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Covid, convocazione Cts, perplessità su prossime riaperture

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Covid, convocazione Cts, perplessità su prossime riaperture

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lunedì 19 Aprile 2021

Entro la fine di maggio potrebbero essere finalmente vaccinati tutti gli over 60, fascia in cui si concentra il 95% delle vittime del Covid. Ma le prossime riaperture preoccupano il Cts.

Il Comitato tecnico scientifico è stato convocato per domani pomeriggio alle 17. Nel corso della riunione gli esperti del governo dovrebbero esprimere un parere sulle misure che potrebbero confluire nel nuovo decreto legge, a partite da un pass per gli spostamenti nelle zone arancioni e rosse.

Sul tavolo anche i protocolli per le riaperture (LEGGI QUI MAGGIORI INFO) predisposti dalle regioni sui quali i tecnici hanno già espresso alcune perplessità, in particolare sulla volontà dei presidenti di aprire i locali anche in zona rossa e sull’utilizzo degli spogliatoi per palestre e piscine.

L’Italia va verso le riaperture anticipate al 26 aprile ma arrivano alcuni alert dagli esperti anche rispetto alle ipotesi, avanzate in particolare dal leader della Lega Matteo Salvini di togliere il coprifuoco attualmente previsto alle 22. I numeri – sottolinea il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri intervistato dalla Stampa – non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco. Ma è fiducioso e assicura che le riaperture sono ‘irreversibili: non dovremo più temere di dover chiudere’, visto che la campagna vaccinale avanza.

Sileri invita a non correre sul coprifuoco e aggiunge che portare l’R0 di molto sotto lo 0,8 permetterà alleggerimenti. Ma ora l’incidenza nei contagi è ancora alta.

Sono tre le possibilità per ottenere il pass: la vaccinazione, un tampone nelle ultime 48 ore oppure l’aver avuto il covid nei sei mesi precedenti.

Nel momento in cui si allenta, è normale che l’epidemia possa ripartire e un rischio riaperture c’è, ma abbiamo un sistema di allerta precoce per intervenire subito. Lo spiega a Repubblica Gianni Rezza, capo Prevenzione ministero Salute e membro del Cts. Il rischio accettabile per un epidemiologo è zero – chiarisce – per un economista può essere 100 e per chi ha dovuto chiudere un’attività è ancora più elevato. ‘È legittimo che la politica trovi una sintesi’, dice, e saranno cruciali le due-tre settimane successive. Poi fa sapere che potrebbero avere via libera rapidamente i test salivari: ‘Sono affidabili ormai quanto il tampone’.

“Penso si poteva riaprire di più, ad esempio le palestre con le lezioni individuali che non sono fonte di particolare contagio. Su qualche dettaglio potremmo collaborare col Governo per migliorare le misure”, ha il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al programma “Mezz’ora in più” su Rai 3. 

“Se ci sono degli strumenti attuabili e che possono favorire l’arrivo di turisti in Italia noi lo vedremmo con favore”. Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Sulle ipotesi al vaglio del Governo “non ci sono arrivati documenti che possano raccontare in modo approfondito il progetto”, ha spiegato Fedriga. Quindi oggi non “non siamo in grado di fare una valutazione con cognizione di causa”. Ma “siamo più che disponibili a valutare qualsiasi strumento che possa favorire il turismo nel nostro Paese”.

“Nonostante la notizia della riapertura degli spostamenti tra le regioni e la ripresa delle attività ci facciano intravedere un primo spiraglio di luce dopo un anno di fermo, rimaniamo perplessi sulla confusione che si sta generando in queste ore sulle differenti date di riapertura”: a sottolinearlo è la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli.

Entro maggio saranno vaccinati tutti gli over 60

Entro la fine di maggio saranno vaccinati con almeno una dose tutti gli over 60. Lo dice l’immunologo della Statale di Milano e componente del Cts Sergio Abrignani sottolineando che è possibile raggiungere l’obiettivo anche prima della fine del mese, tenuto conto che andranno aumentando le somministrazioni giornaliere.

“In Italia abbiamo 20 milioni di over 60, fascia nella quale si concentra il 95% delle vittime del Covid. Considerando – spiega – che un 10% non si vaccinerà, a 18 milioni va somministrata almeno una dose. Cinque l’hanno già ricevuta, ne restano 13 e anche con il ritmo attuale finiremo prima della fine di maggio”.

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