Covid-19, da Catania un’analisi su svantaggi e opportunità per i bambini - QdS

Covid-19, da Catania un’analisi su svantaggi e opportunità per i bambini

redazione

Covid-19, da Catania un’analisi su svantaggi e opportunità per i bambini

mercoledì 20 Maggio 2020

CATANIA – “Notoriamente l’infezione da Covid-19 si comporta in maniera relativamente benigna nella fascia d’età pediatrica: ciò è probabilmente legato alle caratteristiche dei recettori ‘Ace2’ delle cellule dell’epitelio respiratorio che permettono l’ingresso a questo tipo di Coronavirus, e che come si sta scoprendo, sono meno presenti o meno espressi nei bambini”. Lo scrive, nell’editoriale di apertura della rivista internazionale Nature ‘Pediatric Research’, Andrea Domenico Praticò del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’università di Catania.

L’articolo analizza gli svantaggi sanitari dell’attuale pandemia, esaminati da un osservatorio pediatrico, e tra questi l’eccessivo dirottamento delle risorse sanitarie verso una singola malattia, con conseguente diminuzione di risorse sanitarie da dedicare ad altre patologie pediatriche. Ma anche le conseguenze psicologiche legate alla quarantena, soprattutto nei bambini, con assenza di attività scolastiche, sociali e sportive; l’eccessiva dipendenza da computer, tablet, smart-phone e social network da eccessiva permanenza a casa; e infine, specie tra gli adolescenti, i problemi legati alla sedentarietà come l’obesità.

Il docente parla anche di quelle che definisce “le cosiddette ‘opportunità’, termine – sottolinea – da considerare sempre con rispetto nei confronti dei malati di Covid-19, legate alla pandemia in corso, quali le possibilità fornite anche ai pediatri di studiare, a fondo e in breve tempo, la malattia nei bambini”.

Tra queste il professore cita “gli effetti del lockdown sulle capacità di apprendimento e sulle possibilità di metodologie scolastiche alternative come le lezioni a distanza, apprendimento a piccoli gruppi, impiego di tutte le risorse telematiche in maniera incrociata e anche la riduzione, in assenza di frequenza scolastica, di tutte le infezioni virali comuni dei bambini; la riconsiderazione di tutte le pratiche di visite al pronto soccorso pediatrico; l’impiego, con grande successo, della medicina pediatrica telematica, pratiche che diverranno, probabilmente, permanenti in futuro”.

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