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Covid, verso l’Italia bianca, si mette a punto il Green pass

redazione web

Covid, verso l’Italia bianca, si mette a punto il Green pass

mercoledì 16 Giugno 2021

Mentre nel Comune-simbolo di Codogno non si registra alcun contagiato, si studia una nuova norma sullo Stato d'Emergenza. E in settimana in Consiglio dei ministri si discute del "passaporto" digitale

Mentre nel Comune-simbolo di Codogno non si registra alcun contagiato, si studia una nuova norma sullo Stato d’Emergenza. E in settimana in Consiglio dei ministri si mette a punto il “passaporto” digitale italiano

Tutta l’Italia, o quasi, è pronta a tornare ad aprire tutte le attività in zona bianca. E con il green pass ormai quasi in tasca.

Il certificato verde digitale potrebbe arrivare nel nostro Paese prima di luglio, data in cui è previsto quello europeo, per spostarsi da uno Stato all’altro dell’Unione.

In settimana potrebbe già riunirsi un Cdm per ufficializzare e limare i dettagli della bozza del nuovo decreto che introdurrà il nuovo lasciapassare.

I sintomi dalla ripresa trovano conferma anche nel luogo simbolo della pandemia: il Comune di Codogno, che ha vissuto l’incubo del virus prima di tutti, è finalmente Covid free. Nella cittadina del Lodigiano, dove fu accertato il primo caso di Coronavirus in Italia – quello di Paziente 1 – in queste ore nessuno dei residenti risulta essere positivo.

E i dati continuano a essere in netto calo ovunque. Il trend è confermato anche dalle cifre dell’ultimo bollettino: 1.255 nuovi malati di Covid, 63 vittime in un giorno e il tasso di positività sceso allo 0,6%. Sono ora 504 i pazienti ricoverati in terapia intensiva e 3.333 quelli nei reparti ordinaria.

Tutto fa dunque sperare che il Paese si stia avviando alla fine dello Stato d’Emergenza: l’ultima proroga del provvedimento scadrà il prossimo 31 luglio e per quella data potrebbe essere prevista la cancellazione dell’obbligo di mascherina all’aperto.

Un nuova norma sarebbe comunque necessaria, per permettere ad alcune strutture – nate per far fronte alla pandemia – di proseguire le proprie funzioni, come per esempio quella del Commissario per l’Emergenza Covid.

Il nuovo provvedimento dovrebbe inoltre prevedere regole sullo smartworking e altre disposizioni sull’utilizzo delle mascherine.

L’unica stretta potrebbe arrivare sui viaggiatori che arrivano dalla Gran Bretagna, dove dilaga la variante Delta del virus, per i quali potrebbe essere disposta nei prossimi giorni la quarantena obbligatoria una volta arrivati in Italia.

In vista della fine di luglio, nel frattempo, ripartono – anche nelle regioni ancora gialle – i parchi divertimento, i banchetti per i matrimoni, fiere e cerimonie in generale. Per ora restano chiuse ovunque le discoteche, la cui apertura non è stata ancora annunciata. E presto, a controllare il certificato per l’accesso a questa e tante altre attività, ci saranno forze dell’ordine e pubblici ufficiali.

Ma non sarà così ovunque.

A un concerto, davanti a stadi o discoteche, i gestori dei locali pubblici o dei luoghi dove si svolgono gli eventi avranno il diritto di verificare la documentazione.

Il certificato verde, gratuito, esiste già di fatto: per averlo bisogna essere vaccinati contro il Covid oppure effettuare un test con esito negativo nelle ultime 48 ore o ancora essere guariti dall’infezione.

Dal primo luglio, però, tutto confluirà nel sistema europeo e prima della fine di questo mese potrebbe già essere digitalizzato con il sistema del Qr code (il codice di identificazione che rivela le varie informazioni) come lasciapassare per le diverse attività.

Per chi non ha ancora effettuato il richiamo, il pass è valido temporaneamente quindici giorni dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data prevista di inoculazione della seconda: da quel momento sarà poi rilasciato il certificato valido nove mesi. Potrà essere scaricato attraverso la app Immuni e non al momento non con Io (la stessa già usata per il cashback).

Ma aldilà dei software, chi vorrà ottenere la certificazione verde in formato non digitale potrà rivolgersi anche al medico di famiglia, pediatra e – forse – al farmacista.

Il documento però può anche essere revocato in caso di nuovo contagio Covid, che comporta l’annullamento del pass.

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