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Covid, la Sicilia torna in zona bianca, alcune province preoccupano

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Covid, la Sicilia torna in zona bianca, alcune province preoccupano

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domenica 20 Giugno 2021

Un caso particolare è ancora in Sicilia, a Enna dove continuano a registrarsi picchi, probabilmente dovuti a focolai circoscritti. Al momento Troina e Valguarnera Caropepe sono in zona rossa

 In 36 province italiane, la curva dell’epidemia di Covid negli ultimi 14 giorni è in stasi o in crescita di tipo lineare, mentre la campagna vaccinale sta mostrando segni di rallentamento, con una percentuale di somministrazioni rispetto al totale di doppie dosi di vaccino al 38%: è il quadro della situazione italiana che emerge dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

I dati dell’Italia si inseriscono
in un contesto europeo nel quale la circolazione della variante Delta del virus
SarsCoV2 ha portato a un’impennata di casi dapprima nel Regno Unito e ora in
Russia, e a una crescita che sta accelerando in Portogallo.

Negli ultimi 14 giorni
19 province mostrano
un trend di aumento lineare – osserva
Sebastiani – e, fortunatamente, negli ultimi sette giorni solo quattro hanno
un’incidenza maggiore di 30 casi per 100.000 abitanti
“.

Di queste, due sono in Sicilia
e sono Caltanissetta (59), dove la tendenza all’aumento è maggiore, e Ragusa
(43)
, seguite da Crotone (31) e Trieste (30).

Sempre negli ultimi 14 giorni si
rileva una situazione di stasi in 17 province. Inoltre, un caso particolare
è ancora in Sicilia, a Enna (46)
, dove “continuano a registrarsi
picchi, probabilmente dovuti a focolai circoscritti
“; in Toscana,
Grosseto (49) “mostrava un trend di crescita sostenuta fino a quattro
giorni fa, ma fortunatamente i valori dell’incidenza negli ultimi tre giorni
sono bassi”, osserva il matematico.

Per quanto riguarda la
campagna di vaccinazione
, Sebastiani osserva che nei primi cinque giorni
della settimana corrente sono state somministrate circa 5.5 milioni di dosi
contro i circa 5.9 milioni del periodo analogo della settimana scorsa.

Guardando invece all’intera
settimana, in quella scorsa la media era stata di 5.8 milioni di dosi
somministrate e si può stimare che la media della settimana corrente sia
inferiore a 5.5 milioni.

Considerando poi la
somministrazione delle dosi di vaccino per fascia d’età
, rispetto al totale
delle doppie dosi, la percentuale più bassa riguarda i giovani fra 12 e 19 anni
(2.5%); seguono le fasce 20-59 anni (33%), 60-69 anni (58%), 70-79 anni (66%),
80-89 anni (90%), oltre 90 anni (94%).

Della popolazione sopra i 69
anni è stato vaccinato
il 76% a livello nazionale, dove si riscontra
il valore massimo, 85%, nel Lazio e il minimo, 69%, in Sicilia.

Un valore, quest’ultimo, che secondo Sebastiani potrebbe spiegare la situazione riscontrata nelle tre province siciliane con andamenti preoccupanti.

Alla luce del quadro italiano e di quello europeo, secondo l’esperto “è opportuno un atteggiamento di prudenza e un attento monitoraggio delle varianti. Sarebbe inoltre auspicabile aumentare il testing con un campionamento casuale tra chi diffonde maggiormente il virus e non è vaccinato, ma al tempo stesso non sviluppa sintomi e quindi spesso non contribuisce alla stima dell’incidenza”.

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