Dall'assessorato regionale dell'Istruzione via libera a una serie di contributi destinati al mondo della scuola, della formazione professionale e dell'associazionismo.
Risorse a enti e associazioni
che operano al fianco delle scuole, ma anche a progetti sperimentali per
il sostegno dell’apprendimento e per la promozione della cultura scientifica.
L’assessorato regionale
dell’Istruzione ha dato il
via libera a una serie di contributi destinati al mondo della scuola, della
formazione professionale e dell’associazionismo, impegnando circa 2,5
milioni di euro del proprio bilancio.
Un milione e 772 mila euro sono destinati ad associazioni, fondazioni ed enti individuati col bando della cosiddetta ex tabella H titolari attività seminariali e convegnistiche, corsi di eccellenza, ricerche educative e iniziative laboratoriali che, anche con il ricorso alla modalità a distanza, riguarderanno argomenti di interesse generale: dalle competenze sui nuovi saperi alla diffusione della cultura della legalità e del rispetto dell’ambiente, dalla proposta di nuove tecniche espressive alla internazionalizzazione dei processi di conoscenza.
I contributi, indirizzati a 22 enti, variano da un minimo di alcune migliaia di euro fino a un massimo di circa 330 mila euro e riguardano iniziative distribuite sull’intero territorio regionale. “È stato un anno difficile – sottolinea l’assessore Roberto Lagalla – nel corso del quale si è reso necessario assicurare continuità al programma di lavoro ordinariamente previsto a sostegno del sistema regionale di istruzione e formazione, coniugandolo con gli interventi imposti dall’inaspettata crisi determinata dalla pandemia.
Il raggiungimento di larga parte degli obiettivi già pianificati per il 2020 ci soddisfa e conferma l’impegno del governo Musumeci a favore della conoscenza e della crescita culturale delle giovani generazioni. In particolare, sono lieto che queste ultime iniziative siano rivolte a studenti in maggiore stato di difficoltà o con ritardi di apprendimento, spesso maturati a seguito del forzato e lungo ricorso alla didattica a distanza”.