Dalla razionalizzazione delle linee Amt alle piste ciclabili, il punto sulla mobilità sostenibile a Catania, “oltre la Metro” - QdS

Dalla razionalizzazione delle linee Amt alle piste ciclabili, il punto sulla mobilità sostenibile a Catania, “oltre la Metro”

Gabriele Patti

Dalla razionalizzazione delle linee Amt alle piste ciclabili, il punto sulla mobilità sostenibile a Catania, “oltre la Metro”

mercoledì 06 Novembre 2019

Nella sede di Città insieme l’incontro-dibattito sulla Catania del futuro con i vertici di Regione, Comune, Amt ed Fce

CATANIA – “Abbiamo portato a 163 milioni di euro i fondi per il trasporto pubblico, avviato un servizio integrato, e daremo oltre un milione a titolo di contributo regionale per stimolare la cittadinanza ad abbandonare le auto in favore di un trasporto pubblico metropolitano”. Marco Falcone, assessore regionale ai Trasporti, la questione la chiuderebbe così. Ma il tema della mobilità etnea è destinato a tenere ancora banco tra le vie cittadine.

Tanti i nodi da sciogliere: dalla realizzazione delle fermate metro alla concretizzazione di un servizio efficiente di trasporto pubblico su gomma. È quanto emerso dall’incontro “Oltre la metro”, organizzato nella sede di CittàInsieme e promosso da Mobilita.org. Al centro un simpatico diverbio in tema di mobilità ciclabile tra Anna Maria Pace di Legambiente, affiancata dalla responsabile provinciale Viola Sorbello, e l’assessore alla mobilità del comune etneo Giuseppe Arcidiacono. Ma procediamo con ordine.

Bus (Amt)
“In passato avevamo 200 mezzi a disposizione, ma su 150 autobus attualmente in dotazione, possiamo utilizzarne solo 110”. Giacomo Bellavia, presidente dell’Amt, spiega il motivo della rimodulazione in peius dei mezzi Amt che vedrà – quando sarà operativo il contratto di servizio – l’accorpamento di più linee per passare dalle attuali 55 alle future 40 “in modo tale – aggiunge Bellavia – da inserire più mezzi su meno linee”. Insomma, per Bellavia la sfida è razionalizzare il servizio ma dovrà fare i conti con i problemi derivanti dai molti tratti che rimarranno scoperti. “Come il viale Mario Rapisardi”, sottolinea.

Metro (Fce)
Rispetto al progetto Fce, sulla testa del direttore generale Fiore pendono ancora due fermate che avrebbero dovuto già essere realizzate, ma che attualmente si trovano in fase di arresto: Fontana e Monte Po. “Probabilmente – dice Fiore – le completeremo a settembre del 2020”. Un anno di ritardo dovuto alla procedura di concordato preventivo che ha coinvolto la ditta appaltante Tecnis Spa. E che incide anche sulla realizzazione della linea Monte Po-Misterbianco centro, la cui gara è stata avviata nel 2018, ma che si trova ancora sotto cantiere. Tra i progetti Fce c’è anche l’implementazione della linea Misterbianco Centro-Paternò – già finanziata e in attesa dell’avvio della gara nel 2020 – e della Paternò-Adrano.

Micromobilità sostenibile
“Catania è all’ultimo posto in merito allo sviluppo dell’ecosistema urbano”. Anna Maria Pace, attivista Legambiente, rivolgendosi all’assessore Arcidiacono, apre il dibattito in tema di micromobilità sostenibile nella città etnea. “Volete fare polemica? Io no”, ribatte piccato l’assessore. Il seme della discordia tra amministrazione comunale e l’associazione ambientalista, questa volta, è costituito dalla realizzazione di un piano di mobilità ciclabile che preveda la realizzazione di due piste. Tra queste il collegamento tra Acireale, Acicastello e Catania, “a cui – sostiene l’assessore – il Comune acese ha dato forfait”. Sul piatto – a dire dell’assessore – ci sono i fondi del Pon Metro e dell’Agenda territoriale che “dovrebbero ammontare complessivamente a nove milioni”, sottolinea.

Sul tavolo c’è anche l’attivazione del car sharing e il recupero di un progetto di bike sharing, di iniziativa di Cosimo Indaco, ex commissario dell’autorità portuale, che prevedeva l’installazione e la messa a disposizione di almeno 60 biciclette elettriche nelle colonnine posizionate in piazza Borsellino, spiaggia libera numero uno e al porto di Catania. Ma quel progetto – per i quali sono stati spesi 230mila euro – è stato definitivamente abbandonato e le biciclette sono destinate a marcire nei depositi Amt perché “ormai inutilizzabili”, sottolinea il presidente della partecipata, Bellavia.

Sul car sharing, invece, dopo la “ritirata” di Enjoy, la società che, lo scorso , ha deciso di abbandonare la cittadina etnea per i troppi furti e danni subiti dai veicoli, “ma anche – aggiunge Bellavia – per la struttura del nostro centro storico”, nelle intenzioni dell’amministrazione c’è la messa a disposizione di 50 autovetture ibride. Altro capitolo riguarda l’implementazione in via sperimentale dei monopattini elettrici. Hoverbord, segwheel e monopattini elettrici sono i mezzi previsti dal decreto Toninelli, ex ministro dei trasporti nel Governo gialloverde, che si limita a fornire le linee guida per l’attuazione in via sperimentale dei mezzi utili a percorrere il cd “ultimo miglio”. L’amministrazione, però, almeno per il momento non sembrerebbe essere intenzionata a valutarne l’attuazione “perché – si vocifera tra i corridoi di Palazzo degli Elefanti – il decreto è molto impreciso”.

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