Corruzione, nuovi arresti della Finanza all'Anas di Catania - QdS

Corruzione, nuovi arresti della Finanza all’Anas di Catania

redazione web

Corruzione, nuovi arresti della Finanza all’Anas di Catania

sabato 30 Novembre 2019

Altre nove persone colpite da altrettanti provvedimenti peri tangenti sui lavori pubblici nella terza tranche dell'inchiesta "Buche d'oro". Tutti i nomi degli arrestati. Il procuratore Zuccaro, amarezza per mancati controlli. Falcone, commissariare le opere

Nove persone sono state arrestate dalla Guardia di finanza di Catania nell’ambito di un’inchiesta per corruzione sull’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati dal locale compartimento dell’Anas, nella sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione delle opere in verde.

Il provvedimento di oggi è la terza misura adottata dal Gip etneo, nell’ambito dell’operazione “Buche d’Oro” che ha già portato all’emissione di nove misure restrittive, al controllo di appalti per quattro milioni di euro e all’individuazione di profitti criminali per cinquecentomila euro.

I nuovi fatti corruttivi riguardano persone già raggiunti da precedenti misure cautelari (per l’Anas Riccardo Carmelo Contino, Giuseppe Panzica e Giuseppe Romano già ai domiciliari, destinatari oggi di analoga misura; per le imprese corruttrici, vi è Pietro Matteo Iacuzzo, rappresentante legale della “Isap srl” di Termini Imerese, già ai domiciliari e, da oggi, ristretto in carcere), si registra il coinvolgimento di ulteriori responsabili di corruzioni perpetrate nell’ultimo biennio.

I nomi dei nuovi arrestati

Si tratta di Giorgio Gugliotta, 45 anni, dipendente Anas, capo nucleo del Centro di manutenzione diretto dal geometra Contino; Amedeo Perna, 50 anni, dipendente della Ifir tecnologie stradali srl, con sede a Milano; Santo Orazio Torrisi, 62 anni, rappresentante legale della Sicilverde srl, con sede ad Aci Sant’Antonio (Catania; Giuseppe Ciriacono, 51 anni, padre del rappresentante legale della Ital costruzioni group srl, con sede a Caltagirone (Catania); Vincenzo Baiamonte, 63 anni, già dipendente della Safe roads srl, con sede a Misilmeri (Palermo).

Baiamonte risulta, dal 2019, dipendente della Truscelli Salvatore srl, con sede a Caltanissetta. Truscelli, lo scorso 18 ottobre, era stato sottoposto ai domiciliari perché sorpreso dai finanzieri a consegnare, tra l’altro, negli uffici dell’Anas, una tangente di diecimila euro in contanti.

L’imprenditore napoletano che lavorava per i milanesi

Ad Amedeo Perna, imprenditore della Irfis Tecnologie stradali srl, con sede a Milano, la misura cautelare è stata notificata all’alba dalla Guardia di Finanza di Caserta che lo ha poi condotto nel carcere napoletano di Poggioreale.

L’azienda di Perna si occupa di costruzione di strade, autostrade e piste aeroportuali e i faro della Procura distrettuale di Catania, nel suo caso, è stato acceso sui lavori di ‘manutenzione ordinaria delle opere di sicurezza lungo le SS 114 Orientale Sicula, 194 Ragusana, 114dir Costa Saracena e 193 di Augusta per la sostituzione di barriere incidentate o inadeguate.

Il lavoro era stato aggiudicato con un ribasso del 25% per 150 mila euro, iniziato nell’aprile 2018 e si è concluso nel febbraio 2019.

La mazzetta da trenta a cinquemila euro

I funzionari Anas corrotti favorivano la registrazione in contabilità della sostituzione di barriere mai avvenuta. Il risparmio di costi a vantaggio dell’azienda aggiudicatrice era stato di circa novantamila euro che avrebbero fruttato ai tre funzionari una tangente di trentamila euro.

Per difficoltà dell’impresa coinvolta, però, ne vennero pagati solo cinquemila e a “garanzia” della Ifir sarebbe intervenuto altro imprenditore per assicurare ai funzionari Anas l’integrale versamento della mazzetta.

Zuccaro, amarezza per mancati controlli

“Vi è un retrogusto molto amaro. Non vi sono stati soggetti che hanno dall’interno segnalato i fatti nonostante le leggi che consentono l’anonimato, non vi sono state stazioni appaltanti che dovevano controllare che abbiano esercitato questi controllo”.

Lo ha detto il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro parlando durante la conferenza stampa sulla terza tranche dell’inchiesta “Buche d’oro”.

“Non vi è dubbio – ha sottolineato il Procuratore – che al di là della sistematica violazione da parte di tutti i vertici dell’area compartimentale di Catania vi è anche una maggiore responsabilità delle stazioni appaltanti perché, quantomeno, l’anomalia dei ribassi avrebbe dovuto indurre a dei maggiori controlli. Questi episodi hanno fatto in modo che Anas sia intervenuta in maniera decisa: bonificando e azzerando l’area dei vertici dell’area compartimentale di Catania. Li hanno sistematicamente sostituiti con persone che in gran parte vengono da fuori così come noi auspicavamo e che sembrano in grado di poter iniziare un nuovo corso a Catania”.

“Amarezza tanta – ha aggiunto Zuccaro – ma la constatazione che c’è la volontà di cambiare”.

“Il Paese – ha osservato il procuratore di Catania – non può più tollerare questa sistematica spoliazione delle poche risorse pubbliche per avere dei lavori che non soltanto sono fatti male, ma che espongono al rischio la sicurezza degli utenti”.

Assessore Falcone, ora commissariare le opere

“Stamane – ha commentato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – abbiamo dovuto prendere atto, con amarezza, di come l’inchiesta sulla presunta corruzione in Anas non si sia ancora fermata. Vogliamo rivolgere un nuovo attestato di merito alla magistratura, impegnata nel portare alla luce vicende e dinamiche che non fanno bene né all’immagine dell’azienda di Stato, né tantomeno all’imprenditoria del settore”.

“Siamo davanti, purtroppo – ha aggiunto -, a fatti che rallentano o rischiano addirittura di annullare gli sforzi che stiamo mettendo in campo in Sicilia tramite consistenti investimenti pubblici. Ed è triste vedere come il caso Buche d’oro abbia macchiato anche grandi iniziative come il Giro d’Italia, una vetrina sportiva e turistica che era servita anche a riqualificare significative arterie secondarie”.

“A questo punto, davanti agli ultimi avvenimenti – ha chiosato l’assessore – il governo Musumeci chiederà il commissariamento di alcune opere che sono strategiche per la Sicilia, al fine di aumentare i livelli di trasparenza, celerità ed efficacia degli interventi”.

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