Crisi Fortè, i sindacati, "Salvare 1300 lavoratori a rischio" - QdS

Crisi Fortè, i sindacati, “Salvare 1300 lavoratori a rischio”

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Crisi Fortè, i sindacati, “Salvare 1300 lavoratori a rischio”

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venerdì 22 Gennaio 2021

Ormai da quasi due anni il Sinalp e l’Usi denunciano la profonda crisi dell’azienda Meridi srl, che attualmente viene gestita dal commissario straordinario Simone Manfredi., nominato dal MISE con il compito di cedere il ramo d’azienda Fortè per salvare i livelli occupazionali e il futuro di centinaia di padri di famiglia.

E’ opportuno evidenziare che l’azienda Meridi srl, titolare del marchio Fortè, prima della crisi rappresentava ben 96 punti vendita con oltre 600 dipendenti. Quest’azienda – come ha evidenziato Monteleone del Sinalp – era l’unica del comparto che aveva tra i suoi scaffali circa il 70% di beni prodotti da aziende siciliane. Questo aspetto è importantissimo perché con le aziende dell’indotto e fornitrici dei prodotti, si raggiunge un impiego occupazionale nel suo complesso tra dipendenti diretti e indiretti a circa 1.300 lavoratori. Chiaramente la crisi di Fortè non solo ha distrutto la stessa azienda ma anche l’intero indotto che non ha più sbocchi commerciali per vendere i loro beni.

Altro aspetto non secondario e di pari drammaticità sono i tempi necessari per raggiungere l’agognata cessione. Si è andati ben oltre i limiti consentiti dal buon senso, poiché dall’inizio della crisi si è passati da 96 punti vendita sparsi per l’intero territorio regionale agli attuali 58, con la conseguenziale svalutazione del valore aziendale, dato importante nelle trattative di cessione. Il Sinalp e l’Usi prendono atto del buon lavoro portato avanti dal commissario straordinario Prof. Manfredi e della sua capacità professionale, ma giunti a questo punto non è più sufficiente per sperare di salvare l’azienda e i suoi dipendenti.

Da quest’analisi è nata l’improrogabile esigenza di incontrare i vertici del Ministero dello Sviluppo Economico affinché siano messi a conoscenza delle reali condizioni della crisi Fortè e della tragedia per l’intera Regione. Il tavolo tecnico per la crisi Fortè al Ministero si è svolto con le delegazioni di Sinalp (il segretario Andrea Monteleone) e dall’RSA Sinalp (Filippo Nicolosi), e di Usi (il segretario Marco Vizzini, il dirigente Roberto Martelli e il loro RSA Usi).
Per il Ministero erano presenti Federico Pennati e Stefano D’Addona – in rappresentanza del sottosegretario Alessandra Todde -. Ha partecipato all’incontro anche il commissario straordinario Manfredi.

Il Sinalp e l’Usi hanno chiesto, come condizione non negoziabile, che il Ministero attinga al Fondo Salva Aziende per permettere al commissario una maggiore disponibilità economica e pagare gli emolumenti dovuti ai dipendenti. Si è chiesto pure che il Ministero autorizzi il commissario ad assumere nuovo personale o, in subordine, a sottoscrivere un contratto di servizio con delle aziende in grado di fornire nuovo personale per evitare la chiusura di altri punti vendita a causa della mancanza di personale e èrt poter organizzare il lavoro negli attuali negozi con un numero di dipendenti congruo. Questa richiesta nasce dalla necessità di non trovarsi, come adesso, con supermercati gestiti da due soli dipendenti. I rappresentanti del Ministero hanno preso atto della reale drammaticità della condizione in cui versano i dipendenti e si sono resi conto dell’improrogabilità dell’intervento. Monteleone ha voluto evidenziare che dalla tempestività dell’intervento dipende la vita di centinaia di lavoratori che attualmente si trovano sull’orlo del baratro e senza alcuna prospettiva per il futuro loro e delle loro famiglie.

La delegazione sindacale ha dichiarato la propria disponibilità a incontrare il sottosegretario Todde al più presto per poter dare un lieto fine alla triste vicenda del gruppo Fortè.

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