Covid, ecco i "furbetti" dei ristori, denunce a Palermo - QdS

Covid, ecco i “furbetti” dei ristori, denunce a Palermo

redazione web

Covid, ecco i “furbetti” dei ristori, denunce a Palermo

lunedì 01 Febbraio 2021

Denunciati dalla Guardia di finanza due titolari di distributori di benzina. Avevano ottenuto un contributo di ben novantamila euro dichiarando false perdite di fatturato. Sequestrati beni

La pandemia ha fatto nascere forme di reato specifiche e, a Palermo, sono stati scoperti anche i “furbetti” dei ristori.

Avevano dichiarato di avere subito un’ingente perdita di fatturato, a seguito della crisi economica causata dall’emergenza covid, percependo illecitamente un contributo di quasi novantamila euro.

Due titolari di distributori di benzina a Palermo sono stati denunciati per indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato, dalla Guardia di finanza del comando provinciale che ha anche richiesto il sequestro di beni per un valore equivalente alla somma incassata.

I controlli effettuati hanno infatti dimostrato che nella domanda di contributo gli indagati avevano indicato un fatturato di circa dieci volte inferiore rispetto a quello effettivo.

Sono stati militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, nell’ambito delle attività finalizzate a contrastare i tentativi di speculazione sulle forme di ristoro previste per le imprese e per le persone in difficoltà a causa del covid -19, ad analizzare i flussi finanziari e i movimenti bancari degli impianti di carburante.

E hanno così accertato che i titolari, A.A. di 29 anni e D.M. di 32 anni, per ottenere i contributi avevano dichiarato falsamente di avere subito perdite di fatturato.

La ricostruzione del reale volume d’affari dell’azienda ha consentito di appurare l’indebita percezione per spese di carattere personale che nulla avevano a che fare con l’attività di impresa.

La procura ha emesso due decreti di sequestri preventivi d’urgenza convalidati dal gip per 89.700 euro.

I due gestori hanno presentato, per via telematica, l’istanza all’Agenzia delle Entrate.

L’ammontare del ristoro viene, poi, calcolato applicando una percentuale sulla differenza tra il fatturato del mese di aprile 2019 e quello del mese di aprile 2020, a condizione che la contrazione sia comunque superiore ai due terzi.

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