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Dentro tutti

Pino Grimaldi

Dentro tutti

sabato 21 Marzo 2020

…ed immersione rapida nelle catacombe ove è sperabile che un elemento manco cellulare, amorfo ma dannoso alla specie umana,essendo di fatto stupido, ma virulento, non riesca ad entrare.

Ecco quello che dal comando della astronave Terra viene dato come ordine inequivocabile in attesa dei tempi migliori con terapia ad hoc e vaccini: ambedue on the road.

Imbarcare: pazienza, buon senso, dignità e forza d’animo e tanta prudenza; un movimento sbagliato destabilizza l’astronave. Tutti buoni, bravi ed obbedienti che di tempo ne occorre più di quanto non necessiti per altri obbiettivi nell’universo. Diciotto mesi da oggi sembra tanto; ma in fondo una virgola nella storia del pianeta che ne ha viste di tutti i colori e che è riuscito a farcela pur senza algoritmi e diavolerie d’oggi.

Dunque alè, basta non farsi ammorbare dai media a volte alleati col nemico (accade anche nelle “buone famiglie di erbe e d’animali”) a diffondere panico.

Il primo “zombo” virale apparve in Dicembre in Cina. Da allora è un sol parlare d’esso che ha monopolizzato tutto: vera dittatura del proletariato batterico quasi il dipinto di Pellizza da Volpedo con il popolo ingrugnito. Ora siamo al picco, forse oggi con l’equinozio di primavera che una volta faceva cambiare tutto: erano altri tempi gli uomini erano normali e scandivano il loro tempo con le stagioni. Vivaldi docet con la sua meravigliosa sinfonia. Con la musica oggi regnante nessuno può prevedere più nulla.

C’è rimato male Boris Johnson primo ministro Inglese consigliato dallo epidemiologo Sir Vallance. Aveva basato tutto sulla “immunità di gregge”, ciò che nel passato ha regolato le varie pandemie; ma con una Regina, diciamo, avanti negli anni… è tornato a miglior consiglio. Gli inglesi abituati ad essere imperturbabili (lo dimostrarono ai tempi della battaglia d’Inghilterra, 1940, quattro mesi sotto bombe tedesche, 45.000 morti, non un alito del loro comportamento cambiato) l’avevano accolto bene.

Poi si sa come è finito. Hanno visto Trump che cappello in testa ha chiuso i rubinetti di libertà ed aperti quelli della finanza e “c’èst l’argent qui fait la guerre”.

Ora tutti ad aspettare che la nottata passi. Quello che rimarrà in vita e costumi meglio valutarlo a cose fatte. Un secolo fa finiva di fatto la “spagnola”. In Italia sui 36 milioni di abitanti dell’epoca, nel corso dei due anni e rotti(da fine 1917) vi furono circa un milione di morti sui 4,5 milioni di infettati. L’unico rimedio allora isolare gli affetti e portare via e cremare, a volte, i cadaveri.

D’altro canto in anno bisestile c’era da aspettarselo e qualcuno lo aveva anche previsto, tanto se avesse sbagliato tutti ne sarebbero stati contenti.
A nulla è valso celebrare il 159° dell’Unità di Italia e vedere il Papa arrancare per una Roma deserta: sarebbe sembrato male non farlo . Più di quanto non sia la processione di bare che sembra si confortino a vicenda.
Fede, speranza e carità sono virtù – teologali- anche in immersione come siamo.

Esercitarle è d’uopo.

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