Natale e regole anti Covid, cosa fare con i parenti No vax - QdS

Natale e regole anti Covid, cosa fare con i parenti No vax

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Natale e regole anti Covid, cosa fare con i parenti No vax

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mercoledì 15 Dicembre 2021

Con l'arrivo del Natale, il secondo con il Covid, si aggiunge il problema degli invitati No Vax. Come gestire la piccola "crisi"? Ecco i consigli degli esperti e le "regole" da seguire

Manca poco più di una settimana a Natale e tutti gli italiani si chiedono: invitare o non invitare i parenti no vax? Una domanda a cui è difficile poter dare una risposta. Certo, qualcosa è cambiato rispetto al 2020, perché grazie ai vaccini anti Covid, le festività natalizie 2021 tornano a essere più godibili, senza restrizioni e coprifuoco ma, per certi versi diventa tutto ancora più difficile. Si perché, lo scorso anno organizzare feste in casa era impossibile, senza regole e con il suggerimento da parte del Governo ed esperti scienziati, di non esagerare con i festeggiamenti, ci troviamo a gestire una piccola emergenza in famiglia, senza porre vere e proprie limitazioni. Perché ognuno di noi, si troverà con molta probabilità a gestire l’invito di un parente o un amico che non si è sottoposto al vaccino.

Contrarre il Coronavirus, nonostante vaccini e prevenzione, resta, infatti, un pericolo importante, soprattutto con l’avanzare dei casi dei nuovi positivi, e della variante Omicron.

L’esempio americano che ci aiuta ad affrontare con più sicurezza le festività

Ecco cosa non fare al cenone della vigilia e al pranzo di natale in famiglia. La lezione arriva dagli Usa e dall’ultimo Thanksgiving, il giorno del Ringraziamento, la festività più importante che anticipa quella del Natale. Proprio cosi, gli americani hanno già affrontato il dilemma di come comportarsi a tavola con i no vax, nel giorno del Ringraziamento. La soluzione è stata, tamponi prima dei festeggiamenti, niente bacio ai nonni, precauzioni in casa dalle mascherina al gel igienizzante.

Il “protocollo” per Natale? Brindisi a distanza, gel igienizzante sul tavolo, no al buffet

Ci sono tuttavia alcuni accorgimenti consigliati dagli esperti. In primis, seguire le regole basilari di questa fase di pandemia: distanziamento, mascherina, lavaggio frequente delle mani. Potrebbero bastare questi accorgimenti a scongiurare il pericolo anche in presenza di persone non vaccinate.

Che sia tu l’invitato a casa di no vax che viceversa sei costretto ad invitare parenti o amici non vaccinato per prudenza, sarebbe meglio indossare sempre la mascherina,. Una decisione che potrebbe però mettere di fronte a un problema di etichetta e di educazione ma soprattutto un problema durante il consumo dei pasti. Come comportarsi allora? Esiste una soluzione?

Tampone obbligatorio per i no vax invitati, molecolare ancora meglio

Per evitare problemi familiari e al contempo ridurre al minimo il rischio, esiste una via di fuga da poter prendere in considerazione. Secondo Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, possono essere invitati anche parenti e amici contrari al vaccino, ma a una condizione: che siano sottoposti a un tampone molecolare, più preciso di quello rapido. Può sembrare una scortesia, ma è l’unico modo per potersi godere le feste nella quasi totale sicurezza in un periodo di grande apprensione in tutta Europa per la crescita dei contagi conseguenza della diffusione della variante Omicron.

Cosa dicono gli esperti per il Natale con i no vax

lopalco: “per nonni vaccinati rischio da contatti con nipoti ridotto”

“Durante le feste natalizie se i nonni sono vaccinati, il rischio rispetto al contatto con i nipotini si riduce di molto. Se papà e mamma sono vaccinati, ancora di più. Se anche i nipoti fossero vaccinati sarebbe il massimo, ma ancora il vaccino per i piccoli non è disponibile. Quest’anno però la cena di Natale in famiglia può essere più serena rispetto allo scorso anno”, ha detto all’Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, epidemiologo ed ex assessore alla Sanità della Puglia.

Gismondo: “Molto grave ogni abbraccio mancato a un nonno a Natale”

“Credo che un abbraccio mancato a un nonno, a un parente, sotto Natale sia molto molto grave dal punto di vista sociale e psicologico”.sostiene Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “Io ritengo che ci siamo vaccinati per conquistare un po’ di serenità – osserva Gismondo all’Adnkronos Salute – Se è vero che ci possiamo infettare” benché immunizzati contro Sars-CoV-2, “è anche vero che questo vaccino ci ha promesso di salvarci dalla morte e dalla forma severa” di malattia, “come sta facendo abbastanza bene”. Quindi “sì la mascherina – raccomanda – sì il distanziamento, però non esageriamo. Non dividiamo ciò che la società nei secoli ha costruito”.

Andreoni: “A Natale tavoli separati nonni e nipoti”

Più drastico Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), per il quale “non dobbiamo essere pessimisti, si potranno anche passare con i propri cari, ma rispettando alcune regole che poi sono quelle che conosciamo. Il fatto di riunirsi tra persone vaccinate riduce il rischio di infezione anche se non lo esclude. Il primo consiglio che posso dare è di creare un ‘cordone’ di sicurezza per gli anziani e i fragili, ad esempio per i pranzi e le cene pensare a tavoli separati tra nipoti e nonni”. “Meglio poi indossare la mascherina e, quando possibile, mantenere sempre un certo distanziamento, soprattutto nei momenti di massimo festeggiamento. Se siamo cauti e accorti questo Natale riusciremo a festeggiarlo in famiglia”, conclude Andreoni.

Minelli: “Natale in famiglia solo se tutti con almeno doppia dose”

“Riproporre sic et simpliciter lo stesso scenario dell’anno scorso sarebbe un errore, soprattutto di comunicazione. Per il pranzo di Natale, al netto di quarantene più o meno giustificabili, dobbiamo riconsiderare l’ambito familiare sulla scorta dell’esperienza. È l’esperienza per noi, tutti, debbono essere i vaccini. Se abbiamo anziani o persone fragili esse potranno entrare in contatto con altri solo da vaccinati, meglio in un ambiente in cui tutti siano stati immunizzati con doppia dose, anche i giovanissimi, e meglio ancora se l’over 60 ha ricevuto la terza dose”, sottolinea all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata. “Nel caso poi in cui vi siano under 12 non vaccinati o non ancora, sarebbe opportuno, per ragioni prudenziali, evitare contatti stretti o diretti e soprattutto per lungo tempo.

Ricciardi: “Con nipoti a pranzo natale attenti a nonni senza terza dose”

Il Natale separato tra nonni e nipotini ancora non vaccinati? ” Non è necessario ma dovrà essere un Natale ‘attento’. Perché gli anziani che non hanno fatto la terza dose, o sono particolarmente fragili, corrono il rischio di infettarsi. Non è il caso di fare grandi tavolate ma, conoscendosi in famiglia e adottando qualche precauzione, possiamo concederci feste serene”, afferma all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e docente d’Igiene.

Cauda (gemelli): “Ospiti facciano tampone”

“La cautela nelle persone anziane non deve venir meno, anche al di là del pranzo di Natale. L’essere vaccinati non ci deve esimere dall’impiego di tutte le precauzioni possibili, delle mascherine e del distanziamento”. E’ il monito di Roberto Cauda, direttore di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. “E’ chiaro poi” che queste attenzioni “vanno declinate nelle singole situazioni. Non possiamo impedire il pranzo di Natale – afferma l’infettivologo all’Adnkronos Salute – però evidentemente quanto più grande è la platea di persone tanto più elevato teoricamente è il rischio.

Tuttavia “non c’è una regola assoluta su ciò che si può fare o non si può fare. Certo – dice l’esperto – il bacetto al nonno anche se è per ringraziare del regalo ricevuto forse si potrebbe evitare. Bisogna cercare di stare un po’ più a distanza tenendo presente – evidenzia – che c’è una quota parte di giovani over 12 e tutti quelli under 12 che non sono ancora vaccinati e tra i quali, secondo l’Istituto superiore di sanità, circola molto il virus. Consiglierei anche un paio di tamponi, soprattutto alle persone che magari hanno un raffreddore, per evitare rischi”.

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