Coronavirus, Asp di Catania “Attivate le direttive” - QdS

Coronavirus, Asp di Catania “Attivate le direttive”

Coronavirus, Asp di Catania “Attivate le direttive”

sabato 01 Febbraio 2020

Raccomandazione ai cittadini: in casi sospetti evitare il Pronto soccorso e chiamare il 112

CATANIA – Ci si attrezza nelle aziende sanitarie locali per fronteggiare quella che sembra stia assumendo i contorni di una vera epidemia. I numeri del contagio crescono così come i timori tra la gente per il coronavirus che sta iniziando a seminare il panico, che potrebbe diventare psicosi, ma i territori si stanno attrezzando per fronteggiare un’eventuale emergenza.

Nonostante ad oggi non vi siano stati casi accertati a Catania, come in Sicilia (solo un episodio sospetto a Palermo, da verificare nel momento in cui chiudiamo questa edizione, ndr), l’Azienda sanitaria provinciale di Catania si è già attivata, come nelle altre province, per recepire le direttive ministeriali diffuse ai vari presidi ospedalieri dall’assessorato regionale alla Salute. Il cui titolare, Ruggero Razza, qualche giorno fa aveva cercato di calmare gli animi, chiedendo prudenza anche gli organi di informazione. “Desidero rivolgere un appello agli operatori dell’informazione affinché continuino ad agire con scrupolo e rigore nella gestione delle notizie collegate a questa vicenda: un caso sospetto si può certamente controllare, il panico no” – ha affermato in una nota.

L’Assessorato della Salute, comunque, ha predisposto un piano che coinvolge le Aziende del Ssr, il 118 ed i medici di medicina generale, attraverso una procedura da adottare in caso di necessità (ad esempio utilizzo di mascherine, calzari, invio dei campioni di sangue, isolamento del paziente). Procedura che a Catania è stata già avviata: “Proprio ieri si è tenuta infatti una riunione di vertice della Commissione istituita ad hoc – confermano dall’Asp – per analizzare le direttive e iniziare ad attivare le misure previste”.

Secondo la Direttiva ministeriale, le centrali del 118 dovranno attrezzarsi per il trasporto di eventuali pazienti sospetti attraverso apposite ambulanze con biocontenimento. Una procedura che viene attivata solo per i pazienti che abbiano viaggiato negli ultimi 15 giorni nelle zone a rischio o che abbiano frequentato persone che poi abbiano sviluppato i sintomi della polmonite.

Ai cittadini, la raccomandazione principale è quella di non recarsi ai pronto soccorso in caso si sospetti di aver contratto il coronavirus. Le strutture delle delle aziende sanitarie sono infatti già oberate di lavoro e potrebbero andare in tilt. Di fronte a un caso sospetto, dunque, bisognerà chiamare il numero unico per le emergenze, il 112, che provvederà ad inviare un’ambulanza apposita che porterà il paziente in un reparto isolato. La Direttiva prevede poi di effettuare dei tamponi nasali o respiratori in modo da accertare la presenza o meno dell’infezione ed inviare i campioni agli appositi laboratori.

Per ogni evenienza, inoltre, come ha ricordato l’assessore Razza, è attivo il numero verde 1500 del Ministero della Salute.


“Nessun caso registrato all’Ospedale Cannizzaro”

CATANIA – “Nessun accesso correlabile con l’emergenza Coronavirus in atto è stato registrato al pronto soccorso o ad altre strutture dell’ospedale Cannizzaro. Qualunque informazione di diverso contenuto è da ritenere infondata”. Lo afferma il direttore generale dell’Azienda ospedaliera per l’emergenza di Catania, Salvatore Giuffrida, per “smentire notizie circolate nelle ultime ore su presunti casi di turisti di nazionalità asiatica ricoverati per accertamenti su eventuale contagio da 2019-nCoV”. Giuffrida, inoltre, sottolinea di “fare suo l’appello al senso di responsabilità lanciato dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nei confronti di quanti a vario titolo operano nel mondo dell’informazione”.

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