Corrotti, Sicilia al top per casi, tanti quanti in tutto il Nord - QdS

Corrotti, Sicilia al top per casi, tanti quanti in tutto il Nord

Raffaella Pessina

Corrotti, Sicilia al top per casi, tanti quanti in tutto il Nord

venerdì 18 Ottobre 2019

Anac: nel triennio 2016-19 registrati 28 episodi (18,4% del totale). Il presidente Cantone: “Il posto di lavoro è la nuova tangente”

PALERMO – Il fenomeno della corruzione in Italia e i numeri che lo riguardano sono stati illustrati ieri, nel corso della presentazione a Roma del dossier redatto dall’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) dal titolo ‘La corruzione in Italia nel triennio 2016-2019: numeri, luoghi e contropartite del malaffare’.

La Sicilia, ancora una volta, colleziona solo record negativi. “Nell’Isola, nel corso del triennio 2016-19 – ha detto il presidente (uscente) dell’Anac Raffaele Cantone – sono stati registrati 28 episodi di corruzione (18,4% del totale) quasi quanti se ne sono verificati in tutte le regioni del Nord (29 nel loro insieme)”.
Seguono Lazio (con 22 casi), Campania (20), Puglia (16) e Calabria (14). Cantone ha definito il quadro della corruzione non devastante, ma preoccupante e sostiene che “va tenuto in considerazione”.

Secondo Cantone si tratta di “un fenomeno che se si continua ad aggredire con la prevenzione e la repressione può essere ridimensionato per riportarlo nei binari fisiologici di una democrazia”.
C’è un oggettivo cambiamento di filosofia rispetto alla corruzione. Se avessimo fatto anni fa questa conferenza stampa – ha detto Cantone – ci sarebbe stata una folla enorme. Oggi c’è molto meno interesse”.

In merito ai numeri emersi, fra agosto 2016 e agosto 2019 sono state 117 le ordinanze di custodia cautelare per corruzione spiccate dall’Autorità giudiziaria in Italia e correlate in qualche modo al settore degli appalti: in pratica sono stati eseguiti arresti ogni 10 giorni circa.

Nel dossier viene spiegato che specialmente al Sud gli enti maggiormente a rischio sono i comuni. Infatti, dei 152 episodi di corruzione verificatisi e censiti, 63 hanno avuto luogo proprio nei municipi (41%), seguiti dalle società partecipate (24 casi, pari al 16%) e dalle Aziende sanitarie (16 casi, ovvero l’11%).

Nel triennio, inoltre, sono stati 47 i politici indagati (23% del totale). Di questi, 43 sono stati arrestati: 20 sindaci, 6 vice-sindaci, 10 assessori (più altri 4 indagati a piede libero) e 7 consiglieri.

E ancora: 207 i pubblici ufficiali/incaricati di pubblico servizio indagati per corruzione e di questi circa la metà è rappresentato da dirigenti (46) ai quali ne vanno aggiunti altrettanti tra funzionari e dipendenti più 11 rup (responsabile unico del procedimento).

Cantone ritiene che le sanzioni vadano inasprite, soprattutto per i fatti più gravi di evasione. “Io non ho mai pensato che con le manette si risolvano i problemi – ha detto – però l’evasione è un reato grave ed è giusto che sia punito”.

Il comparto più colpito è quello dei contratti pubblici e il settore più a rischio si è confermato quello legato ai lavori pubblici (strade, edifici e messa in sicurezza del territorio): 61 gli episodi di corruzione censiti nel triennio, pari al 40% del totale. Al secondo posto il comparto legato al ciclo dei rifiuti: (raccolta, trasporto, gestione, conferimento in discarica) con 33 casi (22%), Segue il settore della sanità con 19 casi (forniture di farmaci, di apparecchiature mediche e strumenti medicali, servizi di pulizia), equivalente al 13%. Per le assegnazioni degli appalti Cantone ha spiegato che vi sono vere e proprie strategie a seconda del valore dell’appalto stesso, con la formazione di veri e propri cartelli con meccanismi di turnazione tra le aziende, evitando la corruzione nei casi di affidamenti diretti perché più facile da scoprire, evidenziando così una certa raffinatezza criminale.

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