Il presidente non esclude in Sicilia un nuovo lockdown "vero", come quello vissuto a marzo. "Le conseguenze sarebbero enormi, lo farei per salvare vite umane vista la condotta di alcuni siciliani"
La curva epidemiologica in Sicilia continua a preoccupare e il presidente dalla Regione, Nello Musumeci, pensa già di applicare un nuovo lockdown “duro”, in assenza di un calo significativo durante la prossima settimana. Lo ha annunciato stamane durante una conferenza stampa a Palazzo d’Orlèans e lo ha anche confermato su Rai News 24. Intanto nell’Isola sarebbero già state messe da parte le dosi di richiamo dei vaccini per non vanificare l’operato.
La necessità di un lockdown duro
“L’ultima cosa che penserei di fare è un lockdown vero e proprio, le conseguenze sarebbero enormi. Lo farei per salvare vite umane, vista l‘irresponsabile condotta di una minima parte di siciliani. Oggi pomeriggio ci riuniremo in Giunta per discutere dei possibili nuovi ristori”, ha spiegato Musumeci ai Rai News 24.
Già durante la “zona rossa” il governatore ha voluto l’applicazione di restrizioni maggiori rispetto a quelle chieste dal Governo, ma nonostante questo l’Isola sarebbe ancora una “zona rosso sbiadito” – come l’ha definita lui stesso – che non riesce a frenare i contagi.
Potrebbero presto essere varati ulteriori divieti: “La politica arriva dopo il virus. Le misure adottate arrivano dopo le analisi dei numeri – ha detto il presidente -. La scuola è un tema che continua a dividere le coscienze”. Musumeci si confessa preoccupato perché la “paura” della prima fase della pandemia sembrerebbe aver lasciato posto al “disincanto” attuale, caratterizzato da rassegnazione e minore attenzione. Il leitmotiv dei siciliani sarebbe, secondo il governatore: “Comu finisci si cunta“.
Vaccini, Musumeci: “Richiami garantiti”
Nello Musumeci sottolinea nuovamente l’importanza della vaccinazione: “La campagna di vaccinazione potrebbe porre fine alla pandemia nei prossimi 5,6 o 7 mesi. I ritardi di Pfizer ci hanno messo in crisi, ma sono già in corso nuove soluzioni – ha aggiunto -. Noi abbiamo messo da parte le dosi per i richiami per chi ha già ricevuto la prima dose, per non vanificare l’operazione”.