Covid, la Regione resta "provvisoria", l'ira di Micciché - QdS

Covid, la Regione resta “provvisoria”, l’ira di Micciché

redazione web

Covid, la Regione resta “provvisoria”, l’ira di Micciché

sabato 27 Marzo 2021

"Era matematico che accadesse" ha commentato, amaro, il presidente dell'Ars, costretto, da un contagio, a far votare la proroga al trenta aprile dell'esercizio provvisorio, approvata dall'aula

“Quando ho detto che bisognava fare i vaccini ai deputati proprio perché stavamo per affrontare la manovra finanziaria mi hanno preso per il culo, ma era matematico che accadesse”.

Era furioso, ieri sera, il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché: dopo aver cercato in tutti i modi di far andare avanti in aula una Legge di stabilità con molti punti controversi – l’ultimo dei quali lo stipendio della portavoce del Presidente della Regione – per evitare la paralisi amministrativa dell’Ente Regione, ecco che è stato fermato da quel che più temeva, e lo aveva detto in tempi non sospetti: un contagio da Covid.

Al trenta aprile l’esercizio provvisorio

Che lo ha costretto a fare quel che sperava di evitare: far votare all’Ars, che l’ha approvata ieri a tarda sera, la proroga dell’esercizio provvisorio della Regione siciliana fino al trenta aprile.

Una scelta obbligata dopo la sospensione improvvisa dell’esame della Legge di stabilità della Regione, alla scoperta che l’autista di Fabrizio Scimè, Ragioniere generale dell’Assemblea, era risultato positivo al Covid.

Scimé aveva infatti partecipato alle riunioni con i deputati della commissione Bilancio dell’Ars che ha esaminato la manovra prima dell’approdo in aula.

Il contagio tra i deputati

Il Ragioniere generale ha già fatto il tampone molecolare e aspetta l’esito per martedì prossimo, data in cui Micciché ha fissato la prossima seduta d’aula, anche se si dovrà attendere, per sicurezza, l’esito dei tamponi rapidi ai quali si sono sottoposti ieri sera i settanta deputati dell’Ars e tutto il personale di Palazzo dei Normanni.

“Tutti siano prudenti”

“Quando ho detto che i politici devono fare il vaccino, mi hanno preso a pesci in faccia, dandomi dello stronzo – ha detto Miccichè in aula – Dobbiamo prendere una decisione, io ho 67 anni, se prendo il Covid sono a rischio, e il presidente della Regione ha qualche mese in più di me. C’è un forte rischio che il Covid sia stato trasmesso nel Palazzo. Dico a tutti di essere prudenti, uscendo dall’aula evitate di incontrare persone. Non vi posso dire di mettervi tutti in quarantena, dobbiamo aspettare martedì perché avremo il responso del ragioniere generale. Se è possibile comunque fate il tampone, lo dico a voi deputati e ai dipendenti dell’Ars. Ho grande preoccupazione per il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona”.

Da oggi, inoltre, sarà effettuata quella che Micciché ha definito “una enorme sanificazione del Palazzo”.

“Un sussulto d’orgoglio”

In aula, ieri, la Finanziaria non era andata benissimo, con le critiche di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, che aveva detto di attendersi “un sussulto di orgoglio e dignità dalla classe politica siciliana” vista l’assenza di sostegni alle imprese nella Legge di stabilità del Governo Musumeci.

Patrizia Di Dio aveva chiesto all’Ars di rivendicare “il ruolo primario in democrazia portando in Aula i sostegni alle imprese, che da un anno ormai aspettano un segnale”.
“Qual è – ha detto – la strategia della nostra classe politica? È come se mentre fuori c’è il terremoto qualcuno pensasse a innaffiare i fiori in giardino”.

Pd, fare di più per l’Agricoltura

E intervenendo in aula nel dibattito sulla Finanziaria il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo ha sottolineato come ci si aspettasse, sul tema dell’Agricoltura, “misure concrete di sostegno a un settore di vitale importanza per l’economia dell’Isola che sta soffrendo le conseguenze della crisi considerato che non sono state attuate neppure le misure di sostegno previste dalla scorsa finanziaria”.

Bufera sulla Portavoce di Musumeci

Ed è stata bufera sullo stipendio della portavoce del Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, l’ex eurodeputata del Pd Michela Giuffrida.

La norma che portava lo stipendio lordo della giornalista a centosessantamila euro lordi all’anno era nascosta tra le pieghe della Legge di stabilità ed è passata per un solo voto, con 27 favorevoli e 26 contrari.

Contro hanno votato i deputati del M5s, del Pd e Claudio Fava.

Dodici i parlamentari che non hanno votato pur risultando presenti, tra cui due assessori regionali (altri due invece hanno votato a favore) e sei onorevoli di maggioranza.

Caos in aula per il superstipendio

Immediatamente è scoppiato il caos: “Vergogna… vergogna” è il grido che si è alzato dai banchi del M5s all’approvazione dall’articolo. Una vera bagarre che ha costretto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè a sospendere i lavori.

“E’ scandaloso che il portavoce del presidente, in un momento in cui c’è gente che non riesce a fare la spesa, guadagni tanto” ha detto Giorgio Pasqua (M5s) e ha annunciato una legge per abrogare quanto approvato

Le norme approvate ieri

Ieri l’aula ha approvato la norma sulle concessioni demaniali nei Comuni non ancora dotati di Piano di utilizzo del demanio marittimo e un articolo che destina un milione di euro per il completamento della messa in sicurezza della costa tra Santa Margherita e Galati Marina, nel Messinese.

Un altro milione di euro è stato destinato alla modifica della composizione della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas, suddivisa in tre sottocommissioni con un numero di componenti salito a ben sessanta.

Ma, con un emendamento proposto da Claudio Fava e Giampiero Trizzino (M5s), è saltata la possibilità, da parte dell’Assessorato Territorio e ambiente, di decidere sulle incompatibilità “temporanee” dei componenti della Cts, chiamati a concedere o negare le autorizzazioni ambientali.

“Abbiamo salvaguardato – ha detto Fava – il carattere di indipendenza della Commissione”.

Irsap stralciata per fare riforma

La Giunta regionale ha poi, come sottolineato dall’assessore Mimmo Turano, accolto la richiesta dell’opposizione di un approfondimento per affrontare “la riqualificazione delle Asi e la riforma dell’Irsap”, stralciando la norma della finanziaria sull’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive.

“L’obiettivo – ha spiegato Turano – è di avere in una settimana un disegno di legge autonomo che l’Ars possa approvare entro metà aprile. L’Irsap può e deve diventare uno strumento strategico per la ripresa”.

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