Anche per le palestre e per le piscine si comincia a vedere una luce in fondo al tunnel. Un puntino ancora lontano, la speranza di una riapertura, seppur rigidissima, appare concreta. Soprattutto per la Sicilia.
Il Cts infatti ha messo a punto il documento che fissa le regole, ma una decisione finale spetterà al nuovo governo, chiamato a esprimersi nel nuovo Dpcm, ma nel frattempo gli scienziati hanno espresso le loro considerazioni: sì allo sport, soprattutto per ragazzi e anziani, ma niente aggregazioni.
In palestra ok alle lezioni individuale e in piscina uno spazio di 10 metri quadri per persona.
«Si valuta con molta preoccupazione, in questa fase dell’epidemia sostenuta il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati – spiega il Cts -. Ma si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute».
LA SITUAZIONE IN SICILIA
La riapertura potrà avvenire solamente nelle zone gialle e arancione, e dunque la Sicilia ci rientra in pieno. Sarà un’apertura scaglionata delle diverse discipline.
In zona arancione, oltre alle attività consentite nelle aree “zona rossa” (quindi jogging e altri sport individuali all’aperto), sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto.
Sono inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. Consentite le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole».
In zona gialla (quella che dovrebbe diventare tra poco la Sicilia), oltre alle attività consentite nelle aree rossa arancione” sono consentiti gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base.
LE REGOLE
Durante l’attività fisica «è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 mt.»
Per le piscine era stato proposto 7 metri quadri per persona ma il Cts chiede che siano 10 metri. Inoltre attrezzi e materiali devono essere sempre sanificati, bisogna bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate, gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati ed è vietato fare le docce.
Resta obbligatorio indossare correttamente la mascherina per gli operatori e il numero di dispenser e la quantità di gel disinfettante da mettere a disposizione «va calibrato non solo in base alla superficie ma anche in funzione del numero di potenziali utenti che potrebbero utilizzarlo».
NUOTO E PISCINA
Il documento relativo alle misure di sicurezza da adottare nelle piscine fa riferimento ad un periodo in cui «le attività sportive di base in palestre e piscine sono rimaste sospese».
E e per questo è «applicabile al solo svolgimento delle competizioni di livello agonistico e riconosciute» dal Coni, «con preclusione dell’utilizzo degli impianti per l’attività sportiva di base, per la quale appare necessario prevedere un nuovo specifico documento». E’ quanto ha scritto il Comitato tecnico scientifico nel verbale.
Quanto alla densità di affollamento in vasca, gli esperti sottolineano che 7 metri quadri a persona indicati nel documento “non appare compatibile con l’attuale andamento della curva epidemica né con le caratteristiche dell’attività prevista dal documento in questione (allenamento di atleti di interesse nazionale finalizzati alla partecipazione a competizioni nazionali e internazionali)”.
Tenuto anche conto delle indicazioni contenute nelle Linee guida Fin del 19 maggio 2020, proseguono, «deve essere prevista una densità di affollamento in vasca pari ad almeno 10 mq per gli allenamenti degli atleti», mentre la densità di affollamento di almeno 7 mq a persona «era prevista per l’attività sportiva di base (inclusa l’attività didattica e la balneazione)».
E dunque, è la conclusione, «anche in considerazione dell’attuale andamento della curva epidemica con rischio da moderato ad alto su tutto il territorio nazionale, il Cts ritiene debba essere mantenuto l’indice di affollamento in vasca di 10 mq/persona già previsto nelle linee guida del 19 maggio 2020».