Coronavirus, un modello matematico prevede zero casi dal 7 maggio - QdS

Coronavirus, un modello matematico prevede zero casi dal 7 maggio

redazione

Coronavirus, un modello matematico prevede zero casi dal 7 maggio

martedì 31 Marzo 2020

ROMA – Il Dipartimento Robotica di Magellan Robotech, dello Stanleybet Group, ha sviluppato un proprio particolare modello per analizzare i dati dei contagi da Coronavirus a livello globale.
Per quanto riguarda l’Italia il modello Magellan il picco per l’Italia è stato già raggiunto 4 giorni fa, il 27 marzo; il numero dei nuovi contagiati, dopo il 27 marzo, ha cominciato a diminuire e diminuirà con crescente andamento logaritmico, raggiungendo il suo minimo (contagi a zero) il 7 maggio del 2020.

Il margine di errore, in termini di giorni, è pari a 4 giorni in più o in meno. La percentuale che il modello fornisca effettivamente dati corretti è dell’88%. Secondo Magellan Robotech, quindi, il numero di nuovi contagi potrebbe essere a zero in qualsiasi momento tra il 3 e l’11 maggio, ma la data più probabile, fortemente dipendente dalle ipotesi sottostanti al modello, è la data del 7 maggio.

Da tale data sarà auspicabile e necessario mantenere la massima prudenza nei comportamenti di tutti per almeno altri 14 giorni. Il via libera del governo italiano per la ripresa delle attività in Italia può quindi essere stimato per l’ultima settimana di maggio.

“Mi auguro – ha commentato Giovanni Garrisi, Ceo di Stanley, ideatore del modello matematico di Magellan – che le previsioni del nostro ufficio studi siano corrette, almeno sostanzialmente. C’è però un rischio. Infatti, il nostro modello mostra che l’andamento del contagio nei prossimi giorni collassa con tasso di decremento esponenziale. In poche parole, vedremo i nuovi contagiati diminuire ogni giorno con sorprendente rapidità, ma poi la curva si adagerà in una snervante altalena, giorno per giorno, fino a raggiungere lo zero di nuovi contagi agli inizi di maggio. Quindi è possibile che si generi nei prossimi giorni, tra il 7 e il 15 aprile, un senso di euforia, come se ormai il problema fosse superato. Attenzione, non è così. Un rallentamento dell’osservanza più assoluta delle raccomandazioni delle autorità potrebbe generare una ripresa della pandemia”.

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