CALTANISSETTA – “In un momento in cui si parla tanto di investimenti e strategie, Recovery Plan e Pnrr, vogliamo portare l’attenzione su un’opera per la quale sono stati investiti miliardi e rimasta incompiuta. Un’infrastruttura mai entrata in funzione che potrebbe essere una risorsa per l’agricoltura locale”. Con queste parole il sindaco di Sommatino, Elisa Carbone, ha voluto portare nuovamente all’attenzione della collettività il caso della diga Gibbesi.
Milioni di euro investiti e decenni di attesa per un’opera che potrebbe rappresentare una manna per tutte le attività agricole operanti nel comprensorio e che invece rappresenta un monumento all’inefficienza siciliana, mastodontico esempio di come le risorse pubbliche, se utilizzata male possano soltanto produrre sprechi e frustrare la popolazione.
Il sindaco Carbone ha effettuato un sopralluogo sul sito nei giorni scorsi , accompagnata anche da Pino Galanti, sindaco di Licata (un territorio che avrebbe numerosi benefici dall’attivazione dell’infrastruttura) e dai rappresentanti di Confagricoltori e Cia.
Una visita, quella alla diga Gibbesi, non organizzata a caso, visto che proprio la scorsa settimana è stata celebrata la Giornata mondiale dell’acqua (World water day), ricorrenza istituita dalle Nazioni unite nel 1992 prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della Conferenza di Rio. Il tema di quest’anno è stato il legame tra acqua e cambiamenti climatici, ma in generale l’obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre gli sprechi di risorse idriche e assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. In tal senso, non potrebbe esserci una risposta migliora, nell’ambito della lotta agli sprechi, dell’attivazione di questa opera pubblica troppo spesso dimenticata.
“In occasione della Giornata mondiale dell’acqua – ha concluso il sindaco Carbone – abbiamo voluto avviare una riflessione sugli sprechi e sulle occasioni mancate per il nostro territorio. Quella della diga Gibbesi è una storia lunga cinquant’anni. Ora, è tempo di ripensare la sua progettazione e il suo funzionamento per migliorare la competitività del settore agricolo e raggiungere uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e delle comunità rurali”.