Covid, Draghi, "Occorre vaccinare tutto il mondo" - QdS

Covid, Draghi, “Occorre vaccinare tutto il mondo”

redazione web

Covid, Draghi, “Occorre vaccinare tutto il mondo”

sabato 22 Maggio 2021

Della stessa idea la presidente Ue Von der Leyen. Gli insegnamenti della pandemia: solidarietà anche per Economia e Ambiente. Disastro Brasile, variante indiana e Green pass. Locatelli e i richiami

“Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo rapidamente”, ha detto ieri Mario Draghi aprendo il Global Health Summit a Roma. E conferma la proposta di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini.

L’Italia, ha detto il Premier, è “aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo a innovare per le aziende farmaceutiche”.

Superare i confini anche su disuguaglianze

“La pandemia – ha sottolineato Draghi – ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi. E fra queste non vi è solo la pandemia, ma anche le disuguaglianze e il cambiamento climatico”.

Bisogna dunque “preservare il commercio transfrontaliero ed eliminare barriere commerciali ingiustificate e divieti generali di esportazione”.

Anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha parlato della necessità di “assicurare vaccini a tutti entro il 2021: cento milioni di dosi ai Paesi a basso reddito”.

L’Italia aumenterà il suo contributo con altri trecenti milioni di euro.

Dalla pandemia la solidarietà

Il messaggio di Italia ed Europa sembra essere dunque quello che dalla pandemia l’Umanità debba trarre insegnamento per perseguire la solidarietà, la correttezza economica, il rispetto dell’ambiente e della vita.

Anche perché se il virus non viene debellato ovunque, dai Paesi in cui dilaga si svilupperanno varianti che invaderanno tutto il mondo.

Disastro Brasile

Intanto in America Latina il numero di vittime ha superato quota un milione soprattutto a causa del Brasile guidato dal “negazionista” Bolsonaro, che risulta essere il Paese più colpito dell’area con i suoi 15.894.094 casi di contagio e i 444.094 morti, quasi la metà del totale.
Oggi scatta un lockdown di nove giorni nelle zone considerate più a rischio dell’Argentina,
compresa Buenos Aires. E nel Nord America, la California riaprirà il 15 giugno senza distanziamento.

Variante indiana, Germania e Regno unito

In Europa, a causa della diffusione della variante indiana sul territorio britannico, la Germania imporrà a partire da domenica una quarantena di due settimane ai viaggiatori in arrivo dalla Gran Bretagna, che classifica come zona di “mutazione delle varianti” del virus.

Green pass italiano prima di quello Ue

In Italia, intanto, tutte le Regioni e Province Autonome saranno in area gialla a partire da lunedì prossimo e Speranza ha già firmato la nuova ordinanza.

Ieri sono stati 5.218 i nuovi positivi al test covid con altre 218 vittime a fronte delle 164 di due giorni fa. I ricoverati vanno sotto quota diecimila per la prima volta da ottobre.

In calo anche i ricoverati in terapia intensiva.

Il tasso di positività è dell’1,9% e il premier Draghi ha annunciato: “L’Italia sarà aperta ai turisti di tutto il mondo, con un suo Green pass nazionale”.

Locatelli, immunità di gregge in agosto-settembre

Per il raggiungimento dell’immunità di gregge “tenderei a dirle entro l’estate, stando larghi per prudenza tra agosto e settembre”.

Lo ha detto in tv il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Cts Franco Locatelli.

“Già in giugno – ha aggiunto – avremo più di venti milioni di dosi disponibili” di vaccino anti Covid, “che ripartite in un conteggio giornaliero ci porta a un dato tra le 650 e le 670mila dosi al giorno. Continuando di questo passo riusciremo certamente a ridurre ulteriormente la circolazione del virus”.

“Ci stiamo avvicinando a una fase che crea decisamente meno preoccupazione rispetto a quella vissuta l’anno scorso – ha spiegato – e la ragione è la disponibilità di vaccini, che siamo riusciti già a somministrare più o meno al 33% della popolazione del Paese con almeno una dose. Un dato importante anche perché sono stati concentrati gli sforzi sui più fragili, che pagavano il prezzo più alto alla pandemia e cominciano a essere protetti”.

Forse necessaria una dose di richiamo

“Quella sulla necessità o meno di richiami – ha detto ancora Locatelli – è una domanda fondamentale, ma che fa riferimento alla durata della protezione conferita dal vaccino: non sappiamo ancora compiutamente quanto durerà, fino a 9-10 mesi dovremmo essere largamente coperti, da lì in poi è un’eventualità assolutamente possibile se non probabile che dobbiamo andare incontro a una dose di richiamo”.

Parlando della varianti, su quella indiana Locatelli ha detto: “per quel che sappiamo ha maggiore capacità di diffondersi ma non sembra essere in grado di provocare patologie più gravi”.

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