in collaborazione con ITALPRESS
ROMA – L’estate è un periodo molto delicato per la salute della prostata. Diventano più frequenti i disturbi che coinvolgono l’apparato uro-genitale, la cui frequenza è già normalmente rilevante (l’80% degli over 65) perché il gran caldo può facilitare la disidratazione, le urine si fanno più concentrate ed è più probabile la stasi urinaria, che favorisce l’insorgere di infezioni batteriche. Ma un maggiore rischio di prostatiti si verifica anche per la tipica propensione estiva a esagerare con lo sport, con l’attività sessuale e anche con gli alcolici. E poi ci sono i circa 4,5 milioni di italiani che già soffrono di ipertrofia prostatica benigna (con percentuali che crescono dall’8 per cento dei 40-50enni fino al 50 per cento per gli over 60): per loro questi mesi caldi diventano ancora più delicati, perché potrebbero dover correggere la terapia per evitare cali di pressione, e perché repentini sbalzi di temperatura dal caldo al freddo li possono esporre a una ritenzione acuta di urina molto pericolosa.
Proprio per prevenire questi e altri problemi frequenti durante la stagione calda, Walter Artibani, segretario generale della Società italiana di urologia, ha definito alcuni consigli pratici e precauzioni per salvaguardare la salute dell’apparato urinario e genitale. “Nella stagione calda – ha spiegato – le infiammazioni della prostata tendono a essere più probabili rispetto al resto dell’anno. Se non si beve a sufficienza, l’organismo non riesce a compensare la perdita di liquidi e così aumenta la concentrazione delle urine. Con il prevedibile risultato di avere una stasi urinaria, habitat ideale per le infezioni batteriche. Per questo consiglio sempre di improntare i propri comportamenti alla gradualità e all’intelligenza: evitate per esempio di percorrere 60 km in bicicletta se non siete abituati o di sfiancarvi in interminabili partite a tennis sotto il solleone; contenetevi a tavola, non eccedete con le bevande alcoliche; non esagerate neanche con il sesso. Nessuno dice che ci si debba astenere, ma chi è abituato ad avere un rapporto alla settimana o al mese, non può pensare di poterne sostenere uno al giorno senza che la prostata ne risenta”.
Importante è anche assumere il giusto apporto di acqua: “Il messaggio prevalente – ha osservato Artibani – è la quantità di riferimento è di due litri al giorno. Ma in realtà molto dipende dal tipo di attività fisica che si svolge e quali temperature: in estate è facile una sudorazione intensa, con conseguente marcata perdita di liquidi. In realtà c’è un modo molto semplice per regolarsi: guardare il colore delle proprie urine. Se infatti sono gialle o di un arancione intenso, è segno che sono troppo concentrate e bisogna quindi bere di più. Se giallo paglierino o tendenti al bianco, invece, nessun problema: vuol dire che stiamo assumendo la giusta dose di liquidi”.
Un capitolo a parte meritano i 4 milioni di italiani (in percentuali che crescono dall’8% per gli over 40 fino al 50% per gli over 60) che soffrono di ipertrofia prostatica benigna. “Su di loro – ha spiegato il rappresentante della Società italiana di urologia – circola un luogo comune che vale la pena di sconfessare una volta per tutte. Non è affatto vero che chi è colpito da questo ingrossamento della prostata, con conseguenti difficoltà anche notevoli a urinare, non possa andare in bicicletta. Diverso invece il discorso per coloro che soffrono di prostatite: in caso di infiammazione e infezione, infatti, la bicicletta è sicuramente off limits”.
Chi segue una terapia per l’ipertrofia prostatica benigna, ed è contemporaneamente in cura per l’ipertensione, in estate è opportuno che osservi una piccola precauzione: “Gli alfabloccanti – ha sottolineato – i principali principi attivi usati per la cura dell’ingrossamento della prostata, rilassano la muscolatura liscia delle vie urinarie e provocano nello stesso tempo una relativa vasodilatazione che può portare a un abbassamento della pressione soprattutto in occasione dei cambiamenti di posizione (ad esempio da disteso in piedi). Per evitare cali pressori eccessivi, è consigliabile controllare con maggior costanza i valori pressori e nel caso concordare con il proprio medico una rimodulazione del dosaggio degli antipertensivi”.
Il 50% degli uomini che hanno un ingrossamento della prostata ha problemi di incompleto svuotamento della vescica, con getto cadente e prolungato e aumento della frequenza delle minzioni notte e giorno. In estate, una parte di coloro che soffrono di ingrossamento della prostata deve prestare un’attenzione particolare agli sbalzi di temperatura: “Sono quelli – ha aggiunto Artibani – che hanno una forma ostruttiva di ipertrofia prostatica. Per loro è molto importante evitare una situazione che nei mesi estivi si verifica invece di frequente: dopo aver pranzato abbondantemente e bevuto alcolici all’aperto, passare bruscamente in un ambiente in cui la temperatura è molto bassa per l’aria condizionata. In questo caso, la già presente ostruzione parziale allo svuotamento della vescica può diventare più grave e trasformarsi in una ritenzione acuta d’urina con la necessità di inserire un catetere”.
Prostata a parte, ci sono altri aspetti della salute dell’apparato uro-genitale maschile da curare in estate: “Anzitutto i reni – ha concluso – che vengono più esposti al rischio di calcolosi e coliche a causa della disidratazione: le urine si concentrano e in chi è predisposto è più facile la formazione di calcoli urinari. La frequenza delle coliche renali ha un tipico andamento stagionale con un aumento significativo in estate. Questo è un altro fondamentale motivo per fare attenzione alla quantità di liquidi che si assumono ogni giorno. Qualche attenzione in più deve osservare inoltre chi soffre di varicocele, un disturbo molto frequente soprattutto dal lato sinistro. La vasodilatazione dovuta al caldo può aumentare la varicosità e aumentare di conseguenza il fastidio e l’ingombro locale: per questo è sempre meglio cercare di limitare l’esposizione al sole e di rinfrescarsi con bagni ripetuti. Da ultimo, l’uretra, cioè il canale che mette in comunicazione la vescica con l’esterno attraverso prostata e pene, permettendo lo svuotamento vescicale: percorrere lunghi tratti in bicicletta su terreni sconnessi oppure fare attività come il motocross sottopone a traumi ripetuti la zona sotto il perineo, soprattutto se non si adottano adeguate protezioni. Ciò aumenta il rischio di stenosi uretrale, cioè un restringimento del canale più o meno serrato, un evento molto fastidioso che talora richiede trattamenti invasivi ripetuti”.