Con 107.602 infezioni da Covid-19 di origine professionale denunciate all’Inail nei primi 10 mesi, il 2022 pesa al momento per il 35,2% sul totale dei contagi sul lavoro segnalati all’Istituto dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 31 ottobre. Il 2020, con 148.986 infezioni, raccoglie il 48,8% di tutti i casi, mentre il restante 16,0% (48.807) è concentrato nel 2021.
A rilevarlo è il 30esimo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail, da cui emerge che i contagi sul lavoro registrati dall’inizio della pandemia sono 305.395, pari a circa un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto dal gennaio 2020 e con un’incidenza dell’1,3% rispetto al complesso dei contagiati nazionali comunicati alla stessa data dall’Istituto superiore di sanità. Rispetto alle 296.806 denunce registrate dal monitoraggio dello scorso 31 agosto, i contagi in più sono 8.589 (+2,9%), di cui 3.630 riferiti a ottobre e 2.150 a settembre, con i restanti casi riconducibili ai mesi precedenti. Il consolidamento dei dati permette, infatti, di acquisire informazioni prima non disponibili.
Il 30esimo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail conferma il trend in netta diminuzione dei casi mortali. Gli 886 decessi da Covid-19 denunciati all’Inail dall’inizio della pandemia, infatti, sono concentrati quasi esclusivamente nel 2020, che con 586 contagi con esito mortale raccoglie il 66,3% del totale, e nel 2021, con 290 casi mortali (32,6%). L’incidenza media dei decessi da Covid-19 sul totale di tutti i casi mortali denunciati all’Istituto nel 2020 è stata di circa una denuncia ogni tre, scendendo a circa una su sei nel 2021 e contraendosi considerevolmente nei primi 10 mesi di quest’anno.