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Decreto Aiuti ter, Draghi: “Ecco cosa faremo per le famiglie italiane”

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Decreto Aiuti ter, Draghi: “Ecco cosa faremo per le famiglie italiane”

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venerdì 16 Settembre 2022

Lo ha detto Mario Draghi nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm che ha visto l'approvazione del dl aiuti ter

“Non prevediamo nessuno scostamento di bilancio ma impieghiamo le maggiori entrate fiscali di questi mesi per aumento del tasso di inflazione e la crescita. L’andamento dell’economia italiana è migliore delle aspettative e ci consente di aiutare famiglie e imprese senza mettere a rischio i conti pubblici e causare tensioni sul mercato”.

Lo ha detto Mario Draghi nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm che ha visto l’approvazione del dl aiuti ter

Le parole di Draghi

“Anche quello di oggi è stato un Cdm molto ricco di provvedimenti, leggi interventi a sostegni in molti campi, prima di tutto con aiuti a famiglie e imprese per affrontare la crisi energetica, il rincaro delle bollette e più in generale caro vita”, ha continuato il premier.

“Abbiamo stanziato 14 miliardi di euro a sostegno, che si aggiungono ai quasi 50 previsti nei mesi scorsi, quindi nel complesso risorse superiori ai 60 miliardi”.

Con il dl aiuti ter di oggi vengono spesi “14 miliardi di euro per famiglie e imprese che si aggiungono a quasi 50 nei mesi scorsi, nel complesso un valore superiore a 60 miliardi di euro, pari a 3,5% del Pil. Questi ci pone tra i paesi che hanno speso di più in Europa” per fronteggiare l’emergenza energetica e l’inflazione.

Dal sistema bancario, continua Draghi, “c’è disponibilità a lavorare insieme per il Paese, sono pronti a dar prestiti al tasso dei Btp senza commissioni aggiuntive a imprenditori e imprese che si presentano per il pagamento della bolletta, e anche in generale per il capitale circolante. Prestiti garantiti dallo Stato ma gratuiti, a differenza che in passato”.

La linea politica

“Non c’è motivo di discostarsi dalla linea di politica economica di questo governo se la crescita è accompagnata dall’equilibrio dei conti. Quello che conta è che il Pnrr e gli investimenti associati al Pnrr continuino, che le riforme associate e non associate al Pnrr continuino”, ha aggiunto Draghi, continuando: “Quel che conta è favorire un ambiente favorevole alla crescita. La crescita non è prodotta dai governi, i governi possono al massimo creare o mantenere un ambiente favorevole ma la crescita viene prodotta dagli italiani”, rimarca ancora il premier.

Su una eventuale revisione del Pnnr “cerchiamo di capire: quello che si può rivedere è quello che non è stato bandito. Quasi tutto è stato bandito, c’è poco da rivedere”. “Se ci sono programmi sostituiti con altri, una revisione del genere non trova ostacoli. Suggerirei di affrontare la questione non come un fatto ideologico ma pragmatico – ha spiegato il premier -. Detto questo, non riesco a capire come questa possa diventare una questione così dirimente per il Paese, ma alcune percezioni mi mancano”.

“Mi auguro che il prossimo governo abbia un bravo ministro come Franco. Siamo riusciti a sostenere l’economia italiana riducendo l’indebitamento come mai. Una gestione esemplare”, ha quindi concluso il premier.

Gli aiuti alle famiglie

Il decreto legge aiuti ter contiene un intervento che ”darà 150 euro netti da imposta, nei mesi di novembre e probabilmente dicembre a circa 22 milioni di cittadini. La platea resta, come tipologia di soggetti, la stessa dell’intervento operato sui 200 euro, cambia solo la soglia (del reddito ndr) che da 35.000 euro scende a 20.000 euro”, afferma quindi il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa. Il dl, continua il ministro, contiene un intervento che ”darà 150 euro netti da imposta, nei mesi di novembre e probabilmente dicembre a circa 22 milioni di cittadini. La platea resta, come tipologia di soggetti, la stessa dell’intervento operato sui 200 euro, cambia solo la soglia (del reddito ndr) che da 35.000 euro scende a 20.000 euro”.

“Una domanda brevissima presidente: sarebbe disponibile ad un secondo mandato a Palazzo Chigi?”. La risposta del premier Mario Draghi è perentoria: “No”. 

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