Covid, favorevoli alla zona arancione tanti Siciliani - QdS

Covid, favorevoli alla zona arancione tanti Siciliani

redazione web

Covid, favorevoli alla zona arancione tanti Siciliani

domenica 10 Gennaio 2021

Il settanta per cento, la ritiene una scelta necessaria. Musumeci, soddisfatto, parla di controlli e ristori. E il sindaco De Luca lo ringrazia per Messina, dichiarata "zona rossa" con Ramacca e Castel di Iudica. In Sicilia non si arresta la crescita dei casi, con altri 1.839 nuovi positivi. Governo nazionale al lavoro sul nuovo Dpcm

Non sembra arrestarsi la crescita dei casi di Coronavirus in Sicilia, dove dalla mezzanotte di oggi scatterà la zona arancione, con alcune zone rosse come la città di Messina, dove si registrano dati preoccupanti.

A livello regionale, secondo il bollettino diffuso ieri sera, sono stati 1.839 i nuovi positivi su 10.427 tamponi processati, con un tasso che sale al 17,6%.

Le vittime sono state 31 e il totale è salito a 2.695 morti dall’inizio della pandemia.

I positivi superano ormai quota quarantamila, con un aumento di 726 casi. Continuano a crescere anche i ricoveri ospedalieri 1.461, 205 dei quali nei reparti di terapia intensiva. Fortunatamente cresce anche il numero dei guariti, 1.082.
La distribuzione nelle province vede nuovamente in testa Catania con 438 nuovi casi, seguita da Palermo con 317 e Messina con 283.

I Siciliani apprezzano la zona arancione

Intanto, secondo un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, il settanta per cento dei Siciliani “apprezza la decisione prudenziale, richiesta dal Governo Musumeci, di porre dall’undici gennaio la Sicilia in zona arancione: i cittadini la ritengono una scelta necessaria per prevenire un ulteriore incremento dei contagi”.

Poco meno di un quarto, invece, spiegano i responsabili dell’istituto demoscopico, “la considera invece sbagliata ed eccessiva”.

Inoltre, un terzo degli intervistati avrebbe ulteriormente inasprito le misure di contenimento, con l’istituzione della zona rossa, mentre il 21% avrebbe preferito invece una Sicilia in giallo, per tutelare la mobilità e le attività produttive.

Cresce la preoccupazione dei Siciliani

“La preoccupazione dei siciliani per la diffusione del coronavirus nell’Isola – ha sottolineato il direttore di Demopolis Pietro Vento – è tornata a crescere negli ultimi giorni, passando dal 75% del 22 dicembre all’attuale 83%. La scelta di misure più stringenti per il contenimento del virus appaiono motivate, agli occhi dell’opinione pubblica, anche dalla necessaria tutela della campagna di vaccinazione appena iniziata: per più di sette siciliani su dieci, l’arrivo dei vaccini contro il covid-19 rappresenta una grande opportunità per uscire dalla pandemia nel 2021”.

Nell’opinione pubblica siciliana è alto il consenso alle scelte istituzionali assunte nelle ultime ore dal Governo Conte e dalla Giunta Musumeci per contrastare l’emergenza pandemica, con l’istituzione di una zona “arancione rafforzata”. Condivisa da quasi otto siciliani su dieci è la linea della severità rispetto agli arrivi nell’Isola.

Quanto alla scuola, il 60% dei Siciliani valuta positivamente la decisione di tenere a casa i più piccoli, con la didattica a distanza fino al 16 gennaio per elementari e medie, prolungabile a discrezione dei Sindaci.

Oltre sette siciliani su dieci, intervistati da Demopolis, concordano sul mantenimento della Dad fino al 30 gennaio per le Scuole Superiori e le Università.

Musumeci soddisfatto dall’esito del sondaggio

Soddisfatto dall’esito del sondaggio il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, il quale ha sottolineato come “se non ci fosse stata durante le festività l’indisciplina di una ristretta minoranza, che impone a tutti gli altri enormi costi sociali ed economici, non avremmo avuto necessità di chiedere a Roma di diventare zona arancione”.

I controlli e i ristori

“Auspico – ha aggiunto – che i prefetti e i sindaci diano disposizioni più rigorose alle Forze dell’ordine e alla polizia municipale affinché la vigilanza, soprattutto nei luoghi della movida, sia diffusa e più efficace”.

“Al tempo stesso – ha detto ancora Musumeci -, vorrei assicurare i nostri operatori economici di avere già inoltrato al presidente del consiglio Giuseppe Conte una lettera, firmata assieme ai colleghi delle altre quattro Regioni arancione, per chiedere che il Governo ci fornisca rassicurazioni sull’immediata messa in campo di ristori come previsto per le zone rosse. E questo per evitare altre penalizzazioni alle attività produttive, commerciali, ricettive, turistiche, gastronomiche, sportive e ricreative. Per scongiurare il rischio, concreto, che interi comparti vengano cancellati”.

Musumeci dichiara Messina “zona rossa”

E ieri Musumeci ha emesso un’ordinanza con cui dichiara zona rossa i Comuni di Messina, Ramacca e Castel di Iudica a partire da domani e fino al 31 gennaio.

Il provvedimento, viste le relazioni delle Asp di Messina e Catania e sentiti i sindaci, “serve a salvaguardare la salute pubblica e contrastare la diffusione del coronavirus”.

“Tempestività e rigore – ha sottolineato Razza – sono per noi indispensabili in una fase in cui le performance positive sulla campagna vaccinale non possono e non devono subire distrazioni. Gennaio è strategico sotto il profilo sanitario ed economico. In base alle recenti indicazioni del Comitato tecnico scientifico regionale, verrà effettuato un monitoraggio costante e analitico su tutto il territorio regionale”.

Una misura particolare riguarderà Messina: dato il ruolo strategico nei collegamenti, sarà sempre consentito il transito attraverso il territorio comunale a quanti dovranno raggiungere altre località all’interno o fuori dalla Sicilia. Nella zona degli imbarcaderi, inoltre, restano operativi i drive-in di controllo per poter effettuare i tamponi rapidi su chi farà ingresso nella Città dello Stretto e, più in generale, nell’Isola.

De Luca ringrazia Musumeci e Razza

E il sindaco di Messina Cateno De Luca, commentando su Facebook le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, ha ringraziato lui e il Governatore Musumeci.

“Messina fino al 31 gennaio – ha scritto De Luca – sarà zona rossa, sono pronto a riaprire il Centro operativo comunale, a predisporre il gabinetto di guerra e a chiudere tutto”.

Il Sindaco ha anche spiegato che “gli esercizi chiusi potranno contare su riduzioni Tari, occupazione suolo e acqua e la Family card per la spesa durerà fino a giugno”.

Governo domani al lavoro sul nuovo Dpcm

E da domani il Governo nazionale sarà al lavoro per un nuovo giro di vite finalizzato a fermare i contagi.

Oggi si conclude l’ultimo giorno di zona arancione per tutta l’Italia e si torna alla distinzione tra regioni di colori diversi. Ma, a quanto si apprende, con un nuovo Dpcm, dal 16 gennaio potrebbero essere modificati i criteri in base ai quali le regioni vengono collocate nelle varie fasce.

Una delle misure al vaglio dell’esecutivo riguarderebbe la possibilità di far scattare in automatico la zona rossa nel caso in cui l’incidenza settimanale dei casi fosse superiore a duecentocinquanta ogni centomila abitanti.

Confronto Governo-Regioni

Nella giornata di domani si dovrebbe entrare nel vivo del confronto tra Governo e Regioni sul nuovo Dpcm.

Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha convocato una riunione con Regioni, Anci e Upi sul provvedimento per le 10.30.

In videoconferenza parteciperà all’incontro anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che è atteso alla Camera il 13 gennaio.

Nel corso della riunione potrebbe esserci anche un confronto sulla proposta dell’Istituto superiore di Sanità, condivisa con il Comitato tecnico scientifico nazionale, di introdurre il nuovo parametro per far scattare la zona rossa.

Proroga dello Stato di emergenza

Si va inoltre verso una proroga dello Stato di emergenza (che scade il 31 gennaio).

Non è ancora definita la data ma il provvedimento appare una strada obbligata, considerato l’aumento dei contagi.

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