuna nessuno è rimasto ferito.
Tra la folla esponenti dell’ultradestra, negazionisti, cantanti neomelodici, esponenti degli ultras calcistici.

Anche a Catania i commercianti si sono allontanati prendendo le distanze dai facinorosi.

Le Forze dell’Ordine indagano.

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Un commento

  1. Giuseppe Provenzale ha detto:

    Tensione in corso Vittorio Emanuele, a Palermo, durante la manifestazione organizzata dai commercianti, iniziata alle 18. Dopo un po’ alcuni appartenenti ai centri sociali hanno lanciato petardi e bottiglie di vetro contro le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, che hanno reagito con una carica. Un petardo ha colpito un operatore di Mediaset, che è stato soccorso da un’ambulanza e sta ricevendo le prime cure. La polizia ha inseguito i manifestanti dei centri sociali lungo corso Vittorio Emanuele (dove sono stati divelti cestini, fioriere e panchine), prima che si disperdessero nei vicoli del centro storico. (Ansa)

    Avete capito tutto benissimo…

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