Covid e crisi, Uil, “Regione siciliana dia risposte” - QdS

Covid e crisi, Uil, “Regione siciliana dia risposte”

Raffaella Pessina

Covid e crisi, Uil, “Regione siciliana dia risposte”

venerdì 30 Ottobre 2020

Anche Cigl e Cisl all’incontro con il vicepresidente Armao: “Infrastrutture, digitalizzazione e riforma Sanità siano priorità. Recovery Fund? Regioni presenti progetti per colmare gap Nord-Sud”

PALERMO – Il rischio di una nuova chiusura totale per l’eccessivo diffondersi della pandemia in tutta Italia e di conseguenza anche in Sicilia ha messo in allarme i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato il governatore Musumeci e il vice presidente della Regione, Gaetano Armao, per un tavolo di discussione sulle lacune che si sono presentate già al primo lockdown, che oggi vanno colmate e che riguardano principalmente infrastrutture, digitalizzazione e un modello di sanità diverso.

“La pandemia non accenna a diminuire – afferma Claudio Barone segretario generale della Uil Sicilia, – e c’è il rischio di un lockdown a breve, una mazzata alla nostra già traballante economia. Il governo regionale, al di là delle dichiarazioni di intenti, deve entrare nel merito e dare risposte concrete”. In particolare i sindacati hanno ribadito la necessità di colmare il gap infrastrutturale tra nord e Sud ed hanno chiesto al governo regionale di attivarsi in merito, per ottenere i finanziamenti predisposti in merito dall’Unione Europea.

“Sul Recovery fund abbiamo ribadito la necessità che la Regione proponga progetti per recuperare il deficit infrastrutturale – ha sottolineato Barone – Strade, ferrovie, porti e aeroporti ma altrettanto importante è puntare sull’informatizzazione sia dal punto di vista della rete che formativo”. Informatizzare al massimo il settore della scuola è stato uno degli altri punti affrontati.

Per Barone “bisogna consentire che la didattica a distanza, laddove necessaria, si possa svolgere senza disagi per docenti e discenti”.
I sindacati hanno sottolineato anche che l’informatizzazione della macchina burocratica non è più procrastinabile e non può essere lasciata ai singoli assessorati, ma bisogna anche efficientare il personale individuando le mansioni e avviando percorsi formativi per recuperare professionalità utili sia tra i dipendenti che dall’esterno.
“Su questo siamo preoccupati visto che al primo confronto sulla riqualificazione il governo si è dimostrato incapace di dare risposte costringendo i sindacati a proclamare stato di agitazione”.

Bocciato anche il click day per gli aiuti alle imprese definito dai rappresentanti sindacali “l’ennesimo flop”. Nel settore della sanità, Barone ha puntato il dito contro “l’ingolfamento delle grandi strutture ospedaliere mentre quelle periferiche non sono state attrezzate in tempo. Purtroppo il Coronavirus non fa guarire dalle altre patologie e gli ammalati gravi no Covid rischiano di non ricevere prestazioni adeguate. Serve un modello di sanità diverso – conclude Barone – la Uil chiede un cambio di passo. Per questo, senza risposte, attiveremo iniziative di protesta”.
Bocciata anche l’ultima finanziaria lasciando Comuni e Province in condizioni di dissesto. “Bisogna procedere alla rimodulazione dei fondi Pon”, ha concluso Barone.

Raffaella Pessina

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