Dieci idee per creare le “scuole del futuro” - QdS

Dieci idee per creare le “scuole del futuro”

redazione

Dieci idee per creare le “scuole del futuro”

martedì 20 Settembre 2022

Cittadinanzattiva ha presentato una serie di proposte per istituti e studenti

Per 9 italiani su 10 l’istruzione deve rivestire un ruolo di primo piano nell’agenda politica e per rilanciare la scuola le leve principali su cui bisogna agire sono la stabilizzazione dei docenti precari e la riqualificazione degli edifici scolastici.

È quanto emerge da un sondaggio flash realizzato dalla Swg per la Gilda degli Insegnanti. Oltre il 90 per cento degli intervistati ritiene che la scuola debba essere in cima alla lista degli impegni della classe politica: per il 54 per cento dovrebbe occupare una posizione ‘prioritaria’, per il 38 per cento ‘importante’.

Analizzando la composizione sociale del 54 per cento degli intervistati che ritiene prioritario il tema dell’istruzione scolastica, risulta che a considerarlo tale sono soprattutto i genitori di figli che frequentano la scuola secondaria (65 per cento), le persone laureate (63 per cento) e i ceti medio-alti (59 per cento).

“Come insegnanti – ha commentato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – siamo confortati dall’attenzione che l’opinione pubblica dimostra di avere verso la qualità dell’istruzione in Italia. Ci auguriamo che questo sentimento diffuso contagi anche coloro che si assumeranno la responsabilità di governo dopo le elezioni. I cittadini italiani sembrano aver compreso bene che investire sull’istruzione significa investire sul futuro del Paese”.

Le proposte di Cittadinanzattiva per la scuola del futuro

Ma da dove partire per realizzare la “scuola del futuro”? Qualche idea interessante in tal senso arriva da Cittadinanzattiva.

Dallo spostamento dei seggi elettorali a nuovi investimenti sull’edilizia scolastica, dall’innovazione degli ambienti di apprendimento alle mense scolastico come servizio universale Cittadinanzattiva, che nei giorni scorsi ha presentato il XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” indica al prossimo Governo 10 priorità per ‘la scuola che verrà’. Analizziamole punto per punto.

Seggi elettorali fuori dalle scuole

Occorre continuare a sostenere anche economicamente i Comuni affinché spostino i seggi elettorali in sedi alternative rispetto alle scuole e sperimentare in maniera diffusa il voto elettronico, come previsto dal Decreto legge 41/2022. Per le ormai vicine elezioni del 25 settembre, si propone alle scuole di non interrompere le attività didattiche a causa dei seggi ma di proseguirle all’esterno.

Innovare gli ambienti di apprendimento

Non solo nelle scuole nuove, ma anche in quelle da ristrutturare attraverso i fondi Pnrr, occorre ripensare tutti gli spazi interni ed esterni al fine di creare ambienti di apprendimento innovativi ed inclusivi.

Migliorare la qualità dell’aria nelle aule

Verificare che negli interventi del Pnrr in essere siano previste istallazioni di sistemi di aerazione/ventilazione; dotare tutte le aule, di strumenti di misurazione del livello di CO2 poco costosi; mappare il reale fabbisogno a seguito di sopralluoghi per poi prevedere investimenti ad hoc.

Mense scolastiche servizio universale

Avviare un programma graduale che, attraverso l’estensione del tempo pieno e la dotazione di nuove mense resa possibile grazie al Pnrr, punti a fare della ristorazione scolastica un servizio universale, attraverso una norma che lo inquadri quale livello essenziale delle prestazioni sociali (Lep), superando la logica di servizio a domanda individuale

L’Anagrafe dell’edilizia

Completare ed aggiornare l’Anagrafe dell’edilizia e riprendere le attività dell’Osservatorio. L’Anagrafe deve essere completata e aggiornata in tempo reale, integrata anche dei dati relativi agli asili nido pubblici e resa accessibile a tutti. Allo stesso tempo vanno riconvocati in maniera sistematica e periodica gli incontri dell’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica.

Più sostegno alla genitorialità

Puntare su interventi e programmi di sostegno alle genitorialità. Per fare ciò si potrebbero utilizzare i Poli 0-6 e collocare al loro interno i Centri per le famiglie, oltre a sostenere e potenziare i Consultori già presenti sul territorio così come i progetti del Terzo Settore che si rivolgono alle famiglie più lontane.

Coinvolgere le comunità locali

Coinvolgere le comunità locali nei progetti del Pnrr. Occorre favorire il coinvolgimento di diversi soggetti attorno alla scuola in modo cooperativo come per esempio quando si tratta di costruire o ricostruire una scuola.

Ripensare ai percorsi del Pcto

Occorre che le scuole garantiscano da subito una preparazione adeguata degli studenti circa la normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sugli strumenti a loro tutela; occorre verificare che i soggetti ospitanti rispettino le condizioni previste, anche sottoscrivendo una sorta di Codice Etico; occorre raccogliere criticità e punti di forza delle esperienze realizzate per proporre modifiche condivise di tali percorsi.

Dare spazio e potere agli studenti

È urgente ripensare radicalmente gli organismi e le pratiche di democrazia rappresentativa degli studenti all’interno delle scuole, e favorirne il protagonismo, a partire da un loro coinvolgimento attivo nei programmi di educazione civica, nella riformulazione del Pcto, nella promozione della salute e della sicurezza a scuola.

Nuove strategie per prevenire i rischi

Occorre adottare procedure e comportamenti a scuola, in gran parte sospesi per l’emergenza Covid, affinché tutti siano in grado di fronteggiare eventuali emergenze naturali e non; allo stesso tempo le istituzioni locali devono aggiornare e diffondere i Piani comunali di protezione civile ai cambiamenti climatici.

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