Si sollecitano le Regioni e province autonome a rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sulla utilità delle dosi aggiuntive, declinate per fasce di popolazioni a rischio
Le dosi booster del vaccino, terza e quarta dose, ai più fragili non decollano e il Governo fa pressioni sulle Regioni per un intervento. “Si registra una insufficiente adesione alla schedula vaccinale” nelle specifiche categorie di cittadini che hanno particolare fragilità “che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave i soggetti più vulnerabili. Questa evenienza, oltre a compromettere la salute dei singoli, mette sistematicamente a rischio le strutture ospedaliere, impegnate, attualmente, nel recupero del trattamento delle patologie differite causa pandemia”. E’ quanto riporta una lettera alle Regioni firmata dal segretario Generale del ministero della Salute, Giovanni Leonardi, e dal generale Tommaso Petroni, responsabile dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia.
Il sollecito
“In tale contesto, acclarata la capacità dei richiami vaccinali di aumentare significativamente la protezione immunitaria – prosegue la lettera – si sollecitano le Regioni e province autonome a: rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sulla utilità delle dosi aggiuntive, declinate per fasce di popolazioni a rischio; coinvolgere direttamente e senza indugi i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale; rafforzare da subito il sistema della ‘chiamata attiva’ dei singoli cittadini interessati alla somministrazione”.