Covid, Saitta e Suriano (M5S): "Vicini ai siciliani ma Regione mostra troppe mancanze" - QdS

Covid, Saitta e Suriano (M5S): “Vicini ai siciliani ma Regione mostra troppe mancanze”

redazione

Covid, Saitta e Suriano (M5S): “Vicini ai siciliani ma Regione mostra troppe mancanze”

martedì 27 Ottobre 2020

I deputati alla Camera del Movimento Cinque Stelle Simona
Suriano ed Eugenio Saitta sono intervenuti sulla attuale situazione pandemica
sull’Isola evidenziando alcuni deficit del governo regionale sotto l’aspetto
sanitario e su quello della mancata spesa dei fondi erogati dal governo
nazionale.

“La situazione attuale è davvero complessa – dicono i deputati – e va
affrontata con responsabilità e senso delle istituzioni da parte di chi
rappresenta i cittadini. Il governo nazionale si appresta a varare misure
straordinarie di sostegno per le categorie che vivono le difficoltà dovute alle
chiusure stabilite per contrastare il propagarsi del virus”.

“Il governo nazionale sta lavorando pancia a terra in una situazione
emergenziale. In questo quadro però spiace evidenziare che le Regioni non
abbiano fatto la loro parte. Il decret Agosto ha stanziato 300 milioni a
livello nazionale per il potenziamento del trasporto pubblico e nonostante i
fondi a disposizioni poco o nulla appare migliorato”.

“Inoltre in Sicilia si dovevano incrementare i posti per le terapie
intensive. Invece adesso, nel pieno della seconda ondata, ci ritroviamo con
l’assessore regionale Razza che “requisisce” un ospedale ad Acireale
per trasformarlo, d’urgenza  e d’imperio, in un Covid Hospital. E tutte le
strutture dismesse, nel Catanese, di cui abbiamo più volte parlato perché non
sono divenuti centri per la cura del Covid? In Sicilia, i pazienti affetti da
Covid ricoverati in terapia intensiva arrivano a una cifra vicina a 100. I
posti letto totali sono 538, per una saturazione  pari al 17,66%. Restano
però solo 66 letti disponibili prima di raggiungere la soglia di emergenza del
30%. In questi mesi, con le risorse disponibili, in Sicilia si sarebbero potuti
avere fino a 709 posti di terapia intensiva”.

“Non c’è stata alcuna pianificazione sanitaria, le Unità Speciali di Continuità
Assistenziale (Usca)  non
sono state adeguatamente potenziate tanto è vero che per un tampone si
attendono giorni e giorni. Non è stato potenziato il personale medico eppure
tra decreto Cura Italia e Rilancio abbiamo stanziato circa 7 miliardi di euro
per la sanità. Risorse che erano destinate anche all’aumento del 50% in ogni
regione dei posti letto in terapia intensiva e al raddoppio di quelli nei
reparti di pneumologia e malattie infettive (anche in deroga ai limiti di
spesa), al pagamento degli straordinari del personale sanitario, alla copertura
di 20 mila assunzioni nel sistema sanitario, al potenziamento
dell’assistenza territoriale. Auspichiamo che possa esserci a stretto giro
una netta inversione di tendenza”.

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