"Io ti sto dicendo le cose per vedere se le dico giuste... aiuto a mia sorella... ne ho una sola", dice l'allora 11enne Alice Pulizzi alla sorella Jessica in un'intercettazione ambientale.
Ancora novità nel caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa il primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo. Jessica Pulizzi, la sorellastra della piccola e prima indagata per la sua scomparsa, ha fatto delle dichiarazioni mendaci agli inquirenti già il giorno successivo all’accaduto. Ed è anche stata intercettata in casa con la sorellina più piccola, Alice, nel corso di un’ambigua conversazione.
Non esiste ancora alcun condannato per la scomparsa di Denise Pipitone, se non quella di Gaspare Ghaleb – l’allora fidanzato di Jessica Pulizzi – che ha dichiarato il falso agli inquirenti (QUI L’APPROFONDIMENTO).
Ad oggi soltanto indagati – tra i quali Anna Corona e Giuseppe Della Chiave – nel fascicolo per sequestro di persona riaperto di recente a 17 anni dal rapimento della bambina.
Ma Ghaleb non sarebbe l’unico ad aver fatto delle dichiarazioni mendaci. Almeno secondo i documenti diffusi nel corso dell’ultima trasmissione di Chi l’ha visto?.
I TANTI RACCONTI DI JESSICA PULIZZI SUL 1° SETTEMBRE DEL 2004
La ragazza, allora 17enne, convocata dagli inquirenti ha raccontato – in data 2 settembre 2004 – di essere rimasta tutta la mattina del primo settembre da sola nella sua casa di via Luigi Pirandello 55. E ha fornito, su richiesta, un numero di cellulare che non utilizzava da più di un mese. Circostanza di cui gli inquirenti vennero a conoscenza soltanto successivamente, durante il processo, grazie al consulente chiamato a esaminare i tabulati telefonici.
Ha anche dichiarato che due persone avrebbero potuto testimoniare la sua presenza in casa: i suoi vicini, Giacoma Pisciotta e il marito Antonino Grafato. Gli stessi che avrebbero fatto “perlustrare” – secondo le dichiarazioni degli inquirenti – la propria abitazione assieme ad Anna Corona – l’ex moglie del padre naturale di Denise Pipitone, Pietro Pulizzi, nonché madre di Jessica e Alice Pulizzi – come se non fosse la loro, ma quella della stessa Corona e di Jessica Pulizzi.
Soltanto dopo Jessica ha raccontato di essere stata prima al mercatino e poi in visita alla madre assieme alla sorella, presso l’hotel in cui lavorava. Ma nessuno l’avrebbe notata, ad eccezione dell’amica e collega di Anna Corona, Francesca, che inserì di suo pugno – e al posto di Corona – la data d’uscita della signora sul foglio delle presenze.
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LE INTERCETTAZIONI DI JESSICA PULIZZI CON LA SORELLINA
Alle tante intercettazioni sospette di Jessica Pulizzi ormai rese note, se ne aggiunge un’altra registrata proprio nella sua abitazione. La ragazza sembra intenta a spiegare alla sorellina più piccola, Alice allora 11enne, come comportarsi e cosa dire agli inquirenti durante gli interrogatori.
JESSICA: “Mi raccomando… non credere agli sbirri. Non gli devi dire che tu non c’eri”.
ALICE: “Ah?”
JESSICA: “C’a diri chistu. Possibile che prendono le impronte. Ora ti gridano e ti scuotono”
ALICE: “Eh… digli che mi scuotono… non mi fanno cambiare idea”
JESSICA: “Tu non ti devi vergognare… Chissà ti alzano la voce… glielo dici… ‘Non mi fate cambiare idea’ “
ALICE: “Io ti sto dicendo le cose per vedere se le dico giuste… mi credono… mi viene difficile…”
JESSICA: “Imparati le cose… u telecomando?”
ALICE: “Dimmi tutto quello che puoi… aiuto a mia sorella… ne ho una sola (…). Perché non posso raccontarti le cose per ricordarmi?“
JESSICA: “No! Più tardi poi te lo dico… che cosa hai visto tu?”
Per il caso di Denise, dopo cinque anni di indagini, Jessica Pulizzi è stata assolta al processo nei tre gradi di giudizio per insufficienza di prove. Nonostante i tanti elementi a suo carico, a mancare – secondo i giudici – la prova regina. Il quadro fornito sulla sua personalità da quanti la conoscano o abbiano avuto a che fare con lei non è rassicurante.
Venne invece arrestata il 12 settembre del 2005 perché aveva nascosto il tirapugni e il giubbotto con i quali il suo nuovo fidanzato tunisino aveva massacrato un ragazzo. Nel 2018 a Mazara del Vallo fu anche madrina di un concorso di bellezza. Ma nel 2019 il suo amato compagno è finito a processo per spaccio di droghe leggere e pesanti insieme ad altre dieci persone.
Nella malavita mazarese sembra essere implicato anche lo zio, Claudio Corona, che avrebbe goduto di grande “rispetto” da parte delle forze dell’ordine (QUI L’APPROFONDIMENTO). Un “rispetto” forse garantito anche alla sorella e alla nipote (QUI LE INTERCETTAZIONI NEL COMMISSARIATO DI POLIZIA).
La famiglia Corona-Pulizzi ha dichiarato a gran voce di non aver nulla a che fare con la scomparsa di Denise Pipitone. Ma non è ancora stata in grado di spiegare in modo esaustivo le motivazioni delle tante, troppe, stranezze.