Da Garante Privacy multa di 50.000 euro a Cateno De Luca - QdS

Da Garante Privacy multa di 50.000 euro a Cateno De Luca

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Da Garante Privacy multa di 50.000 euro a Cateno De Luca

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martedì 22 Giugno 2021

Per denunciare situazioni di degrado
presenti nel suo Comune, un sindaco non può pubblicare sulle proprie pagine
social immagini e video in chiaro di minorenni disabili e di persone disagiate,
o di presunti autori di trasgressioni esponendoli ai commenti offensivi degli
utenti del social network.

Lo ha stabilito il Garante per la
privacy, in un recente provvedimento, ordinando al sindaco di Messina di
rimuovere dal proprio profilo le immagini pubblicate e sanzionandolo per 50mila
euro.

L’Autorità è intervenuta a seguito di
alcune segnalazioni che denunciavano un utilizzo di dati non conforme alla
disciplina in materia di dati personali da parte del sindaco.

Nel corso del procedimento è emerso che
all’interno della pagina Facebook “De Luca Sindaco di Messina”, tra gli altri
contenuti, era pubblicato un video che ritraeva persone riconoscibili e in
evidenti condizioni di difficoltà socio-economica, senza che la loro
identificabilità fosse giustificata da ragioni di interesse pubblico. La
pubblicazione del video, a giudizio del Garante, travalica i limiti posti dal
principio di essenzialità dell’informazione stabilito dalle disposizioni in
materia di protezione dei dati personali e dalla Regole deontologiche dei
giornalisti, viola il diritto di non discriminazione e lede la dignità delle
persone riprese.

In un’altra pagina del profilo era stata
pubblicata, inoltre, l’immagine di un ragazzo disabile, associata al
provvedimento che assegnava ai genitori un posto auto nei pressi
dell’abitazione, per di più con l’indirizzo in chiaro. Anche in questo caso la
diffusione è risultata ingiustificata ed in contrasto sia con il principio di
essenzialità dell’informazione che con le disposizioni poste a tutela dei
minori e delle persone con problemi di salute.

Altre immagini e video – diffusi senza
rendere irriconoscibili i minori ripresi in condizioni di degrado per
documentare la questione delle “baraccopoli” o la descrizione delle condizioni
di salute di una bambina – sono risultati anch’essi in contrasto con le norme a
tutela della riservatezza e in violazione delle regole fissate dalla Carta di
Treviso.  Quanto alle immagini di
presunti trasgressori delle norme sul decoro urbano, il Sindaco aveva
provveduto ad eliminarle nel corso dell’istruttoria.

A conclusione del procedimento
l’Autorità ha quindi vietato al sindaco di Messina l’ulteriore trattamento dei
dati, eccettuata la loro conservazione ai fini di un eventuale utilizzo in sede
giudiziaria, e gli ha ordinato il pagamento di una sanzione di 50mila euro.

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