Covid, il primo Dpcm di Mario Draghi chiude le scuole - QdS

Covid, il primo Dpcm di Mario Draghi chiude le scuole

redazione web

Covid, il primo Dpcm di Mario Draghi chiude le scuole

mercoledì 03 Marzo 2021

Da lunedì dad per sei milioni di studenti, critico il presidente Anci Decaro, "Stop alle lezioni e sì alla movida? Non va". Nelle zone a rischio. Fondi per Dad e congedi. Resta il divieto di asporto dopo le 18, ma non per le enoteche. TUTTE LE ALTRE PRESCRIZIONI

Le varianti del coronavirus dettano la politica delle chiusure anche a Mario Draghi, con le zone arancioni, rosse e arancione rafforzato che sembrano mangiarsi inesorabilmente l’Italia gialla e con i ricoveri in costante aumento (+222 persone in terapia intensiva in 24 ore e oltre 17 mila positivi).

Il nuovo Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm), il primo dell’era Draghi, punta a scongiurare l’aumento dei contagi, sottolineato anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Il Dpcm, sul quale le Regioni sono state consultate in anticipo, sarà in vigore dal sei marzo, sabato prossimo, fino al sei aprile, il martedì dopo Pasqua.

Segnali di ripresa dei contagi

Speranza però non esclude che le stesse misure possano proseguire con altri provvedimenti anche dopo quella data.

“Ci sono segnali robusti di ripresa della curva”, ha spiegato ieri sera in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Polemiche su scuola e movida

Il nuovo Dpcm contiene una stretta a partire dalla chiusura delle scuole nelle aree rosse e arancioni e anche in quelle gialle in cui sarà superata per una settimana la soglia dei duecentocinquanta infetti ogni centomila abitanti.

Una decisione caldeggiata dalle stesse Regioni, che però già sta provocando proteste, a cominciare da quelle del presidente dell’Anci Antonio Decaro: “Con una mano si chiudono le scuole – ha detto – e con l’altra si elimina il divieto di asporto, favorendo così di fatto gli assembramenti nei luoghi della movida e nei pressi di locali frequentati dai ragazzi: così non va”

“Gli stessi ragazzi – ha aggiunto Decaro – che il Governo dice di voler preservare dai luoghi del contagio, consentendo la sospensione delle lezioni in presenza, vengono autorizzati ad affollare i luoghi della movida”.

Dopo le polemiche è stato precisato che il Dpcm consente l’asporto di bevande fino alle 22 dalle enoteche o dagli esercizi di commercio al dettaglio di bevande, ma resta il divieto per i bar dopo le 18, così come resta sempre vietato il commercio sul posto.

Scuola, da lunedì dad per sei milioni

Secondo Tuttoscuola da lunedì dad per sei milioni di studenti italiani, costretti a rimanere in casa con le nuove norme del Dpcm, ossia se i Governatori delle Regioni disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di duecentocinquanta contagi settimanali ogni centomila abitanti.

La proiezione del numero di alunni costretti alla didattica a distanza, è stata calcolata dalla rivista specializzata su dati della Fondazione Gimbe e potrebbe portare a un raddoppio rispetto agli oltre tre milioni di alunni che risultano in Dad.

Circa tre quarti (il 73%) degli otto milioni e mezzo di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie potrebbero essere quindi impegnati nella didattica a distanza.

Tuttoscuola ha calcolato, regione per regione, il numero di alunni per ordine e grado di scuola che per la collocazione in zona rossa o in territori con elevato indice di contagi potrebbero tornare a seguire le lezioni da casa.

Quasi tutte le regioni coinvolte, ma si potrebbe salvare la Sicilia con 615.891 alunni a scuola.

Le zone rafforzate

Intanto si moltiplica la corsa dei territori alle zone “rafforzate”, che provocherà a cascata la chiusura degli istituti: da Bologna (in Emilia Romagna sono aumentati del 70% i contagi a scuola) a Modena e Ancona, passando per Caserta, la valle del Po e diversi Comuni del Friuli.

Massima condivisione possibile

“C’è un cambio nel metodo, perché il Dpcm è improntato alla massima condivisione possibile” ha spiegato ieri la ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, parlando del provvedimento nel Palazzo Chigi con Speranza e, al loro fianco, i presidenti di Istituto superiore di Sanità (Iss) e Consiglio superiore di Sanità (Css) Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, membri di primo piano del Cts.

“La risoluzione del Parlamento – ha detto – è la stella polare, poi la condivisione si è estesa alle Regioni, province, comuni. Abbiamo cercato di acquisire il punto di vista degli amministratori”.

Così come chiesto dai Governatori ci sarà attenzione per le famiglie: nel decreto sostegno ci saranno risorse retroattive per i congedi parentali (duecento milioni di euro), da gennaio in avanti, e anche risorse per la didattica a distanza.

Ordinanze in vigore dal lunedì

Inoltre, come anticipato nei giorni scorsi alle Regioni, le ordinanze di Speranza del venerdì sulle fasce colorate entreranno in vigore dal lunedì successivo e non più dalla domenica.

Inoltre sarà prorogato fino al sei aprile il divieto di spostamento tra territori, anche gialli (o bianchi, nel caso della Sardegna).

Si può uscire solo per lavoro, salute e urgenza, con autocertificazione.

Si può andare nelle seconde case, ma solo se sono in fascia gialla o arancione. Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato.

Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi.

Teatri e cinema dal 27 marzo

Sempre dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. Ma bisognerà vedere in un mese come evolverà la curva.

Malumore tra alcune Regioni per la mancata riapertura dei ristoranti anche a cena in zona gialla, tra le altre cose.

Di seguito una sintesi delle principali novità e delle misure confermate.

Il Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità. Di seguito una sintesi delle principali novità e delle misure confermate. –

ZONE BIANCHE

Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi).

Si istituisce un “tavolo permanente” presso il Ministero della salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori. –

SCUOLA

Zone rosse – Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Zone arancioni e gialle. I Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica: nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

MUSEI, TEATRI, CINEMA E IMPIANTI SPORTIVI

Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala. Restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici.

ATTIVITÀ COMMERCIALI

In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. –

SERVIZI ALLA PERSONA

Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

SPOSTAMENTI DA E PER L’ESTERO

Si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti “COVID tested”. A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.

TAVOLO DI CONFRONTO CON LE REGIONI

È istituito un tavolo di confronto presso il Ministero della salute, con componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.

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